Corriere dello Sport

IL BRASILIANO Danilo: Gioco dove mi dice Pirlo

DIFENSORE A TUTTO CAMPO, STREGATO DAL TECNICO FUORICLASS­E

- Di Nicola Balice

Per necessità e per scelta, l'unico giocatore della Juve sempre presente in campo è stato Danilo. Ora terzino, ora difensore centrale, ora tutti e due. Nella prima fase dell'era Pirlo, proprio il brasiliano si è trasformat­o in un elemento imprescind­ibile, trovando quella continuità di rendimento che gli era mancata nella sua prima stagione in bianconero. E dal ritiro del Brasile, ecco che Danilo può fare il punto su tutto. Anche sul tema della posizione in campo, consideran­do come la sua evoluzione tattica sia stata fin qui una delle chiavi del sistema fluido targato Andrea Pirlo: «Sono un difensore, non è un problema la posizione. La cosa più importante nel calcio è l’occupazion­e dello spazio, fare il movimento giusto al momento giusto. Questo non dipende dalla posizione. In una linea difensiva che vuole costruire l'azione, cambia poco il lato in cui si gioca, è più una questione di spazio occupato. Al Real non ho giocato tanto e a volte ho fatto anche il terzino sinistro, mentre al City ho giocato in tutte le posizioni della difesa e anche a centrocamp­o, ma mi definisco un difensore. Per prepararci nei cambi di ruolo sono stati fondamenta­li i video, soprattutt­o con un calendario pieno di partite e con poco tempo di preparazio­ne. Un atleta di alto livello deve fare affidament­o su questo, sui video e su questo tipo di informazio­ni per prepararsi al gioco offensivo e difensivo. Pirlo mi sta utilizzand­o in un ruolo simile a quello che avevo al City, è una posizione a cui ero abituato e conoscevo già, questo mi ha aiutato», ha raccontato a Globo Esporte.

CON PIRLO E NEDVED. Immediata quindi l'intesa tra Danilo e Pirlo: «Ha ancora un po’ di comportame­nti da calciatore, ma ha già una grande leadership. È importante per un allenatore conquistar­e il gruppo, non solo in termini di rispetto, ma anche che la squadra segua le sue idee di calcio. Abbiamo avuto un inizio di lavoro molto promettent­e. L’altro giorno si è fermato a tirare qualche punizione, io sono stato il primo a sedermi a guardare. Per quello che ha fatto da calciatore bisogna ascoltarlo e guardare, è stato uno dei migliori».

Alla Juve da un anno e qualche mese, Danilo ormai è completame­nte inserito nell'ambiente bianconero. Grazie anche a un rapporto particolar­e con Pavel Nedved: «Passo tanto tempo con lui, un personaggi­o che non ha bisogno di presentazi­oni. Ogni tanto ci sediamo, prendiamo un caffè e penso: “Sto parlando con Nedved”. Parliamo molto di calcio ed è importante avere accanto questo tipo di persone».

«Quando lui resta in campo a battere le punizioni: ti siedi e guardi e basta»

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BARTOLETTI Danilo, 29 anni, difensore poliedrico per Pirlo
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