IN QUESTA ROMA SEGNANO TUTTI
La squadra giallorossa ha già prodotto 23 gol in 10 gare Nessuna squadra manda così tanti giocatori in rete tra Serie A e coppe, preliminari esclusi: Fonseca non dipende più da Dzeko
Nessuno segna come la Roma. Nel senso di varietà di soluzioni e di individui. Fonseca ha già trovato il sostegno di 10 marcatori diversi tra campionato e coppa, uno in meno del Milan che però ha mandato in gol due giocatori (Colombo e Calhanoglu) soltanto nei preliminari di Europa League. Considerando dunque i tabelloni principali, la Roma ha dimostrato di essersi liberata da un’insidiosa dipendenza: quella da Edin Dzeko, che ha segnato “solo” 3 gol su 23 in questo scorcio di stagione. Dzeko, che spera di superare il Covid in fretta per poter giocare contro il Parma già domenica 22, resta un punto di riferimento importante, se non determinante, per il gioco offensivo della squadra. Ma è un fatto che i suoi compagni siano riusciti a sopportare la sua astinenza e/o assenza. Emblematico è il caso di Genova, ultima partita di campionato: Fonseca ha dato fiducia inizialmente a Borja Mayoral, centravanti al posto di un centravanti, ma ha saputo correggersi in corsa avanzando Mkhitaryan nella posizione di attaccante centrale, ricevendo in cambio i due gol che sono serviti a battere il Genoa.
IL FENOMENO. Dzeko in questo momento non è neppure il capocannoniete della squadra. Anche perché ha giocato molto meno che in passato: fin qui 7 presenze per un totale di 495 minuti, in pratica meno di 50 minuti a partita in media. Nel 2019, sempre con Fonseca allenatore, aveva giocato 794 minuti nelle prime 10 partite, erogando 2 gol in più tra Serie A ed Europa League: 5. Non è stata una rinuncia volontaria, almeno in campionato, ma Fonseca ha fatto di necessità virtù. I migliori realizzatori della Roma, come vedete nella tabella a fianco, sono fin qui Veretout, Mkhitaryan e Pedro a quota 4. Veretout in particolare può fregiarsi del titolo di primo marcatore in campionato, grazie soprattutto ai 3 rigori segnati.
LA TENDENZA. Ciò che colpisce, al di là dei tanti calciatori coinvolti nelle occasioni da reti, è la produzione offensiva generale. La Roma sta imparando a segnare in tanti modi, ad esempio sui tiro piazzato: da calcio d’angolo ha già segnato 3 gol in campionato (Dzeko, Kumbulla e Mkhitaryan) e 2 in coppa (ancora Kumbulla e Ibañez). E ha migliorato non poco la pericolosità: nella classifica dei tiri nello specchio della porta la Roma è al comando a quota 53 in 10 giornate. Con 16 gol segnati in campionato ha raggiunto livelli che non toccava da quattro anni (2016/17) almeno in partenza. Il tutto senza sacrificare completamente il concetto di equilibrio: il giocatore che ha segnato più gol alla Roma si chiama... Tavolino, cioè la vittoria del Verona decisa dalla giustizia sportiva. Per il resto, soprattutto dal ritorno di Smalling, la squadra concede poco e subisce meno. Il grande successo di Fonseca, ancorché non definitivo, è proprio la combo tra attacco contundente e difesa rassicurante.
L’AGGIUNTA. Per spiegare il fenomeno, non basta sottolineare il peso di Pedro che è l’unica vera novità rispetto all’anno scorso. Pedro ha sicuramente trasferito alla Roma esperienza, carisma e qualità. Lo raccontano i 4 gol (a cominciare da quello che ha dato la scossa, a Udine, determinante per il risultato). Ma è decisamente aumentato anche il peso di Mkhitaryan, che nelle prime dieci partite stagionali ha sempre giocato: «Nel 2019 non stavo bene fisicamente, ora i risultati si vedono» dice lui, che a 31 anni conosce come funzionino certi meccanismi. Mkhitaryan ha finora garantito alla Roma 4 reti e 5 assist, cioè quasi una situazione da gol a partita. Con un ingrediente offensivo così riconoscibile, la squadra diventa più forte. Eppure la Roma ha perso addirittura 5 trequartisti rispetto al primo autunno di Fonseca: Ünder, Kluivert, Perotti, Zaniolo e Pastore non ci sono più o non ci sono ancora. Chissà cosa potrà accadere in attacco quando torneranno a disposizione anche gli ultimi due. E se davvero a gennaio arriverà Stephan El Shaarawy a completare l’arsenale, la Roma potrebbe davvero diventare un problema per tutte le difese: i contatti con l’azzurro, fortemente voluto da Fonseca, non si sono mai interrotti.
Il bosniaco ha fatto solo 3 gol in 495’ L’anno scorso ne aveva giocati 794