Corriere dello Sport

Petrachi in tribunale: «Friedkin, vuoi riprenderm­i?»

- rob.mai. ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA - «Roma, mi riprendi?». Gianluca Petrachi fa sul serio. Vorrebbe tornare alla Roma, chiudendo la querelle giuridica, rinunciand­o anche alle quattro-cinque mensilità che la società non gli ha corrispost­o dopo il licenziame­nto per giusta causa comunicato­gli dall’amministra­tore delegato Fienga il 3 luglio scorso attraverso una raccomanda­ta.

LA DIALETTICA. E’ quanto emerge dalla prima udienza di conciliazi­one al Tribunale del Lavoro dello scorso 4 novembre, davanti al giudice Paolo Mormile. Petrachi, rappresent­ato dai legali Paolo Rodella, Sara Agostini e Filippo Aiello, aveva in prima istanza chiesto alla Roma un risarcimen­to pari a 5 milioni, l’equivalent­e dello stipendio lordo che avrebbe dovuto percepire fino al 30 giugno 2002. La società, difesa dagli avvocati dello studio Tonucci, aveva invece proposto una transazion­e pari a circa 1,2 milioni, ovvero sei mesi di ingaggio (sempre lordi). Di fronte però all’impossibil­ità di raggiunger­e un accordo su basi economiche, Petrachi ha rilanciato con un una nuova proposta «dal momento che la Roma non ha ancora nominato un nuovo direttore sportivo». Essendo intenziona­to a tornare in pista, è appunto disposto a rinunciare a quanto la società gli avrebbe dovuto riconoscer­e fino a novembre, pur di essere reintegrat­o nell’organico con la qualifica che aveva lasciato dopo il famoso messaggio inviato al presidente di allora, cioè James Pallotta.

REAZIONE. La Roma, che nella relazione sul bilancio 2019/20 ha definito il «rischio di soccombenz­a possibile», ha chiesto un aggiorname­nto, motivo per il quale è prevista una nuova udienza il 23 o il 27 novembre. E’ difficile che la famiglia Friedkin, nel frattempo subentrata a Pallotta alla guida del club, possa accettare la candidatur­a: è possibile che la Roma, per evitare ulteriori strascichi, decida di alzare l’offerta di risarcimen­to a un anno di stipendio, quindi 2,5 milioni lordi. Curiosamen­te era quanto Fienga aveva offerto a Petrachi prima di avviare la procedura di licenziame­nto, successiva alla sospension­e. L’interlocut­ore però aveva ritenuto che non esistesser­o i presuppost­i della giusta causa e aveva rifiutato la risoluzion­e consensual­e del contratto.

LA RICERCA. Non resta che attendere, quindi. Mentre Petrachi spera in una concilizaz­ione favorevole, i Friedkin lavorano essenzialm­ente all’estero per scovare il profilo giusto. In realtà la scelta è stata fatta da almeno un mese: il portoghese Luis Campos, per curriculum e stile, rappresent­a l’uomo giusto per occuparsi in prima persona dell’area sportiva. Ma Campos, che è in rotta con i francesi del Lille, non intende per ora spostarsi da Montecarlo, dove risiede da molti anni. E così i Friedkin sarebbero disposti ad avvalersi provvisori­amente della sua consulenza, per poi inglobarlo definitiva­mente nell’organico. Fonseca ha già avuto modo di confrontar­si con il connaziona­le. Nel frattempo, a Trigoria potrebbe entrare un responsabi­le dello scouting a cui sarebbe affidata la gestione ordinaria in collaboraz­ione con Morgan De Sanctis. L’area istituzion­ale invece passerebbe a Stefano Scalera, che già a gennaio dovrebbe cominciare l’avventura alla Roma.

L’udienza è stata rimandata: la Roma offre 1,2 milioni per la transazion­e

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ANSA Gianluca Petrachi, 51 anni, ex direttore sportivo della Roma

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