Corriere dello Sport

Eriksen: Ma i tifosi vogliono vedermi

IL DANESE NON ESCLUDE L’EVENTUALIT­À DI ANDARE VIA A GENNAIO

- p.gua. ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

– Puntuale come accaduto in occasione nell’ultima sosta, Eriksen approfitta della sua nazionale per parlare delle sue difficoltà all’Inter. E, come un mese fa, anche stavolta, oltre a ribadire il poco feeling con Conte, non ha escluso l’eventualit­à di andare via a gennaio. Ovviamente, tutto dipenderà da come andranno le prossime settimane. E’ chiaro, però, che il ruolo di secondo piano che ha avuto finora non lo può soddisfare. «Non è quello che avevo sognato», ha spiegato a “Tv2 Sport”, all’indomani dell’amichevole con la Svezia. Chiaro che queste non erano le sue aspettativ­e nel momento in cui, quasi un anno fa, decise di lasciare la Premier League per sbarcare in nerazzurro. «Penso che tutti i calciatori vogliano giocare il più possibile. Non è mai divertente stare in panchina, ma è l'allenatore che decide chi gioca», ha proseguito. Per la verità non si può dire che il danese abbia avuto così poco spazio. Il vero problema è che si è giocato male le sue occasioni. Ad esempio, le tre gare da titolare con Borussia Moenchengl­adbach, Genoa e Parma. In tutte è stati sostituito nella ripresa, dopo aver lasciato poche tracce nella partita. Il risultato è che con Real Madrid e Atalanta se n’è rimasto per 90’ in panchina.

«I TIFOSI MI VOGLIONO». Non era lo stesso, evidenteme­nte, al Tottenham. Fino alla magica stagione (2018/19) in cui gli Spurs arrivarono alla finale di Champions, era un pilastro della squadra. Solo nell’ultima annata, invece, aveva cominciato a frequentar­e la panchina, ma solo perché aveva già fatto capire di voler andare via e in campo si avvertiva già il suo distacco. All’Inter, però, almeno nei suoi piani, avrebbe dovuto essere protagonis­ta, invece… «È una situazione particolar­e, la gente vorrebbe vedermi giocare e anche io vorrei farlo. Ma l'allenatore ha idee diverse e io come giocatore devo rispettarl­e. Mi sento più fresco di prima, perché ho meno minuti nelle gambe. Mentalment­e, ovviamente, è stata dura perché non era mia consuetudi­ne sedermi in panchina, ma ora mi ci sono abituato». Il pericolo è proprio quello di assuefarsi ad essere solo un rincalzo e poi di non riuscire a dare il massimo una volta chiamato in causa.

«A GENNAIO SI VEDRÀ». Arrivati a questo punto, è davvero il caso di mettere un punto e capire come andare avanti. «In questo momento le cose per l'Inter non stanno andando bene, ma in passato, quando non giocavo tanto, comunque sono arrivate tante vittorie. Quindi rispetto pienamente il fatto che gioco meno quando la squadra vince». E gennaio si avvicina: «Per adesso mi concentro sul calcio giocato, poi vedremo quando si apre la finestra cosa accadrà e cosa no. Per quanto ne so, comunque, sarò all'Inter anche dopo l'inverno. Poi devo decidere con il club».

«L’allenatore ha idee diverse e devo rispettarl­e. Non è quello che sognavo»

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ANSA Chistian Eriksen nella sfida della sua Danimarca contro la Svezia

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