PRANDELLI CAVALCA L’ONDA SPAGNOLA
Borja Valero, Callejon e Lirola: il tecnico viola vuole recuperarli tutti e tre per avere preziose alternative
Operazione Spagna. Che per Cesare Prandelli, il Paese inteso in questo caso come Nazionale di calcio, rappresenta il punto più alto della carriera fin qui e al tempo stesso anche una grandissima delusione. Kiev, 1 luglio 2012: la Spagna allenata da Del Bosque batte 4-0 l’Italia allenata da Cesare Prandelli e si laurea Campione d’Europa infilando un tris consecutivo (Europeo-Mondiale-Europeo) difficilmente battibile. Ma in questo caso specifico, il riferimento è a Lirola, Borja Valero e Callejon, ovvero ai tre calciatori iberici (più Montiel) inseriti nella rosa della Fiorentina che rappresentano insieme un obiettivo del tecnico viola: recuperarli alla migliore condizione e al miglior rendimento per garantire a ciascun reparto un surplus di qualità. Chi per un verso e chi per l’altro, finora nessuno dei tre è riuscito ad incidere come avrebbe voluto e dovuto, ma adesso per tutti può iniziare un’altra storia.
QUALITA’ E ASSIST. Cominciamo da José Callejon. Arrivato per “sostituire” Chiesa, l’ex Napoli è finito subito al centro delle attenzioni per la scelta di Iachini di schierarlo da attaccante puro, ora in appoggio ad un centravanti, ora in coppia con Ribery come accaduto all’Olimpico contro la Roma, e inevitabili sono state le discussioni e le polemiche sul suo utilizzo. Prandelli ha già in mente il vestito che gli cucirà addosso su misura: sia nel 4-2-3-1 che nel 4-33, Callejon sarà l’esterno “alto” che porterà in dote esperienza, dribbling e assist grazie alle sue 350 partite in Italia impreziosite da ben 82 gol e 78 assist che vanno messi a frutto (devono essere) nella fase offensiva della Fiorentina, da anni alle prese con una sterilità mai risolta. C’è un problema, però: il Covid-19 l’ha fermato e in questo momento è alle prese con la procedura ben nota di quarantena e con i tamponi in attesa della negativizzazione. Solo in quel momento inizierà la fase di recupero e di re-inserimento, quindi serve un po’ di pazienza.
GRANDI RISORSE. Diverso il discorso per Borja Valero e Lirola. Il “sindaco” tornato a Firenze dopo tre stagioni all’Inter si è fatto male proprio nella partita da ex alla seconda giornata e da allora ha saltato tutto quello che c’è stato a seguire, ovvero cinque turni di campionato e uno di Coppa Italia. Ormai pronto, ma con un solo allenamento in gruppo, Iachini ha saggiamente deciso di tenerlo fuori dai convocati per l’ultima trasferta a Parma prima della sosta e adesso chiaramente è a disposizione di Prandelli a tutti gli effetti. I 40 minuti disputati testimoniano senza tema di smentita che il Fiorentina-bis non è ancora iniziato per lui, ma è questione di poco: centrocampista ad ampio raggio nel primo succitato schema, rifinitore alle spalle della punta nel secondo, sono i due ruoli in cui potrà dare il suo contributo quando servirà. E servirà. Infine, Lirola. Coinvolto anche se non appieno nel progetto di Iachini, l’esterno spagnolo torna in ballo nel nuovo corso viola, perché le sue caratteristiche di gioco consentiranno all’allenatore di Orzinuovi di avere più alternative nell’impostazione della difesa a quattro, compresa quella di scegliere due terzini che spingono e costruiscono: Biraghi e appunto Lirola. Operazione Spagna al via.