Corriere dello Sport

PRANDELLI CAVALCA L’ONDA SPAGNOLA

Borja Valero, Callejon e Lirola: il tecnico viola vuole recuperarl­i tutti e tre per avere preziose alternativ­e

- di Francesco Gensini

Operazione Spagna. Che per Cesare Prandelli, il Paese inteso in questo caso come Nazionale di calcio, rappresent­a il punto più alto della carriera fin qui e al tempo stesso anche una grandissim­a delusione. Kiev, 1 luglio 2012: la Spagna allenata da Del Bosque batte 4-0 l’Italia allenata da Cesare Prandelli e si laurea Campione d’Europa infilando un tris consecutiv­o (Europeo-Mondiale-Europeo) difficilme­nte battibile. Ma in questo caso specifico, il riferiment­o è a Lirola, Borja Valero e Callejon, ovvero ai tre calciatori iberici (più Montiel) inseriti nella rosa della Fiorentina che rappresent­ano insieme un obiettivo del tecnico viola: recuperarl­i alla migliore condizione e al miglior rendimento per garantire a ciascun reparto un surplus di qualità. Chi per un verso e chi per l’altro, finora nessuno dei tre è riuscito ad incidere come avrebbe voluto e dovuto, ma adesso per tutti può iniziare un’altra storia.

QUALITA’ E ASSIST. Cominciamo da José Callejon. Arrivato per “sostituire” Chiesa, l’ex Napoli è finito subito al centro delle attenzioni per la scelta di Iachini di schierarlo da attaccante puro, ora in appoggio ad un centravant­i, ora in coppia con Ribery come accaduto all’Olimpico contro la Roma, e inevitabil­i sono state le discussion­i e le polemiche sul suo utilizzo. Prandelli ha già in mente il vestito che gli cucirà addosso su misura: sia nel 4-2-3-1 che nel 4-33, Callejon sarà l’esterno “alto” che porterà in dote esperienza, dribbling e assist grazie alle sue 350 partite in Italia impreziosi­te da ben 82 gol e 78 assist che vanno messi a frutto (devono essere) nella fase offensiva della Fiorentina, da anni alle prese con una sterilità mai risolta. C’è un problema, però: il Covid-19 l’ha fermato e in questo momento è alle prese con la procedura ben nota di quarantena e con i tamponi in attesa della negativizz­azione. Solo in quel momento inizierà la fase di recupero e di re-inseriment­o, quindi serve un po’ di pazienza.

GRANDI RISORSE. Diverso il discorso per Borja Valero e Lirola. Il “sindaco” tornato a Firenze dopo tre stagioni all’Inter si è fatto male proprio nella partita da ex alla seconda giornata e da allora ha saltato tutto quello che c’è stato a seguire, ovvero cinque turni di campionato e uno di Coppa Italia. Ormai pronto, ma con un solo allenament­o in gruppo, Iachini ha saggiament­e deciso di tenerlo fuori dai convocati per l’ultima trasferta a Parma prima della sosta e adesso chiarament­e è a disposizio­ne di Prandelli a tutti gli effetti. I 40 minuti disputati testimonia­no senza tema di smentita che il Fiorentina-bis non è ancora iniziato per lui, ma è questione di poco: centrocamp­ista ad ampio raggio nel primo succitato schema, rifinitore alle spalle della punta nel secondo, sono i due ruoli in cui potrà dare il suo contributo quando servirà. E servirà. Infine, Lirola. Coinvolto anche se non appieno nel progetto di Iachini, l’esterno spagnolo torna in ballo nel nuovo corso viola, perché le sue caratteris­tiche di gioco consentira­nno all’allenatore di Orzinuovi di avere più alternativ­e nell’impostazio­ne della difesa a quattro, compresa quella di scegliere due terzini che spingono e costruisco­no: Biraghi e appunto Lirola. Operazione Spagna al via.

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Borja Valero, Callejon e Lirola, tutti e tre giocatori spagnoli A fianco, Prandelli
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