MANCINI, IL TELE-CT GIÀ NON NE PUÒ PIÙ
A ore scoprirà se l’ultimo test darà via libera E spera anche di riavere subito Immobile
Al telefono puoi raccontare le favole, come ha insegnato perfino agli americani Gianni Rodari. Magari puoi costruirci intorno grandi film di tensione o commedie per perfetti sconosciuti dal sapore profetico. Di sicuro al telefono non puoi fare il ct: parola di Roberto Mancini. Che il giorno dopo Italia-Estonia si è svegliato di umore incupito. A pesare sul suo stato d’animo non è stato certo il 4-0 degli azzurri sull’Estonia né la prestazione della sua giovane Nazionale dei debuttanti, nel complesso comportatasi con profitto, pur con qualche delusione (il giovane Tonali apparso in un momento di difficoltà dovuta alla crescita).
Il fatto è che, dopo quasi due settimane di positività asintomatica e di isolamento fiduciario nella sua casa nel cuore di Roma, il ct sta patendo una situazione giudicata improponibile. Il particolare di essere riuscito a comunicare direttamente con la panchina durante il match, facendo arrivare ad Evani i suoi suggerimenti attraverso un “ponte radio” con Vialli, se gli è servito a “stare” nel match, non lo ha certo soddisfatto.
La questione va al di là dell’amichevole e riguarda tutta questa ultima settimana, ai suoi occhi, e non solo, pazzesca. Il punto per il ct non è solo la positività personale, che lui spera di risolvere nelle prossime ore, registrando finalmente una negatività all’ultimo tampone effettuato, ma tutta la gestione delle convocazioni da parte di alcune Asl, che ha creato una situazione a dir poco cervellotica, e sul piano sportivo una vicenda da perdere la testa. Coverciano trasformata in un porto di mare tra bolle aperte e chiuse, mancati arrivi, sospesi e sospetti (più gli infortuni fisiologici: ieri sono ripartiti Grifo, mattatore con l’Estonia ma non al meglio e Zaccagni, appena arrivato un paio di giorni fa) non è stato un grande spettacolo, con tutto il rispetto e la prudenza da dedicare a questi gravi tempi pandemici.
LUI E CIRO. Adesso la speranza che coltiva Mancini è soprattutto quella di poter arrivare a Coverciano prima della partenza per Reggio Emilia (prevista domani), dove domenica è in calendario il match decisivo di Nations League contro la Polonia. In valigia, diciamo così, il ct spera di poter mettere anche... Ciro Immobile. Il bomber della Lazio, al netto del “pasticciaccio brutto dei laboratori”, stamattina sosterrà l’esame che potrebbe renderlo disponibile alla convocazione (come i compagni a Coverciano, a 48 ore dal match). Lui e il ct potrebbero dunque arrivare insieme in azzurro, un segno di normalità in tanta confusione. Che non chiuderebbe i giochi, in fatto di ingressi. Restano infatti in ballo Biraghi e Castrovilli, in bolla con la Fiorentina fino a domenica. Sia Mancini che Prandelli sperano di vederli in azzurro a Sarajevo mercoledì contro la Bosnia, ultima partita azzurra della NL e del 2020.
VERSO LA POLONIA. Intanto, sempre supportato dalle riprese live sulla linea Coverciano-Roma, il ct dalle 11.30 ha seguito il lavoro dei suoi (31 i presenti) in vista del match con la Polonia. In questo caso la Nazionale recupererà quasi tutti i big, da Donnarumma a Insigne, con Belotti titolare sicuro stavolta e con Bernardeschi in lizza con Kean. A metà campo con i titolarissimi Jorginho e Barella dovrebbe esserci Locatelli. Difesa con capitan Bonucci finalmente “centenario”, in coppia con Acerbi, davanti a Donnarumma. A completare il quadro Florenzi a destra e ancora Emerson Palmieri a sinistra. D’Ambrosio, squalificato, tornerà disponibile per la Bosnia.