Bernardeschi: Sono un 10 felice
INVIATO A FIRENZE - Tutti a dire che la sua stagione nella Juve fin qui è stata da 5. E lui che fa? Arriva in Nazionale e segna il suo quinto gol azzurro, indossando la maglia numero 10. «Quanto sono contento? Da 10...». Il sorriso di Bernardeschi davanti alle telecamere di Rai Sport il giorno dopo l’Estonia dice molto. Il resto lo ha fatto lui: «Sono molto contento. L’urlo liberatorio dopo la rete? Gioia, non rabbia, quella la lascio agli altri. A quelli che dicono che sto attraversando un periodo complicato. Forse nella loro vita... Semplicemente sono indietro di quaranta giorni rispetto ai compagni, visti i problmemi che ho avuto. La Nazionale italiana rigenera? Qui si sta da Dio. Ho un grandissimo rapporto con il mister, è sempre stato leale, sincero e molto vero con me, le qualità che cerco in un allenatore».
DIFFERENZE. A questo proposito Bernardeschi ha spiegato il suo punto di vista sull’esperienza con Sarri: «Credo che ci siano state delle incompatibilità, probabilmente lui non è riuscito a trasmettere quello che voleva trasmettere e noi non siamo stati capaci di capirlo». Adesso è arrivato Pirlo: «Lui ha la fortuna di essere stato un fuoriclasse. Le difficoltà normali di questo periodo verranno superate. Non si può avere tutto e subito. Con lui conto di giocare come in passato. Da professionista mi sono messo a disposizione, giocando dove mi è stato chiesto. Ci siamo parlati. So che ha fiducia in me. E comunque la Juve è sempre la Juve. Con Ronaldo, un fuoriclasse il rapporto resta ottimo. CR7 al Psg? Bisognerebbe chiederlo a lui. Io in futuro lontano dalla Juve? Di queste cose si occupano i miei agenti. Io lavoro e penso al calcio».
ESEMPIO. Bernardeschi ha anche detto la sua sul rapporto tra calcio e pandemia: «Noi calciatori siamo persone fortunate, curate e protette mentre ci sono persone che purtroppo aspettano giorni e giorni per fare un tampone. In questo periodo storico c’è tantissima gente che sta soffrendo e credo che i più fortunati debbano dare l’esempio di umiltà, mettendoci al servizio per regalare un sorriso in più alle persone. La maglia azzurra può fare tantissimo per il Paese, che deve unirsi, compattarsi. Dobbiamo stringerci tutti assieme. Credo che così riusciremo a superare tutto».
«La Nazionale può dare all’Italia ciò di cui c’è bisogno adesso: tanta unità»