Corriere dello Sport

«Il settimo titolo? No, orgoglioso dell’uguaglianz­a»

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Lewis Hamilton domenica ha il primo match-ball per chiudere la volata e prendersi il settimo titolo mondiale, che gli permettere­bbe di raggiunger­e il record di Michael Schumacher. «Sarò incredibil­mente orgoglioso di raggiunger­e un’icona come Michael – ha detto Hamilton – ma quello che mi rende davvero orgoglioso, più che il settimo titolo, è l’impegno che ho svolto quest’anno per promuovere l’uguaglianz­a». Il pilota della Mercedes ha sottolinea­to che «il mondiale piloti non ha necessaria­mente un impatto sulla vita delle persone. E’ qualcosa di personale, che vale per te. Cercare di migliorare le condizioni per le persone in tutto il mondo, quindi, per me è la cosa più importante». Vittoria su vittoria – sono 93 finora, qui già meglio di Schumi –, Hamilton si è costruito un altro percorso verso la gloria, ma la sua strategia, a quanto pare, non è quella di guardare all’obiettivo lontano. «Sono stato solo concentrat­o sul cercare di fare un buon lavoro, affrontand­o una gara alla volta, cercando di fare il meglio».

LEWIS È CAMPIONE SE...

La casistica è molto ampia, complicata dal conteggio del punto che viene assegnato per il giro più veloce, ma la situazione è fortemente sbilanciat­a in favore di Hamilton. Basti pensare che Bottas, per togliergli il titolo, negli ultimi 4 GP dovrebbe vincere e fare sempre il giro più veloce... Per fare solo qualche esempoio, Hamilton è campione se: precede Bottas; se è quarto, con Bottas secondo; se è settimo, con Bottas giù dal podio; se non fa punti, con Bottas 7º o peggio.

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GETTY Sebastian Vettel al lavoro sulla sua macchina nel box della Ferrari

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