Corriere dello Sport

THOMPSON: «LA NBA? PRIMA VIENE BRINDISI»

- Il play americano dei pugliesi, che tra Serie A e Champions stanno vivendo uno splendido avvio di stagione, crede nel progetto

- Di Fabrizio Fabbri

«Sogno la Lega sin da bambino, ma adesso voglio regalare all’Happy Casa la più bella stagione di sempre. Con Vitucci posso soltanto crescere»

Squadra che vince non si cambia? Non raccontate­lo a Brindisi. Frank Vitucci e Simone Giofrè dopo lo stop per l’epidemia nella passata stagione, quando la squadra pugliese viaggiava a vele spiegate, si sono trovati costretti, loro malgrado, a cambiare faccia a un gruppo di ottimo livello. Banks e Brown, tanto per fare due nomi, si sono accasati altrove. Chi ha deciso di rimanere è Darius Thompson. Mai scelta si è rivelata più giusta.

Thompson, lei è un punto fermo di Brindisi. Cosa ha significat­o rimanere mentre altri compagni partivano?

«All’inizio dell’estate speravo che la maggior parte della squadra tornasse, per poter continuare il buon lavoro che avevamo fatto. Ho capito però che sarebbe stato complicato, perché con il virus c’era molta incertezza. Io ho deciso di rimanere a Brindisi perché sapevo di poter continuare a crescere con coach Vitucci, in una città in cui mi sento a mio agio. Ho creduto in lui perché può aiutarmi a diventare un giocatore migliore».

Lei è un play, la mente della squadra del momento. Nelle ultime vittorie c’è tanto di suo anche in fase realizzati­va. E’unacrescit­adelsuo ruolo?

«Non mi creo problemi nell’essere il giocatore che costruisce o quello che finalizza. Tutto quello che faccio è per il bene della squadra. Cosa sceglierei tra un assist decisivo o un canestro sulla sirena? Entrambi, ma passare la palla per il tiro della vittoria fa felici due persone».

Chi l’ha ispirata nella sua carriera? «Devo tutto a mio padre Lonnie, che è un coach. È lui che mi ha insegnato a giocare. Fin da piccolo è la persona che ho sempre ammirato».

Sei vittorie di fila, vittime eccellenti come le due bolognesi. Dove vuole arrivare Brindisi?

«Il nostro obiettivo sono i playoff. Il mio personale è fare tutto il possibile per rendere questa stagione la migliore di sempre per l’Happy Casa, continuand­o quanto di buono fatto in questi due anni».

Milano è battibile?

«La serie A è un torneo estremamen­te competitiv­o e ogni partita è una battaglia durissima. Milano ha certamente grande qualità e un roster molto profondo. Penseremo a loro quando sarà il momento di incontrarl­i».

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