Il paddock si schiera con Iannone «Gli hanno tolto un pezzo di vita»
Valentino: «Non potrà neanche fare motocross» Intanto Dovi conferma: «Nel 2021 sarò libero Tornerò nel 2022 solo se potrò lottare per il titolo»
Quando nella conferenza stampa ufficiale ai piloti presenti - nessun italiano tra loro - è stata posta l’inevitabile domanda sulla sentenza che ha condannato Andrea Iannone a quattro anni di stop, è emerso un certo imbarazzo. Parole di circostanza di Joan Mir («Purtroppo non conosco i dettagli della vicenda»), no comment di Pol Espargaro e Maverick Viñales - il quale aveva telefonato all’abruzzese dopo la condanna di 18 mesi in primo grado - mentre solo Alex Rins si è espresso con forza: «Ho corso con lui per due anni in Suzuki, è un peccato, perché è un ottimo ragazzo che vive una brutta situazione. Gli dico di tenere duro: forza Iannone».
Molto più loquaci, invece, sono stati parecchi connazionali e il compagno di squadra odierno Aleix Espargaro, che pure con Andrea ebbe qualche scambio polemico a distanza nel 2019. «La squalifica di Andrea mi ha sconvolto. È una decisione ridicola, quattro anni sono troppi anche se solo Andrea sa se si tratta di contaminazione» ha detto il catalano, sempre senza peli sulla lingua. E allo stesso modo, Aleix ha quasi “consigliato” l’Aprilia sul sostituto di Iannone. «Lorenzo non mi sembra in forma né mentalmente né fisicamente, Dovizioso non è più disponibile. Mi piacciono Bezzecchi e Di Giannantonio».
Valentino Rossi ha posto l’accento sulla lunghezza della pena per il caso-doping di Iannone, una sorta di “ergastolo motociclistico”: «Un anno e mezzo era tanto, ma sarebbe stato gestibile, quattro anni sono un tempo infinito… Ad Andrea è stata tolta la ragione di vita più grande, non potrà nemmeno andare su una pista da motocross la domenica pomeriggio, gli sono vicino e posso immaginare come stia ora». «Gli mando il mio “in bocca al lupo”. Conosco Iannone da tanto tempo e credo nella sua buona fede e innocenza» ha aggiunto Franco Morbidelli.
STESSO LOCALE. C’è chi, poi, ha ricordato i giorni del consumo della carne incriminata, anche perché era a pochi metri da Iannone. «In
Malesia, io e lui eravamo a cena in tavoli vicini, con le rispettive squadre - ha spiegato Danilo Petrucci - Io, però, in quel periodo mangiavo vegetariano. Purtroppo, per quanto possa stare attento, un pilota non può sapere cosa c’è all’interno di un determinato prodotto. È una situazione incontrollabile, per questo penso non sia stata presa una decisione esattamente imparziale».
Sullo stesso tasto di Petrucci, che in questi giorni ha scritto a Iannone per confortarlo, ha battuto “Pecco” Bagnaia. «In quell’hotel vanno un po’ tutti i piloti, non so davvero come sia potuta accadere una cosa del genere. Purtroppo si rischia dappertutto, ci sarà un motivo per questo verdetto, ma i quattro anni mi sembrano davvero esagerati. È una pagina nera del motociclismo».
DOVI LIBERO. Il 2021, quindi, non vedrà in pista Iannone e nemmeno il suo ex compagno in Ducati - con cui il rapporto fu teso, e non solo per il duello fratricida in Argentina Andrea Dovizioso. Alla vigilia della penultima gara sulla Rossa, il forlivese ha ribadito il concetto espresso a inizio settimana: «Nel 2021 sarò libero e lavorerò in vista del 2022: il mio obiettivo resta quello di lottare per il titolo, se ci sarà la possibilità di farlo, tornerò, ma sono consapevole che con un anno di stop sarà più difficile». Dovi ha chiuso nuovamente la porta all’Aprilia, il cui a.d. Massimo Rivola aveva detto di considerare il vice campione del mondo come il primo candidato: «Andare in Aprilia non è ciò di cui ho bisogno per la mia carriera, purtroppo non hanno il budget di Honda, Ducati e Yamaha, e in MotoGP il livello è altissimo». E poi ha raffreddato le voci sulla sostituzione del convalescente Marc Marquez nel 2021: «Penso si stia correndo un po' troppo. Le cose cambiano, certo, ma credo sia quasi impossibile non vedere Marquez il prossimo anno».
Petrucci: «A tavola accanto a Iannone, ma in quel periodo ero vegetariano»
Espargaro consiglia l’Aprilia: «Punterei su Bezzecchi oppure su Di Giannantonio»