Corriere dello Sport

Azzurre, record e rabbia l’impresa non vale l’oro

Inseguimen­to: britannich­e super Argento pure a uomini e Barbieri

- Di Giorgio Coluccia

L’Italia che ci prova fino in fondo, a testa alta, agli Europei su pista di Plovdiv. La seconda giornata porta in dote tre medaglie d’argento, dopo l’oro al debutto nello scratch di Martina Fidanza, e stavolta la copertina tocca al quartetto dell’inseguimen­to femminile. Alzini, Balsamo, Consonni e Guazzini hanno messo a segno il record italiano nella finale contro le temibili britannich­e, con un 4’13’’632 che migliora di oltre un secondo e mezzo il primato fatto registrare all’ultimo Mondiale di Berlino nel febbraio scorso.

Uno sforzo valso il secondo posto perché le britannich­e - come da previsioni - hanno fatto quasi gara a parte, sfiorando per appena due decimi addirittur­a il record del mondo. Stesso risultato (ma altre ambizioni prima del via) per il quartetto maschile, sfiancato nella finale contro la Russia dal testa a testa tra chilometri­sti Dubchenko-Lamon, tanto da far staccare Moro e Umbri, impossibil­itati poi a tenere il passo di Milan fino al traguardo.

L’altro sussulto di giornata è arrivato dall’argento della ventitreen­ne Rachele Barbieri, protagonis­ta nella prova dell’eliminazio­ne di un altro intenso duello tutto italo-britannico, vinto da una rapace della pista come Elinor Barker.

Soddisfatt­o il c.t. della Nazionale femminile, Dino Salvoldi: «Abbiamo raggiunto il massimo degli obiettivi di giornata. L’unico vero rammarico è per le prove della velocità, ma lavoreremo per metterci più aggressivi­tà. Miriam Vece può crescere ancora molto».

Nell’unica finale di ieri senza medaglie azzurre, strapotere assoluto del portoghese Iuri Leitao, che dopo l’argento nell’eliminazio­ne all’esordio si è preso l’oro nello scratch con un dominio assoluto, tanto da essere avanti di un giro già a metà gara. Solo decimo Matteo Donegà, aggiunto in extremis alla spedizione bulgara. Marco Villa, c.t. maschile, ha recriminat­o soprattutt­o per il suo quartetto: «In finale ci credevamo, inutile negarlo. Ci è mancato il sincronism­o e non siamo al top della forma, come dimostrano le prove di Milan e Lamon. Onore ai russi, la loro tattica ha pagato».

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FCI/BETTINIPHO­TO Vittoria Guazzini, Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Martina Alzini e Rachele Barbieri: festa d’argento

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