Cassioli: Lo sport è la mia ribellione
Campione di sci nautico: «Ogni record forma e aiuta a crescere»
«Non sono un no mask, sfido i pregiudizi, fare sport è stata la mia ribellione. Ogni limite superato, ogni record. Quando mi dicevano: “Questa cosa meglio non farla”, io la facevo». Daniele Cassioli, classe 1986, atleta paralimpico di sci nautico plurimedagliato, ha la voce pulita e calda, tocca tutte le corde anche quelle che non ha potuto conoscere. È cieco dalla nascita, ha scalato montagne di diffidenza («nel 1995 ci chiamavano handicappati e noi andavamo all’avventura...»), ha vinto e ora è entrato nella sua seconda vita di insegnante. Nella sua testa ci sono i ragazzi: «Tutti dovremmo essere un po’ ribelli e non accontentarci mai». Da oggi su Dazn Cassioli sarà il protagonista di “La mente nel pallone” format alla sua terza stagione, dedicato all’atleta. Prima di lui un neurologo e un mental-coach, ora Cassioli che ha una esperienza grande come una casa da aprire. «Sono orgoglioso. Quando parli di te come atleta paralimpico, di quello che hai vissuto, ti carichi di responsabilità. È come se dovessimo fare un passo verso l’altro, ci siamo noi e ci sono loro. Lo sport per me è stato tutto ed è ciò che voglio far capire. Lo sport ha tante strade da percorrere, non solo quello giocato, il calcio, il più famoso, ma ha contenuti che ciascun sportivo porta con sé nella vita». Lo ha già fatto andando nelle scuole a seguire i ragazzi, senza di loro il mondo non ha futuro: «Voglio che emerga il lavoro che c’è dietro, le riflessioni e le emozioni che sono le prime che ti restano in mente. Siamo andati a girare sul lago di Varese dove io ho sciato, ho preparato il mio primo oro mondiale: non posso dimenticarlo, ma è una passione che posso condividere. Lo sport è questo sfida e crescita». Mai dire mai, una specie di 007. Ha scritto un libro (Il vento contro), ha fondato una associazione (Real Eyes Sport Asd), lui è quello che quando gli hanno detto che non poteva laurearsi in fisioterapia perché non poteva fare il corso, ha cambiato università ed è andato altrove.