Eriksen e Sanchez Inter sotto tiro
Il rinnovo in fase di stallo, i guai fisici, ma domenica è il suo compleanno Scosso dalle critiche per l’errore dell’Olimpico, Dybala ora insegue la svolta. Obiettivo: tornare a essere il vero 10 che fa la differenza
Il danese si sfoga nel ritiro della nazionale: «La gente vorrebbe vedermi giocare ma Conte ha idee diverse. Non sto vivendo quello che avevo sognato». «Alexis curato male»: lite Cile-club
Alla riconquista della Juve. Dybala è in missione e l’obiettivo è renderla non impossibile. Paulo ha una voglia matta di voltare pagina, di archiviare il periodo buio che dura ormai da fine luglio, con un susseguirsi di eventi e situazioni che gli hanno fatto perdere il sorriso. La Joya era uscito tutto sommato bene dall’emergenza coronavirus che l’aveva toccato da vicino la scorsa primavera (46 giorni a lottare contro il Covid; «i negazionisti - ha detto a Vanity Fair hanno lo stesso valore intellettuale dei terrapiattisti») ed era risultato decisivo, insieme a Ronaldo, nella vittoria del nono scudetto consecutivo. Tanto da vincere anche il titolo di migliore giocatore della serie A. Insieme al successo tricolore, però, è arrivato anche un infortunio muscolare, con successiva ricaduta nella notte del crollo con il Lione. E da lì è iniziata la lunga rincorsa, che non è ancora arrivata al traguardo. In questi mesi c’è stata poca gioia per il Diez: il lento recupero, l’attesa per il ritorno in campo, gli acciacchi fisici patiti durante il viaggio in Argentina a ottobre senza giocare un minuto con la Seleccion, l’esordio stagionale in Champions in casa della Dinamo Kiev, tre gare da titolare senza brillare con Verona, Barcellona e Spezia (a parte un finale in crescendo con l’Hellas), il primo gol (e mezzo) a casa del Ferencvaros, la manciata di minuti con la Lazio e la leggerezza da cui è nato il pari biancoceleste in extremis, l’infezione urinaria che lo ha costretto a rinunciare alla Nazionale.
FERITO. Ecco, partiamo proprio dagli ultimi episodi. Dybala è rimasto scosso dal diluvio di critiche ricevute sui social dopo l’errore dell’Olimpico. Lui, che da sempre è nel cuore dei tifosi bianconeri, non si aspettava messaggi così pesanti, alcuni dei quali lo invitavano anche a cambiare aria. E’ rimasto ferito nell’animo, Paulo. Ma adesso ha un’idea fissa in mente: riconquistare i fans delusi. Alla sua maniera, tornando il vero 10, quello che sa fare la differenza. E’ una motivazione forte, profonda, che lo sta accompagnando durante questa sosta in cui appunto ha dovuto rinunciare al viaggio intercontinentale e alla chiamata dell’Argentina per via della fastidiosa infezione. Paulo si sta curando, sta meglio e ieri ha ripreso ad allenarsi sul campo, seppure a parte. All’orizzonte c’è un obiettivo molto chiaro: essere pronto per il Cagliari e per il Ferencvaros alla ripresa. Alla Nazionale avrà tempo per ripensarci. Intanto ha ricevuto una iniezione di fiducia dalle parole del ct Scaloni, che lo ha coccolato a distanza: «Dybala è un giocatore che apprezziamo molto - ha detto - sta vivendo un momento difficile e noi dobbiamo stargli vicino. Lo aspettiamo».
AL CENTRO. La carezza a distanza ha fatto piacere a Paulo, che percepisce di sentirsi comunque al centro del progetto dell’Argentina. E’ quello che cerca anche in bianconero: Dybala vuole essere al centro della Juve e il fatto di non avvertire questa condizione lo fa soffrire e intristire. E la questione contratto non c’entra. La trattativa per il rinnovo, sì, è in un momento di stallo, se vogliamo anche a sorpresa, e ormai per uscire dall’impasse si deve guardare al 2021. Ma il tema non è centrale nei pensieri dell’argentino, arriverà il momento anche per il prolungamento. Ciò che interessa a Paulo è tornare ad essere Dybala. Il vero Dybala. E in tempi rapidissimi. «Nel mio lavoro - ha aggiunto a Vanity Fair cerco sempre di avere obiettivi a corto raggio, perché sono i più facili da raggiungere». Per farlo, intende convincere Pirlo, che gli sta cercando la collocazione tattica ottimale: accanto a Ronaldo (o Morata) come punta, per ora, in attesa chissà del super tridente. Domenica il Diez compirà 27 anni: il regalo che vuole farsi è riconquistare la Juve.
Carezze da Scaloni: «Dobbiamo stargli vicino, è un giocatore che apprezziamo»
Paulo è andato oltre: per fare festa avrà solo bisogno di ritrovare guizzi e gol