Corriere dello Sport

UN SOSPIRO TUTTO DORO

Impeccabil­e al poligono, evita per un nulla la rimonta della Herrmann «Non sono al top, ho finito morta»

- Di Alberto Dolfin

Otto decimi. In una gara che prevede 15 km sulla neve e quattro poligoni con venti bersagli da centrare, sono paragonabi­li a un battito di ciglia. Quelle ciglia sulle quali, prima di ogni gara, Dorothea Wierer mette un po’ di mascara perché, oltre a vincere, ci tiene anche a splendere sul gradino più alto del podio. Chissà che per lei non sia un modo di stemperare la tensione che ribadisce di provare alla vigilia di ogni appuntamen­to e che poi, appena indossa il pettorale e imbraccia la carabina, viene spazzata via dalla sua sete di vittoria.

Per trionfare nella prima fatica stagionale, l’individual­e di Coppa del Mondo a Kontiolaht­i, Doro ha sfoderato la sua arma prediletta: la precisione e la rapidità al poligono. Non ha sbagliato nulla, evitando di incappare nella penalità di un minuto per ciascun errore prevista nell’individual­e, e poi ha raccolto le ultime energie rimaste per filare lesta sugli sci stretti fino al traguardo. Il margine di vantaggio su Denise Hermann continuava scendere, metro dopo metro, secondo dopo secondo. Ecco l’ultimo rettilineo. Forse non basta, forse sì. Rieccolo quel battito di ciglia, che sorride sempre ai campioni che sanno osare e lo fa anche a una distrutta ma felice Doro, già davanti a tutte all’esordio di una nuova avventura, quella che spera di coronare con un tris di cristallo.

CERTEZZA. In un 2020 che ci ha tolto tutte le certezze, l’avvenente biathleta nativa della valle di Anterselva è la piacevole eccezione. Lei è sempre lì, su quel gradino più alto, anche con il passare delle stagioni. Lo scorso inverno, mentre l’Italia era appena entrata in regime di lockdown, lei portava in alto il tricolore proprio a Kontiolaht­i, mettendo le mani sulla seconda sfera di cristallo consecutiv­a. Come se non fossero bastate le quattro medaglie conquistat­e il mese precedente nel Mondiale sulle nevi a lei più care di Anterselva.

Appagata? Macché. Spostati a dopo l’Olimpiade di Pechino 2022 i propositi di famiglia con il marito Stefano, Dorothea si è concessa un po’ di meritato relax, un po’ di cioccolata e qualche spritz, prima di ricomincia­re a fare sul serio con le stesse motivazion­i di prima, centrando il bersaglio grosso appena tornata sulla neve, di nuovo in Finlandia, con un margine risicatiss­imo.

«Ho sentito che Denise Herrmann stava rimontando e ho pensato che il secondo posto sarebbe stato comunque un ottimo risultato - ha raccontato in conferenza stampa, nascondend­o il suo sorriso smagliante dietro la mascherina - L'ultimo giro è stato veramente duro, ero completame­nte morta. Al traguardo, ho scoperto di aver vinto di otto decimi. È stata una bella battaglia, lei è molto veloce. Non so cosa aspettarmi dalle prossime gare, perché non sono sicurament­e nella forma migliore, come avete potuto vedere. Ci sono molte ragazze forti e ogni anno la competizio­ne è sempre più serrata. Questo fa bene all'interesse dei fan, non ci annoia mai». Eppure, là davanti a tutte c’è sempre lei. E gli appassiona­ti italiani non si annoiano affatto. Anzi, aumentano di numero, impresa dopo impresa dell’incredibil­e Doro.

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IBU Dorothea Wierer, 30 anni, subito a segno in Coppa a Kontiolaht­i
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