UN SOSPIRO TUTTO DORO
Impeccabile al poligono, evita per un nulla la rimonta della Herrmann «Non sono al top, ho finito morta»
Otto decimi. In una gara che prevede 15 km sulla neve e quattro poligoni con venti bersagli da centrare, sono paragonabili a un battito di ciglia. Quelle ciglia sulle quali, prima di ogni gara, Dorothea Wierer mette un po’ di mascara perché, oltre a vincere, ci tiene anche a splendere sul gradino più alto del podio. Chissà che per lei non sia un modo di stemperare la tensione che ribadisce di provare alla vigilia di ogni appuntamento e che poi, appena indossa il pettorale e imbraccia la carabina, viene spazzata via dalla sua sete di vittoria.
Per trionfare nella prima fatica stagionale, l’individuale di Coppa del Mondo a Kontiolahti, Doro ha sfoderato la sua arma prediletta: la precisione e la rapidità al poligono. Non ha sbagliato nulla, evitando di incappare nella penalità di un minuto per ciascun errore prevista nell’individuale, e poi ha raccolto le ultime energie rimaste per filare lesta sugli sci stretti fino al traguardo. Il margine di vantaggio su Denise Hermann continuava scendere, metro dopo metro, secondo dopo secondo. Ecco l’ultimo rettilineo. Forse non basta, forse sì. Rieccolo quel battito di ciglia, che sorride sempre ai campioni che sanno osare e lo fa anche a una distrutta ma felice Doro, già davanti a tutte all’esordio di una nuova avventura, quella che spera di coronare con un tris di cristallo.
CERTEZZA. In un 2020 che ci ha tolto tutte le certezze, l’avvenente biathleta nativa della valle di Anterselva è la piacevole eccezione. Lei è sempre lì, su quel gradino più alto, anche con il passare delle stagioni. Lo scorso inverno, mentre l’Italia era appena entrata in regime di lockdown, lei portava in alto il tricolore proprio a Kontiolahti, mettendo le mani sulla seconda sfera di cristallo consecutiva. Come se non fossero bastate le quattro medaglie conquistate il mese precedente nel Mondiale sulle nevi a lei più care di Anterselva.
Appagata? Macché. Spostati a dopo l’Olimpiade di Pechino 2022 i propositi di famiglia con il marito Stefano, Dorothea si è concessa un po’ di meritato relax, un po’ di cioccolata e qualche spritz, prima di ricominciare a fare sul serio con le stesse motivazioni di prima, centrando il bersaglio grosso appena tornata sulla neve, di nuovo in Finlandia, con un margine risicatissimo.
«Ho sentito che Denise Herrmann stava rimontando e ho pensato che il secondo posto sarebbe stato comunque un ottimo risultato - ha raccontato in conferenza stampa, nascondendo il suo sorriso smagliante dietro la mascherina - L'ultimo giro è stato veramente duro, ero completamente morta. Al traguardo, ho scoperto di aver vinto di otto decimi. È stata una bella battaglia, lei è molto veloce. Non so cosa aspettarmi dalle prossime gare, perché non sono sicuramente nella forma migliore, come avete potuto vedere. Ci sono molte ragazze forti e ogni anno la competizione è sempre più serrata. Questo fa bene all'interesse dei fan, non ci annoia mai». Eppure, là davanti a tutte c’è sempre lei. E gli appassionati italiani non si annoiano affatto. Anzi, aumentano di numero, impresa dopo impresa dell’incredibile Doro.