Il figlio di Schumi in Formula 1: Mick correrà con la Haas
La Haas ha ufficializzato Mick titolare nella prossima stagione: la suggestione del cognome Schumacher tra i grandi protagonisti della F.1, nove anni dopo Michael Maranello: «Come nel caso di Bianchi e Leclerc, l’obiettivo è averlo con noi su una Ferrari»
La Formula 1 dà il bentornato a Schumacher in Formula 1, e non stiamo a sottilizzare sul fatto che non si tratti del grande Michael, pluricampione cinquantunenne libero nei nostri cuori e prigioniero in un altrove della sua coscienza, ma di suo figlio Mick.
Rivedere nove anni dopo quel cognome sui monitor, le griglie di partenza e gli ordini d’arrivo del Mondiale sarà comunque una piacevole suggestione che tutti attendiamo, così come ci aspettavamo l’annuncio arrivato ieri del suo posto alla Haas nel 2021. Schumino entra in Formula 1 con la benedizione della Ferrari, che lo cresce nell’accademia FDA e gli ha fatto salire gli ultimi gradini necessari con il Prema Powerteam, suo braccio armato nelle categorie propedeutiche.
Molto improbabile che lo si possa vedere in azione in Formula 1 già ad Abu Dhabi (a parte la prima sessione di prove libere del venerdì, in cui è prevista la sua presenza): se anche Pietro Fittipaldi, pilotino senza pedigree, si rivelasse non all’altezza nel prossimo weekend in cui sostituirà Grosjean, c’è Romain determinatissimo a correre il suo ultimo GP. E se anche questi non guarisse dalle ustioni, è improbabile che Haas esponga Schumino derogando dal criterio della gradualità, sempre seguito con rigore dall’entourage del ragazzo e dalla Ferrari stessa.
FAMIGLIA NEL NUMERO. In ogni caso abbiamo un nuovo Schumi. Correrà con il numero 47 «composto dal 4 e dal 7 che sono i miei preferiti – ha spiegato lui stesso – ma sono già presi (rispettivamente da Lando Norris e Kimi Raikkonen, ndr). Poi mi sono accorto che se si sommano i giorni dei compleanni di noi tutti in famiglia...». Simpatico. Dunque prove libere venerdì 11 ad Abu Dhabi, poi ancora Formula 1 il 15 dicembre nei test riservati ai giovani.
La Ferrari ha accompagnato l’annuncio di Mick con un paragone che fa capire quanto il ragazzo sia sotto la sua ala: «Mick segue le orme dei compagni di accademia Jules Bianchi e Charles Leclerc», e ancora «Come per Bianchi e Leclerc l’obiettivo della FDA per Mick è quello di permettergli di maturare e crescere per poter, un giorno, salire su una Ferrari. Il tedesco, infatti, è legato a Maranello da un contratto a lungo termine».
Chiarissimo, la grande macchina mediatica che stava scaldando i motori a questo punto è partita, e nulla potrà fermarla. Mick è attesissimo e il suo nome sarà cassa di risonanza che amplificherà ogni progresso, ma anche il suo contrario. Alla pressione è comunque abituato, essendosi ritrovato sui titoloni fin dai kart, e poi in Formula 4, e nella tre, e oggi nella due di cui è leader in dirittura d’arrivo.
«La pressione l’ho conosciuta presto – ha detto ieri Schumino
in Bahrain, dove Formula 1 e Formula 2 si sono fermate tra i due weekend di gara – e credo oggi di saperla gestire bene. Spero sia la stessa in Formula 1». Non proprio, ma ora è in ballo e gli toccherà ballare.
SCELTA ECONOMICA. L’annuncio di Schumi è arrivato il giorno dopo quello di Nikita Mazepin alla Haas e mantiene alta nei titoloni la squadra americana, che con questa svolta sui giovani gira pagina dopo la grande paura di Grosjean uscito fumante dalla bocca del vulcano.
La scelta di Schumacher e Mazepin è puramente economica: detto brutalmente, la Haas ha deciso di saltare a pie’ pari il 2021 e riservare tutte le sue capacità di spesa allo studio della nuova macchina per il 2022.
Ecco dunque Mazepin che porta in cassa oltre venti milioni di dollari, e Schumino che pur senza questi finanziamenti, ha pure lui un bel valore. La Ferrari ha acquistato il diritto al sedile della Haas (e non lo aveva, come invece in Alfa Romeo) con un trattamento più favorevole sulla fornitura di power unit e retrotreno, inoltre il nome Schumacher porterà più visibilità e nuovi sponsor, con vantaggi immaginabili per il team Haas.
Ma Mick paga o è pagato? L’uno e l’altro. Paga nel senso che si ripaga come abbiamo appena spiegato, ma percepisce anche uno stipendio dalla Ferrari (sui 300.000 euro) e una percentuale sugli sponsor che porta, in grado di raddoppiare questa cifra.
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