L’ALTRO BARÇA CORRE VELOCE
Tanti assenti, ma arriva la quinta vittoria in cinque gare Partita chiusa nella prima mezz’ora, con Griezmann (gol di tacco), Braithwaite e Dembelé. Ora con la Juve per difendere il primo posto
FERENCVAROS 0 BARCELLONA 3
FERENCVAROS (5-4-1): Dibusz 5,5; Botka 4,5 Blazic 5 Frimpong 4,5 Dvali 5 Heister 5,5 (19' st Lovrencsics 6); Isael 5 Siger 5 (19' st Laidouni 6) Somalia 6 (37‘ st Kharatin sv) Uzuni 5 (26' st Baturina 6); Nguen 5 (26‘ st Mak 6). All. Rebrov 5
BARCELLONA (4-2-3-1): Neto 6,5; Dest 7 Mingueza 6,5 Lenglet 6,5 (20' st Aleñà 6) Jordi Alba 8 (1' st Junior Firpo 6,5); Pjanic 7 Busquets 6,5 (1' st F. De Jong 6); Trinçao 6 Griezmann 7,5 (20' st Riqui Puig 6,5) Dembelé 7,5; Braithwaite 7 (35' st Konrad sv). All. Koeman 7,5
ARBITRO: Kulbakov (BLR) 6
MARCATORI: 14' pt Griezmann, 20' pt Braithwaite, 28' pt Dembelé (rig)
AMMONITI: 27' pt Siger (F), 30' pt Busquets (F), 8‘ st Griezmann (B), 25' st Trinçao (B)
NOTE: Partita a porte chiuse. Angoli: 4 a 0 per il Ferencvaros. Recupero: 0'pt e 3'st.
C’è il serio rischio d’incorrere nel crimine di lesa maestà, ma a guardare per la seconda settimana di fila il Barça, privo di Messi, fare polpette del rivale di turno, viene il sospetto che la sbarazzina compagine rinnovata alla olandese da Ronald Koeman giochi con la testa più sgombra quando non soffre la soggezione di dover far passare tutto il gioco, per forza, attraverso i privilegiati piedi del Genio di Rosario. Per una risposta più indicativa toccherà attendere la riprova contro un rivale ben più consistente rispetto al Ferencvaros di Serhji Rebrov, ma il 3-0 di Budapest, che arriva dopo il 4-0 ottenuto a Kiev, fa riflettere. Comunque sia, quinto successo su cinque gare in Champions League per i catalani, che evidentemente si sentono molto più a loro agio in Europa rispetto che in patria, dove vivacchiano a quota -10 dalla Real Sociedad. En plein, che però, ancora non garantisce il primato del Gruppo G, che sarà deciso, solo martedì prossimo, con lo scontro diretto del Camp Nou con la Juventus.
RIASSEMBLATI. Esattamente come accaduto nella giornata precedente, Koeman lascia direttamente a Barcellona, stavolta in compagnia di Ter Stegen e Coutinho, lo spremutissimo Messi. Sabato tocca visitare la matricola terribile Cadice e, in considerazione della qualificazione già in tasca, meglio risparmiare la Pulce per la Liga, dove non sono più permessi nuovi passi falsi. Ai tre dispensati dalla poco attraente trasferta magiara, tra l’altro, vanno aggiunti gli indisponibili Piqué, Sergi Roberto, Umtiti e Ansu Fati, così l’ex ct dell’Olanda si vede costretto a forzare il recupero lampo di Lenglet e Busquets, che partono a sorpresa titolari e finiscono per disputare un tempo abbondante.
MEZZA ESIBIZIONE. Tanto basta, infatti, al Barça per risolvere la gara. Ed in effetti, nei primi quarantacinque minuti i blaugrana macinano gioco che è uno spettacolo, specie sulla corsia sinistra, dove agiscono lo scatenato Jordi Alba e il ritrovato Ousmane Dembelé. A forza di accelerazioni e triangolazioni vertiginonuti considerazione delle circostanze? A quanto pare no. Colpa del fin troppo dettagliato referto del signor Mateu Lahoz, che così aveva motivato il cartellino giallo sventolato davanti al Genio di Rosario: «Al 73’, il giocatore Messi Cuccittini, Lionel Andres, è stato ammonito per essersi tolto la maglia dopo un gol e aver mostrato una casacca del Newell’s Old Boys, della stagione 93/94, con il numero 10». Il Comité de Competicion non ha potuto far altro che attenersi all’articolo 91 del Codice Disciplinare della locale Federcalcio, applicando, però, la minor multa possibile per «il calciatore che alzi la maglia per esibire qualsiasi tipo di pubblicità, slogan, didascalia, acronimo, anagramma o disegnoı. Il sei volte Pallone d’Oro può sorridere. La sanzione poteva elevarsi fino a 3mila euro... se, già prima dello scoccare del quarto d’ora, i catalani si ritrovano avanti grazie a Griezmann, che insacca con uno spettacolare colpo di tacco al termine di una giocata sulla mancina orchestrata dai due compagni appena citati. Si tratta della terza partita a segno per l’attaccante, circostanza che non si verificava dai tempi dell’Atletico. Altri cinque mie arriva anche il raddoppio, con Braithwaite, che ci mette la zampata sul solito cross dalla sinistra di Dembelé. Quattro reti nelle prime 3 partite da titolare per il danese, che poco dopo sfugge alla svagata marcatura di Frimpong, che pensa bene di atterrarlo in area. Rigore netto, che Dembelé insacca. In una ripresa punteggiata di sostituzioni, il Barça gigioneggia, sprecando diverse volte il possibile poker. Il primato nel gruppo, comunque, dovrà essere certificato al Camp Nou contro la Juve. Nello stesso giorno, il Ferencvaros si giocherà il posto consolatorio in Europa League con la Dinamo Kiev.
A casa Coutinho Messi e Ter Stegen Koeman ha recuperato Lenglet e Busquets