Biscotto o no, Zizou trema Si gioca tutto in 8 giorni
Il futuro dell’Inter passa anche per la sfida tra Real e Borussia Prima il Siviglia, poi Champions e derby con l’Atletico Zidane e i suoi Blancos non possono più sbagliare
Si guarda la luna e non il dito, tra le mura della Casa Blanca. Puntare lontano e in grande, per non pensare al presente, dove tutto sommato il fine potrebbe anche giustificare i mezzi. Il discorso qualificazione è complesso e la possibilità di ‘biscottare’ la partita con il Borussia, al momento, non è neanche nei più lontani pensieri del Real Madrid e dell’ambiente circostante. Non è nello stile dei madrileni e anche se si dovesse presentare l’occasione sarebbe troppo importante vincere e chiudere come primi del girone. L’anno scorso la squadra di Zidane chiuse seconda alle spalle del PSG e agli ottavi beccò il Manchester City, che vinse sia all’andata che al ritorno. Ripetere un percorso simile, almeno nelle intenzioni, non è tra i pensieri di Zizou, che si gioca molto nelle prossime partite. Il suo Real ne ha perse 5 delle ultime 11, tra cui alcune clamorose contro Cadice e Alaves, in casa. Ha perso entrambe le sfide di Champions con lo Shakhtar e sonoramente (4-1) anche la gara di Valencia. Ora è atteso dalla difficile trasferta di Siviglia, dal Borussia a Valdebebas e poi dal derby con l’Atletico al Metropolitano. Una settimana cruciale, che potrebbe accorciarsi in caso di clamorosa sconfitta a Siviglia questo sabato al Sanchez Pizjuan. I tanti infortuni, le assenze di Sergio Ramos e Hazard su tutte, non possono giustificare i deludenti risultati di inizio stagione. Proprio per questo Zizou rischia: deve vincere o comunque non sfigurare a Siviglia e poi passare a tutti i costi agli ottavi di Champions.
I CANDIDATI. Non dovesse succedere, ci sarebbero pronti un paio di candidati su tutti: Mauricio Pochettino, fermo ormai da un anno dopo l'esonero dal Tottenham, e Raul, attualmente allenatore del Castilla, la seconda squadra del Real Madrid. L’argentino, secondo la stampa spagnola, è il favorito essendo il più esperto tra i due, ma occhio all’ex capitano madridista, il leggendario numero 7 pre-Ronaldo che alla prima esperienza in panchina ha già vinto la Youth League. Pochettino, tra l’altro, è stato già molto vicino al Real nel 2014, dopo l’esonero di Benitez. All’epoca il proprietario del Tottenham, Daniel Levy, gli negò la possibilità di lasciare gli Spurs e trasferirsi a Madrid e costrinse quindi la dirigenza dei Blancos a virare su Zidane. Un colpo di fortuna leggendario di cui Florentino Perez è ben consapevole e che conserva sempre in un angolo del suo cuore, ma i risultati e il gioco sono sotto gli occhi di tutti e proprio per questo, per una volta, il presidente potrebbe mettere da parte i sentimenti e agire diversamente. Ieri, nel tardo pomeriggio, lui e tutta la Giunta direttiva si sono riuniti, ma per l’approvazione del bilancio. Sono pronti a riunirsi tra qualche giorno, semmai le cose dovessero mettersi male per la squadra, che anche in campionato procede con il freno a mano tirato.
LA VERGOGNA DI GIJON. Nelle intenzioni sono belli decisi anche i tedeschi, su tutti Florian Neuhaus: «Peccato non aver chiuso il discorso con l’Inter, ma siamo ancora primi e vogliamo esserlo anche dopo Madrid» ha detto alla Bild il centrocampista del Borussia che piace tanto al Bayern. Sempre il quotidiano tedesco, però, ricorda un vergognoso precedente, proprio in Spagna, ma nel Mondiale del 1982, quello poi vinto dall’Italia in finale proprio sulla Germania Ovest. A Gijon la selezione tedesca affrontò all’ultima giornata della fase a gironi l’Austria e vinse 1-0, ma segnando al 10’ con Hrubesch per poi dedicarsi a una imbarazzante melina con il beneplacito degli austriaci. Un risultato che consentiva a entrambe di passare il turno e far fuori l’Algeria per differenza reti. Un precedente che in Germania ricordano mal volentieri, ma che inevitabilmente torna alla memoria oggi che il Borussia, Inter-Shakhtar permettendo, può fare il biscotto con il Real Madrid. Non lo vuole nessuno, almeno nelle intenzioni della vigilia.
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