Corriere dello Sport

LEONARDO, È AZZURRO IL VERO CAPOLAVORO

Cerca continuità contro il Verona Il ritorno in Nazionale l’obiettivo mai abbandonat­o dall’attaccante

- Di Giuseppe Amisani

Il sogno proibito continua ad essere quella maglia azzurra che ha avuto modo solo di assaggiare perché proprio sul più bello, quando stava per iniziare per lui la stagione della conferma, Leonardo Pavoletti è stato tradito per ben due volte dal suo ginocchio sinistro. Un calvario che sembrava senza fine e che avrebbe potuto mandare irrimediab­ilmente al tappeto parecchi giocatori ma non certo l'ariete livornese che dopo aver toccato il cielo con un dito nella sua seconda giovinezza riscoperta a Cagliari, si è dovuto rimboccare le maniche per uscire dal tunnel.

LA RINASCITA. Per due volte il crociato anteriore ha fatto crack e per un attaccante con il suo fisico tutto sembrava essere stato compromess­o in maniera irreversib­ile. Ci voleva grande forza di volontà per lasciarsi tutto alle spalle, per scrollarsi di dosso quella polvere accumulata nei mesi lontano dal rettangolo di gioco e sognando una partita ufficiale dopo quel maledetto Cagliari-Brescia della prima giornata dello scorso campionato. Ma la miglior medicina per chi ha scelto di fare come mestiere l'attaccante è sempre quella del gol e Pavoloso è riuscito, dopo un anno e mezzo di astinenza, a segnarne uno alla sua maniera. Avrebbe potuto farlo di testa, il suo miglior colpo che due anni fa lo aveva fatto diventare tra i migliori di tutta Europa in quel fondamenta­le e invece ha scelto un modo ancora più spettacola­re. Un colpo di tacco da attaccante di razza su assist al bacio servito da Zappa con il quale ha dato al suo Cagliari l'illusione momentanea di aver messo le mani sui tre punti in palio nella sfida contro lo Spezia domenica scorsa. Il pareggio a tempo quasi scaduto degli ospiti non ha, però, rovinato la serata di festa di Pavoletti che aspettava da troppo tempo questa rete.

VERSO VERONA. Aveva già fatto le prove generali contro i veneti in coppa Italia subentrand­o a Cerri nel finale (avrebbe giocato da titolare se Simeone non fosse stato bloccato dal tampone positivo) ma domenica alle 12,30 al Bentegodi sarà lui il protagonis­ta nell'undici iniziale per andare a caccia di quella continuità smarrita a causa dei guai fisici. Le critiche, i dolori e una forma che sembrava tardare ad arrivare sono ormai un lontano ricordo per la punta livornese che ora vuole sorridere e guardare avanti con fiducia. Il Cagliari è cambiato rispetto a quello di due stagioni fa che giocava praticamen­te solo per mandare lui a bersaglio, ma questo non è certo un problema per un giocatore della sua esperienza che si è subito messo a disposizio­ne di Eusebio Di Francesco. I movimenti sono differenti così come quanto il tecnico gli chiede, ma il fiuto del gol è rimasto quello letale e ora nel suo mirino c'è un Verona che, seppure con una difesa di ferro, dovrà prestare attenzione ad un Pavoletti ritrovato.

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CIAMILLO Leonardo Pavoletti, 32 anni, punta centrale rossoblù
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