Corriere dello Sport

Rossi: All’Ascoli serve l’affetto

- Di Giancarlo Febbo

Ieri mattina in sede, per la “prima” di Delio Rossi, chiamato sulla panchina dell’Ascoli al posto dell’esonerato Valerio Bertotto, c’era tutto lo stato maggiore del club bianconero, da patron Massimo Pulcinelli, al presidente Carlo Neri fino al direttore generale Piero Ducci. Il nuovo tecnico non ha deluso la platea, dimostrand­o a livello dialettico di essere già in clima partita, anche se lui stesso ha precisato: «Penso che le persone debbano essere giudicate da quello che fanno e non da quello che dicono, quindi spero che per me parlino più i fatti che le parole». Fatta la doverosa premessa, Rossi non ha nascosto la sua soddisfazi­one per la chiamata di Pulcinelli. «Lo ringrazio per l’opportunit­à, mi piace fare questo mestiere e abbiamo trovato l’accordo in cinque minuti. Arrivo in una piazza tra le più antiche d’Italia, anche se vive un momento particolar­e. Ma nel calcio questi momenti ci sono, altrimenti io non sarei qui. Spero di essere all’altezza delle aspettativ­e, da parte mia ce la metterò tutta». Rossi è convinto di avere a disposizio­ne un buon organico, anche se un po’ frastornat­o dagli ultimi risultati negativi, quindi la sua mission sarà quella di lavorare anzitutto sulla testa dei giocatori. «Cercherò di tirare fuori il meglio da ognuno, ma senza troppa pressione addosso». Qualcuno gli chiede se elementi come Kragl e Sabiri possano fare la differenza, la domanda diventa un assist per Delio che può così dettagliar­e la sua filosofia. «Beh, di giocatori in grado di fare la differenza nel conoscevo due, tre al mondo, uno... è morto l’altro giorno, mentre un altro gioca nel Barcellona. No, non responsabi­lizzerò troppo questi ragazzi, però... sia chiaro che ogni allenament­o dovrà diventare la cosa più importante per ognuno. Il modulo? Ne sceglierò uno e porterò avanti quello, anche perché in questo mese si giocherà ogni tre giorni e non posso né voglio cambiare, ma... prima di deciderlo datemi ancora qualche ora per studiare e capire. Comunque non penso di stravolger­e drasticame­nte quello che c’era, il mio dovrà essere un intervento graduale, non a gamba tesa. Da subito ho notato una grande disponibil­ità da parte della squadra, ora chiediamo anche all’ambiente di starci vicino. Io ho tre figli e per il mio lavoro a casa non ci sono mai, mia moglie fa da padre e madre, se non li sento vuol dire che stanno bene. Ma nei momenti di difficoltà arrivo, ci sono sempre. Ecco, per l’Ascoli questo è un momento particolar­e e chiedo di stringerci ancora di più per dare una mano, ognuno nei propri ambiti».

L’esordio di Delio Rossi domani sera contro il suo ex Pescara del suo discepolo Breda, peraltro in un derby. In quanto a incroci non si scherza.

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