Maradona, morto nella desolazione
Nel giardino porte da calcio e un canestro da basket. Dentro, la desolazione Mobili essenziali e pochissimi semplici arredi: Diego è morto in un’abitazione modesta e con un bagno chimico dopo essere uscito dall’ospedale
Immagini sconcertanti: senza un vero gabinetto usava solo il bagno chimico Le foto pubblicate dal “Clarin” del luogo dove Diego ha vissuto le sue ultime ore lo raccontano più di tanto inutile chiacchiericcio.
La parte migliore della casa dove Diego Armando Maradona ha passato i suoi ultimi giorni (dall'11 novembre quando è stato dimesso dalla Clinica Olivos) era il piano superiore. Ma il Diez, per le condizioni post operatore (al cervello), i suoi noti guai alle ginocchia (ai quali si possono aggiungere anche tutte le problematiche, a cominciare dall'alcolismo) non poteva salire le scale. Così è morto al piano terra, l'unico dove poteva stare, in una sala giochi che si trovava dietro la cucina, con aria condizionata, trasformata in un'improbabile stanza per la convalescenza, con letto matrimoniale, tv da 32" e poltrona massaggiante. Il bagno chimico, di cui tanto si è parlato, era stato aggiunto per evitare la camminata fino a quello del piano terra che si trovava dall'altra parte.
TANTI DUBBI. Le foto della casa del barrio San Andres pubblicate ieri in Argentina dal “Clarin” sono apparse anche scioccanti. Trovata in un paio di giorni, affittata per nemmeno tre mesi (fino al 31 gennaio) alla non certo modica cifra di 16.000 dollari (il conto l'ha saldato l'avvocato Matias Morla) non garantiva neanche le minime condizioni per una degenza domiciliare. Così le immagini, è stato scritto, hanno provocato l'indignazione e le critiche di tutti, a cominciare della famiglia Maradona. Ma possibile che le figlie non abbiamo controllato il tipo di appartamento scelto dal suo entourage?
HA FIRMATO JANA. Sicuramente non c'era nemmeno bisogno di una visita in loco per rendersene conto, senza dimenticare che nel contratto di locazione c'è la firma di una delle figlie, Jana. E se la Fiscalia General di San Isidro sta ancora indagando per determinare se si è trattato di omicidio colposo, negligenza medica, perchè non c'era una ambulanza, adesso l'inchiesta si sta allargando anche allo stato dell'abitazione in cui era tenuto el Diez.
GUERRA IN FAMIGLIA. Intanto ieri da Ana, sorella di Diego, sono partite bordate contro due nipoti. «Dalma e Giannina avevano abbandonato Diego - le sue parole - quando sono andate a trovarlo? Mai. Noi (le sorelle, ndc) non siamo contro di loro, è esattamente il contrario e non so perchè. Jana invece sì, c'era, come Veronica con Dieguito Fernando».
NON C'È TESTAMENTO. E per rimanere in tema, l'eredità. Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra Dalma, Giannina, Jana e l'ex compagna Veronica Ojeda in rappresentanza di Dieguito Fernando, con i rispettivi avvocati. A distanza, dall'Italia, Diego Junior. Il Pelusa non ha lasciato un testamento, i 75/85 milioni di euro (questa una valutazione sommaria di beni e proprietà) secondo la legge argentina andranno agli eredi naturali che sono i cinque figli riconosciuti in vita. Un ruolo potrebbe anche averlo l'ex moglie Claudia Villafane, con la quale però c'era una causa pendente in tribunale dal 2015. Ma ci sarebbero altri sei figli, non riconosciuti: quattro cubani, Javielito, Lu, Johanna e Harold, poi in Argentina Santiago Lara e Magalí Gil, che potrebbero reclamare la loro parte dell'eredità. In questo momento è già stata richiesta almeno una prova del DNA. L'ex Pibe de Oro tra le diverse proprietà, anche in Italia, avrebbe un hotel a L'Avana, pastifici in Venezuela, aziende in Cina, case in Argentina, ma non il marchio Maradona che sarebbe sotto il nome di una impresa che appartiene al suo avvocato, Matias Morla.