De Tullio porta la Puglia ai Giochi: «Non sarò l’unico»
È LA PRIMA VOLTA NEL NUOTO
ROMA - Benedetta Pilato da Taranto il talento giovanissimo, Elena Di Liddo da Bisceglie il campione in pianta stabile nell’Italnuoto, Marco De Tullio da Bari l’astro nascente che ha già raggiunto un traguardo storico: sarà il primo nuotatore pugliese alle Olimpiadi, visto che il direttore tecnico Cesare Butini lo ha prequalificato solo poche settimane fa. Non un regalo ma una necessità dopo lo stop per Covid che ha coinvolto mezza nazionale. Compreso De Tullio. Da qui la scelta di qualificare d’ufficio una manciata di atleti (Detti, Caramignoli e Burdisso più Federica Pellegrini che ha preferito per il momento declinare) per consentire loro di riprendere praticamente da zero la preparazione senza accelerare i tempi.
In coda a un periodo difficile (il Covid e l’isolamento) è arrivata una grande soddisfazione: «Il sogno di una vita, dopo le Olimpiadi giovanili volevo a tutti i costi anche i Giochi dei grandi...». Solo 20 anni, altri due fratelli nuotatori in rampa di lancio: «Ma mio padre ha giocato a pallamano. Hanno deciso i miei genitori che dovevo dedicarmi al nuoto dopo aver provato calcio e karate, da bambino non capivo neanche il motivo. Ora penso proprio che abbiamo fatto bene, mi sono appassionato». Andando forte.
De Tullio si è spostato a Roma da poco più di un anno. Vive e si allena al Centro Federale di Ostia con Stefano Morini a bordo vasca e Gabriele Detti (due bronzi olimpici, ori europei e mondiali) come compagno-rivale in allenamento. Nel 2019, ai mondiali di Gwangju, Detti è finito sul podio dei 400 stile libero, il giovanissimo Marco, al debutto in una grande manifestazione internazionale, quasi... Quinto, senza nessun timore reverenziale: «Se ci ripenso... mi sono trovato in quella finale vicino a Horton, campione olimpico. Dopo un po’ ho visto che non stava poi troppo avanti, ho cominciato a capire che stavo andando forte...».
Se il futuro è Tokyo, il Covid ha complicato notevolmente il presente. Quasi un mese in isolamento a Livigno, sede del collegiale della nazionale, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre: «E’ stato difficile, chiusi in una camera d’albergo senza poter fare niente se non le videochiamate con i compagni nelle stanze vicine e qualche blando esercizio fisico. Ho cercato di passare il tempo facendo un po’ di trading online, l’economia mi piace».
Al momento non c’è spazio per approfondire: «Ho appena fatto la maturità, almeno per questa stagione mi sto concentrando sul nuoto. La convocazione è una soddisfazione e mi dà una grande tranquillità. Ma è anche una responsabilità. E’ bello essere il primo nuotatore pugliese ai Giochi, di sicuro spero di non essere l’unico». La strada è lunga: «Sto riprendendo gradualmente: tra isolamento e idoneità alla fine sono stato fermo più di un mese. Per me è come se fosse settembre, mi sarebbe piaciuto gareggiare a dicembre, ai campionati italiani, perché sono convinto che avrei potuto nuotare il tempo limite richiesto. Al di là della qualificazione già ottenuta, voglio gareggiare bene a fine marzo e poi fare rotta su Tokyo».
Bari, città di mare, è casa. Ostia, altra città di mare, è il posto dove costruire i sogni: «All’inizio adattarsi è stato difficile: lontano da casa, carichi di allenamento diversi. Ma ora le cose vanno bene: qui c’è tutto ed è l’ambiente ideale per crescere. Cerco di tenere i ritmi di Gabriele (Detti, ndr) anche se lui è un gradino sopra di me».
L’obiettivo è...? «Ho un tempo in mente nei 400 stile libero ma non lo dirò mai».