Vendite giù dell’8,34%, crisi sempre più dura
MERCATO: A NOVEMBRE NUOVO CALO, IN 11 MESI -29%
Il mercato italiano dell’auto, senza gli incentivi, chiude in rosso il mese di novembre: le immatricolazioni sono state 138.405, l’8,34% in meno dello stesso mese del 2019. Il dato è ancora più pesante se si considera che, senza il giorno lavorativo in più rispetto a novembre dell’anno scorso, la flessione sarebbe del 12,7%. Una frenata significativa che porta il volume di immatricolazioni da gennaio al -28,97% dei primi 11 mesi del 2019. E’ ancora forte nel mese l’accelerazione delle vetture ibride (+206,7%), plug-in ed elettriche che, grazie alle immatricolazioni di contratti precedenti che hanno beneficiato degli incentivi governativi, crescono nel mese rispettivamente del 403% e 350%.
In controtendenza rispetto al mercato FCA che registra, per il terzo mese di fila, un segno positivo con 4.566 consegne, +1,4% (su novembre 2019) con la quota che cresce del 2,4%. Contribuiscono i nuovi modelli come le Jeep 4xe ibride plug-in, le Fiat Panda e 500 e la Lancia Ypsilon Hybrid, mentre tra i brand a novembre cresce soprattutto Jeep, salita a + 8% di vendite e al 5,1% di quota. Nel confronto anno su anno su primi 11 mesi, le vendite del Gruppo calano del 28,83%, con quota stabile al 23,7%.
Il calo del mercato preoccupa gli operatori del settore che chiedono tutti a gran voce che nella nuova legge di bilancio siano rifinanziati gli incentivi. In un comunicato congiunto, Anfia, Unrae e Federauto manifestano apertamente tutto il dissenso per la situzione che sta vivendo il comparto che rischia, in caso di mancanza di un’azione di Governo, decisa e coerente, di generare una consistente perdita di posti di lavoro.
«Con un mercato nazionale ed europeo ancora sotto pressione a causa della pandemia, negli ultimi mesi abbiamo assistito a un sensibile incremento del ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende automotive, una situazione che rischia di peggiorare se non verranno attivati, nel breve, interventi a supporto della domanda», precisa Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia.
«Senza un nuovo intervento per il sostegno al mercato, il nuovo calo delle vendite - aggiunge Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto - pone le nostre aziende nella necessità di riattivare la cassa integrazione». A concludere l’analisi critica è Michele Crisci, presidente di Unrae. «Non possiamo non ricordare che gli incentivi estivi hanno rappresentato certamente una boccata di ossigeno per costruttori e indotto industriale, ma soprattutto hanno prodotto un indubbio beneficio per l’ambiente».
Tante parole, che ascoltiamo ormai da più di 8 mesi, senza che il Governo abbia seriamente preso in considerazione le istanze del comparto, se non per un breve periodo e con un sproporzionata attenzione per le auto elettriche. Sarà il caso di alzare il livello della polemica?