Corriere dello Sport

IL NUOVO ALEXIS A CACCIA DEL TRIS

L’evoluzione di Sanchez, brillante anche da trequartis­ta Già in gol contro Torino e Sassuolo vuole ripetersi come non gli riesce da tre stagioni. E Conte gongola

- Di Pietro Guadagno

Sanchez punta al tris. Stasera, infatti, contro il Bologna giocherà la sua terza gara consecutiv­a da titolare in campionato e nel suo mirino ha già messo Skorupski. Dopo aver battuto prima Sirigu e poi Consigli, il numero uno rossoblù sarà il suo terzo bersaglio. L’ultima volta in cui è riuscito a infilare un filotto del genere risale al novembre 2017, quando ancora indossava la maglia dell’Arsenal. Allora, raccolse gli “scalpi” di Tottenham, Burnley e Huddersfie­ld, con i Gunners che fecero bottino pieno: 9 punti su 9. Ovvio che il primo ad augurarsi che Sanchez si ripeta, con gli stessi benefici per la sua squadra, è proprio Conte. Nel gennaio 2011, la sua ultima stagione in serie A prima di trasferirs­i al Barcellona, il cileno fece addirittur­a meglio: 4 centri consecutiv­i, contro Lazio, Chievo, Milan e Genoa.

CHE DIFFERENZA. Se Sanchez si confermass­e anche come bomber, per il tecnico leccese sarebbe un bel vantaggio anche in prospettiv­a generale. Eviterebbe infatti di doversi affidare sempre ai soliti Lukaku e Lautaro. Per la verità lo sta già facendo, approfitta­ndo del fatto che il cileno, al di là di 3 gare saltate per un piccolo guaio muscolare, è stato sempre disponibil­e. E così il risultato è stato che ha giocato da titolare ben 5 volte sulle 14 uscite ufficiali di questa stagione. Di questi tempi, un anno fa, la situazione era ben diversa. Alexis, infatti, era sbarcato alla Pinetina in condizioni precarie e, una volta recuperata la forma, in nazionale, aveva rimediato un grave infortunio alla caviglia, che l’aveva tolto dal campo per 3 mesi.

TREQUARTIS­TA. Più che altro in questa stagione, il nodo si è rivelato il suo modo di stare in campo, visto che Sanchez ha ridotto la sua frequentaz­ione dell’area di rigore avversaria, agendo quasi da trequartis­ta. Ruolo in cui, peraltro, Conte l’ha piazzato nelle occasioni in cui si trovava nella necessità di aumentare il peso dell’attacco per recuperare il risultato. E in quella posizione, Alexis si è rivelato assai efficace, rivelandos­i la rampa di lancio ideale, ad esempio, per Hakimi. Non a caso le sue aperture per il marocchino hanno prodotto 3 gol di Luaku, quasi in fotocopia, contro Fiorentina, Benevento e Borussia Mönchengla­dbach. Certo in Germania ha anche commesso un errore, da cui è nato il secondo gol di Plea. Ecco, da quel punto di vista, occorre certamente avere maggiore attenzione.

FEELING. Conte aveva assoluta necessità dei suoi gol. In una stagione così intasata, infatti, è fondamenta­le avere la possibilit­à di far rifiatare Lukaku e Lautaro. In attacco, peraltro, le possibilit­à di scelta sono ridotte. Del resto, Pinamonti, oltre ad essere fermo ai box, non ha ancora la totale fiducia del tecnico, tanto che, quando c’è stato bisogno, ha finito per avanzare Perisic. Ad ogni modo, ora è il caso di approfitta­re della vena di Sanchez, che contro Torino e Sassuolo ha firmato la prima rete nerazzur- ra della gara. Il suo partner, stando alle ultime indicazion­i, sarà Lukaku, con cui c’è grande feeling pure fuori dal campo, dopo i trascorsi comuni al Manchester United. Anche se è con al fianco Lautaro che ha segnato 4 delle sue reti in maglia interista. Ora, contro il Bologna, insieme a Vidal, Sanchez spera di regalare un dispiacere al terzo cileno in campo, vale a dire quel Medel che è pure un ex e che è stato compagno di tante battaglie in nazionale.

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GETTY Alexis Sanchez, cileno, 32 anni fra due settimane
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