Barone: «Firenze, non ho paura»
«MERCATO DI GENNAIO? SCOUT AL LAVORO» «Periodo difficile, senza risultati Ci siamo entrati come gruppo e come gruppo ne usciremo»
«Io non ho paura». Il riferimento non è al film di Gabriele Salvatores, ma all e cose di casa Fiorentina e a farlo è il direttore generale Joe Barone. Per sottolineare che la società viola è pronta ad affrontare la situazione che si è venuta a creare in queste nove giornate di tutt’altro tenore rispetto alle aspettative e che, soprattutto, la squadra ne saprà uscire se sarà seguito un indirizzo comune.
BLOCCO. «È inutile parlare - ha dichiarato Barone al Tgr Rai Toscana - del rendimento generale o di quello di singoli, perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti e hanno determinato un periodo difficile. Ma io non ho paura: come gruppo ci siamo entrati e come gruppo ne usciremo. I ragazzi si allenano ogni giorno al massimo e sanno di essere sotto esame, però sanno anche di poter contare sulle altre componenti societarie per formare un blocco compatto: peccato soltanto di non avere i tifosi al nostro fianco, in una situazione che è vero riguarda tutti, però la nostra Curva è particolare e ne sentiamo la mancanza».
L’obiettivo è uno soltanto in questo momento e spazio per inserimenti “esterni” non c’è. «Stiamo valutando le varie possibilità in sinergia con l’area degli osservatori, ma ho dato ordine di non parlare del mercato di gennaio: l’unica cosa che conta è la partita di lunedì contro il Genoa».
PROGETTI. Questo non toglie che la Fiorentina programmi e pianifichi, continuando ovviamente a credere nella realizzazione delle idee che Rocco Commisso ha trasmesso ai propri collaboratori una volta acquistata la proprietà del club. Anche se da allora è trascorso un anno e mezzo preciso e molte cose sono cambiate. O forse nessuna, dipende dai punti di vista. «I nostri progetti - ha aggiunto il direttore generale viola - si potevano e si possono ricondurre a tre punti d’arrivo precisi: portare la Fiorentina al livello di Firenze, ovvero ad un livello di importanza internazionale; costruire un grande centro sportivo ed è ciò a cui abbiamo messo mano in modo in concreto; dare alla città e alla squadra uno stadio nuovo. Io credo che sia ancora possibile e ci lavoro ogni giorno, ma non nascondo che è molto difficile». Con un’aggiunta significativa. «Sento e leggo interventi su interventi che riguardano il Franchi, anche provenienti dall’estero, ma sono sicuro che chi ne parla non c’è mai stato. Ribadito che la nostra priorità è la sicurezza dei tifosi, noi siamo sempre disposti a costruire uno stadio nuovo, ma se il Comune di Firenze vuole intervenire sul suo impianto vorrà dire che continueremo a pagare l’affitto».
«Tutta la squadra dà il massimo, ma sa anche di essere sotto esame»