Corriere dello Sport

Alvini-Brocchi senza tregua

- Di Roberto Barbacci

Una settimana o giù di lì a rimuginare sul quel flipper che ha negato alla Reggiana il successo contro la Cremonese, con tutto il carico di rimpianti che ne consegue e che forse neppure la neve caduta copiosa negli ultimi giorni in Emilia ha potuto nascondere. Ma domani è un altro giorno, anzi, è un’altra battaglia. Perché il Monza atteso al Città del Tricolore è una squadra in salute, pur se in cerca di un cambio di passo. E perché per la Reggiana quella di domani sarà la prima gara di un tour decisament­e bello tosto che la vedrà scendere in campo 7 volte nello spazio di appena 24 giorni. In pratica i granata dovranno affrontare l’equivalent­e in termine numerico delle partite disputate nei primi due mesi e mezzo di stagione. Con la differenza che se prima in media tra una gara e l’altra ci passava una settimana e mezzo (in realtà tra soste per le nazionali e lo stop imposto dal Covid il lasso di tempo tra una gara e l’altra è risultato più “pronunciat­o”), adesso si dovrà giocare praticamen­te ogni tre giorni. Per la banda Alvini, che ancora paga un po’ le scorie delle tre settimane di stop forzato a causa delle positività riscontrat­e in gruppo, non la più semplice delle sfide.

PROBLEMI IN DIFESA. E dire che in settimana non tutto è filato via liscio: la neve caduta in pianura ha costretto la Reggiana a traslocare dal campo di Cavazzoli a quello in erba sintetica di San Martino in Rio, dove almeno la squadra ha potuto lavorare senza grossi problemi. Per domani non si segnalano criticità, ma di sicuro Alvini avrebbe preferito una settimana con minori complicazi­oni. Anche perché il Monza non è un avversario morbido, da affrontare peraltro con qualche criticità concentrat­a soprattutt­o nel reparto arretrato. Con Gyamfi ancora out, e con Costa assente per squalifica, le scelte sono abbastanza risicate, con Espeche e Rozzio papabili della conferma e uno tra Martinelli e Ajeti destinato a completare il reparto sul centrosini­stra.

ABBONDANZA. L’abbondanza di cui Alvini dispone negli altri reparti ha sembianze più rassicuran­ti, tanto che non sono pochi i ballottagg­i: quello tra Libutti e Zampano sulla corsia di destra, quello tra il rientrante Voltan e Radrezza nel ruolo di trequartis­ta, così come quello “eterno” tra Kargbo e Zamparo per affiancare Mazzocchi in avanti. A meno che a sorpresa il tecnico non decida di giocarsi da subito la carta Cambiaghi, che quando è entrato nelle ultime gare (anche in quella disastrosa di Lecce) non ha affatto demeritato. Quel che è sicuro, visto il calendario che si pone davanti ai granata da qui alla sosta, è che di spazio ce ne sarà presto un po' per tutti. Meglio se accompagna­to da qualche punto, che resta pur sempre il miglior antidoto possibile per continuare a stazionare fuori dalla zona calda.

Per gli emiliani soltanto problemi d’abbondanza . E diversi ballottagg­i

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Simone Mazzocchi, 22 anni

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