Bradl al posto di Marquez Dovizioso resta in attesa
Se Marc dovesse saltare solo tre GP sarà sostituito dal tester. Altrimenti potrebbe entrare in gioco Dovi
Tra i sogni di Marc Marquez c’era la 8 Ore di Suzuka, la classica dell’Endurance vinta in passato da Valentino Rossi. E invece l’otto (numero che ricorre spesso in questa vicenda) volte campione del mondo ha dovuto mettere tra i momenti chiave della carriera le otto ore (e mezza) sotto i ferri. L’accostamento viene proprio dall’entourage di Marquez, che poche ore dopo l’intervento ha ritrovato la voglia di sorridere. Perché la terza operazione al braccio destro avrebbe portato con sé anche una notizia confortante, oltre a una frustrante, per lo spagnolo che si era infortunato il 19 luglio a Jerez.
TEMPI LUNGHI. La notizia meno entusiasmante è legata ai tempi di recupero: almeno sei mesi, a meno che l’innesto osseo dalla cresta iliaca dello stesso Marc non porti a rinsaldare l’omero in tempi più stretti. Difficilmente, comunque, Marquez e il suo fisioterapista Carlos Garcia lesineranno la prudenza, dopo che la fretta era stata cattivissima consigliera con quel tentativo di rientro quattro giorni dopo la prima operazione.
PIENO RECUPERO. La notizia migliore è legata al pieno recupero, considerato certo. Marquez si era dato l’1 dicembre come deadline per decidere il da farsi per la condizione di pseudoartrosi del braccio destro, e dopo numerosi consulti in giro per l’Europa si è affidato alla Ruber Internacional di Madrid (passaggio non banale per un simbolo dello sport catalano).
SEMPRE JEREZ. Con un ritorno in pista fra sei mesi Marquez potrebbe correre proprio a Jerez, teatro dell’infortunio, per quello che sul calendario è il primo GP europeo del 2021, a inizio maggio. Il Fenomeno salterebbe tre sessioni di test e i GP di Qatar, Argentina e Texas (la trasferta americana è in forse, l’alternativa è il Portogallo). Un problema limitato dal congelamento degli sviluppi. E se i rivali dovessero mantenere la media-punti di quest’anno, Marc potrebbe persino giocarsi il titolo.
Con questi scenari, è logico l’utilizzo di Stefan Bradl, tester e sostituto di Marquez quest’anno (senza grandi risultati). Porta chiusa per Nakagami – il cui main sponsor è una compagnia petrolifera diversa da quella che sponsorizza il team ufficiale – e sarà difficile rivedere Alex Marquez nel Team HRC che nel frattempo lo ha sostituito con Pol Espargaro. Sullo sfondo c’è il veterano Alvaro Bautista, pilota Honda nella Superbike.
DOVI. Resta la suggestione Andrea Dovizioso, che si è preso un anno sabbatico con l’obiettivo di tornare in un team competitivo. Come il Repsol Honda, ma con Marquez assente poche gare, difficilmente a Dovi (il cui entourage assicura di non aver ricevuto proposte) verrebbe offerto un ruolo ad interim. Se le cose dovessero peggiorare, invece, le necessità dell’HRC cambierebbero…