Corriere dello Sport

«IO E ROSSI MAI NEMICI ASPETTO MARC IN PISTA»

«Impossibil­e che le gare cambino il rapporto tra me e Vale. A Marquez auguro di tornare presto in forma»

- Di Riccardo Guglielmet­ti

Franco Morbidelli si sta regalando il Rally di Monza per il suo compleanno ma già pensa alla nuova stagione tra Valentino compagno di team e un grande rivale fermo ai box

«A saperlo mi sarei portato dietro la tavola da snowboard». Franco Morbidelli è così: semplice, spigliato con un pizzico di ironia. Il Mondiale Rally sbarca a Monza per l’ultima tappa della stagione e per l’occasione c’è anche il vicecampio­ne della MotoGP ai nastri di partenza. Mai prima d’ora ha preso parte a un rally. L’occasione però era ghiotta e lui non se l’è certo fatta sfuggire, nonostante le insidie tra ghiaccio, neve e fango. Un regalo inaspettat­o quello del suo sponsor Withu in collaboraz­ione con Hyundai, giunto al termine di un 2020 che lo ha rilanciato. Nella stagione che incoronato Mir, Franco ha tenuto alto il tricolore in pista. E allora ecco arrivare il momento del bilancio.

«Innanzitut­to devo ringraziar­e la Hyundai e Withu per aver ricevuto questa opportunit­à – ha esordito - la proposta mi ha emozionato, ma non sapevo che Monza fosse una prova del Mondiale. L’ho scoperto solo in un secondo momento e a quel punto mi sono detto “oh, cavoli”».

Alla fine però ha accettato. «Esatto. Se Monza è una gara del Mondiale, allora non c’è occasione migliore per esordire nei rally. E’ una gara vera, con condizioni estreme e poi ci sono tutti i piloti del WRC in azione».

Il Mondiale WRC 18 anni dopo l’esperienza di Rossi al RAC. Vi siete parlati?

«Vale mi ha sempliceme­nte detto di rimanere tranquillo e il mio obiettivo qua a Monza è imparare, crescere e portare sana e salva la macchina al box. Voglio però darvi uno scoop».

Davvero?

«Corro a Montecarlo, scherzo ovviamente. Ci tengo però a dire che questo è un mondo che mi piace e vorrei essere nuovamente qua a Monza il prossimo anno qualora ci fosse la possibilit­à».

La passione per le auto risale all’infanzia, con Senna come mito. «Ayrton è la storia, ma ho avuto modo di trascorrer­e del tempo con Hamilton: mi ha colpito la sua semplicità e umiltà, andando oltre il lato della Superstar. Da piccolo tifavo Massa. C’è un ricordo che vorrei raccontare: nel 2008, quando

Felipe si giocò il titolo a Interlagos, mi trovavo in camera davanti a un piatto di riso bianco col tonno. Quando ha perso quel Mondiale è stato uno shock così grande per me che ancora oggi lo ricordo».

Passiamo alle due ruote. Questo 2020 quanto l’ha cambiata? «Abbastanza, anche se sono sempre il Franco che tutti conoscono. I risultati forse mi hanno resto un po’ più popolare. Lo percepisco negli occhi delle persone e nel modo in cui mi trattano. Questa cosa mi gratifica, significa che ha fatto un buon lavoro».

Non è stato semplice.

«A volte penso che la vita e le moto vanno un po’ a braccetto. Ho avuto un’infanzia felice, ma al tempo stesso c’è stata la sofferenza. Penso

però che la sofferenza debba essere accolta, bisogna conviverci quasi arrivando a godersela e io sto ancora imparando a farlo. So però cosa significhi vivere le difficoltà e la vera sfida è affrontarl­e, senza avere paura, con equilibrio».

Un anno fa tutti definivano Quartararo l’anti Marquez, Ora Fabio dovrà rivolgersi a uno psicologo dopo il finale del Mondiale.

«Lo scorso anno mi ha insegnato che niente è impossibil­e e da lui ho imparato tanto. Se sono riuscito ad alzare l’asticella è anche merito suo. Non è stato facile, ma sapevo che con il lavoro avrei potuto farlo»

Il futuro è nel box con Rossi. Tra di voi c’è un grande rapporto di amicizia.

«Vale mi conosce da quando avevo 12 anni e noi non ci nascondiam­o la nostra natura di nemici in pista. Al tempo stesso, però, tra me è Valentino c’è un’amicizia vera, forte, senza filtri. Sono convinto che non possa esserci staccata, carenata o sorpasso che vada e ledere il rapporto tra di noi. Io e lui questo lo sappiamo bene».

Come sarà Franco Morbidelli tra 10 anni?

«Ancora in moto a godermi il mio bellissimo sport. Non so dove, spero ad altissimo livello, ma mi vedo ancora bambino”.

E quanti titoli avrà in bacheca? «Quello non lo so, lo scopriremo»

Morbidelli è più italiano o brasiliano?

«Più italiano, anche perché sono cresciuto in questo Paese. Ci sono però alcuni tratti del mio carattere brasiliani».

Ha 26 anni appena compiuti: qua, vicino all’Autodromo di Monza, c’è la sede della Yamaha. Il regalo potrebbe essere una M1 versione 2021?

“Vedremo in futuro. Di sicuro mi farò regalare un impianto dolby surround per casa...».

A quando il matrimonio? «Calma con certe domande (sorride). Francesca è stupenda, un angelo con me, dato che sentimenta­lmente parlando penso di essere un po’ egoista. Siamo felici e un giorno vedremo».

Marc Marquez è stato otto ore in sala operatoria.

«Mi dispiace per quello che sta attraversa­ndo. Credo sia il periodo più complicato della sua carriera. Gli auguro però di superarlo presto e nel migliore dei modi. Sono convinto che quando tornerà in pista insieme a tutti noi sarà forte come lo conosciamo».

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GETTY Franco Morbidelli, 26 anni compiuti proprio ieri, ha chiuso il Mondiale della MotoGP al secondo posto
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