Balotelli, sì a Berlusconi e Galliani
Contratto sino a giugno 2021 e rinnovo in caso di Serie A Domani visite mediche. SuperMario in campo per Natale Galliani e Berlusconi convingono l’attaccante a giocare per la prima volta in B
Da Brescia a Monza, due passi. Da Monza al capolinea, nemmeno quelli. Spiagge, poi, nemmeno a parlarne. Finite anche quelle. Galliani, che con gli anni è diventato un uomo sentimentale, ha circuito Boateng con le serenate d’amore, cosa s’inventerà ora con Balotelli? Un ragazzo, trent’anni suonati, un tempo incredibile per il suo talento, oggi incredibile e basta, nel senso non che è più credibile. Capace ancora però, gli va riconosciuto, di evocare incredibili atti d’amore. Detto di Adriano Galliani, lo stesso Mino Raiola, irriconoscibile a se stesso, rinuncia alle sue commissioni pur di agevolare il passaggio del pupillo al Monza. Un cordone sanitario di anime buone, insomma, attorno a Mario, una sorta di Caritas tanto più commovente perché a favore della più mancata promessa di sempre, uno di cui oggi non ci si chiede quanti gol segnerà, ma quanti chili peserà. Storia triste come poche. Otto anni fa era sulla copertina del “Time”, oggi è sulle news della Brianza. Candidato Pallone d’oro lo stesso anno, lui con Buffon e Pirlo, nello stesso mucchio sacro di Messi, Ronaldo, Rooney, Iniesta e Xavi, oggi candidato alla panchina alle dipendenze di Brocchi. Non vince il Pallone d’Oro ma, in compenso, tre anni dopo era già sul web il calciatore più insultato del pianeta. Abbandonato in un ospedale bresciano dai genitori ghanesi e adottato fino ai due anni dai medici del reparto, Mario ha una sola, tenace, inconfessabile ambizione: abbandonare se stesso in tutti gli stadi del mondo. Nel frattempo, è riuscito a diventare padre di Pia e Lion, ma non ancora di se stesso.
Lasciamo perdere per una volta romanticherie assortite, o storie da libro-cuore: qui c'è da rimettersi in marcia per non depauperare anche l'ultimo segmento di una carriera da eterna promessa. La vita pallonara che ricomincia a trent'anni forse ha ancora qualcosa da dire. A pensarci bene, mancava proprio uno come Balotelli a fare da ideale anello di congiunzione tra il Milan di Berlusconi e questo Monza che nelle ambizioni dorate rende bene l'idea. Dopo Boateng, ci sarà anche Super Mario nella squadra che punta dritta alla serie A. E che ha preso le prime difficoltà della stagione – 5 pareggi in 9 giornate – come grande opportunità per pettinare un mercato già di enorme livello. Alla finestra di gennaio manca poco, ma il Monza si è in qualche modo portato avanti: il tempo di far rimettere in condizione Balotelli, mentre la squadra – ora a -9 dalla Salernitana capolista, aspettando la trasferta odierna contro la Reggiana – si immerge nella rincorsa ai vertici. E completare il salto di qualità in una B che per ora consegna a Brocchi solo i mari perigliosi della zona play-off. Pochino, se parametrato alle credenziali del Monza. Balotelli firmerà un contratto fino al prossimo giugno, con opzione di rinnovo in caso di promozione in A: è quello il traguardo visto come stella polare già quest'anno, e lo sarebbe stato anche senza Mario. Che esordirà quindi nel campionato cadetto, un terreno mai assaggiato in carriera. Domani sono in scaletta le sue visite mediche.
NIENTE BRASILE. Il resto lo farà la testa, e quella convinzione che l'ad Galliani pretende come basilare per l'obiettivo comune. Un concetto espresso anche a Mino Raiola, l'agente che non ha percepito alcuna commissione. «Questa è la sua ultimissima chiamata», chiarisce l'uomo-mercato del Monza. «L'ho bacchettato molto in questo senso, ma gli voglio bene. Mario è un giocatore che, con i mezzi fisici e tecnici che ha, doveva fare molto di più. Ha fatto intravedere qualità eccelse, non si capisce perché non possa andare avanti. Il presidente Berlusconi è entusiasta, mi ha dato il benestare all'operazione: gli ho passato Balotelli al telefono, e si sono parlati». Alle porte di Milano, ecco quindi spuntare l'occasione: tale per il Monza, e per un Balo svincolato dopo che col Brescia non è andata. «Se saremo felici entrambi, si andrà avanti - aggiunge Galliani -. Il ragazzo ha accettato una parte fissa bassa, come ingaggio, con variabili legate alle presenze e alla promozione. Balotelli ha anche rinunciato a un contratto importante che avrebbe potuto avere in Brasile, al Vasco da Gama. Ci vorrà qualche settimana per vederlo in campo, perché è fermo da un po'. Ma Finotto si è rotto il crociato e noi avevamo solo una prima punta a disposizione». Scenario analogo a quello di un anno e mezzo fa: prima che Balotelli firmasse col Brescia, c'era anche il forte pressing del Flamengo. E pure lo stesso Boateng ha messo da parte una ricca offerta dal Canada per trasferirsi in Brianza.
OGGI LA REGGIANA. Non un semplice capriccio di mercato, questo, ma il tassello che manca a Brocchi in una squadra in grado di segnare appena 9 gol in campionato. La notizia-boom dell'arrivo di Balotelli si incastra nella vigilia del Monza, impegnato contro la Reggiana: una partita che vale come rincorsa, approfittando delle sconfitte di Chievo e Cittadella. A proposito di Boateng, il ghanese oggi non ci sarà: fermato da una distorsione alla caviglia, dopo il pari infrasettimanale col Vicenza. Sulla trequarti spazio probabilmente a Machin. Ha invece recuperato Gytkjaer, che resta uno dei candidati – assieme a Maric e Mota Carvalho – per i due posti in attacco.
Galliani: Mario ha detto no al Brasile per noi L’ingaggio sarà legato alle presenze e ai gol