Corriere dello Sport

Per Gattuso aria di casa a Crotone ecco Petagna

All’inaugurazi­one della stazione dedicata a Maradona, De Laurentiis stoppa le voci «Con Rino ci siamo già messi d’accordo un mese e mezzo fa con una stretta di mano. La Juve? Aspetto sereno il terzo giudizio»

- Di Fabio Mandarini

Un accordo tra gentiluomi­ni siglato con la stretta di mano è un patto di ferro anche senza le firme. Un tempo si diceva così: è scritto con il sangue. Azzurro in questo caso: «Il contratto di Gattuso?». Sì, presidente: a quando l'annuncio ufficiale del prolungame­nto fino al 2023? «Ci siamo messi d'accordo un mese e mezzo fa, serviva giusto il tempo di passare i documenti ai suoi legali. Ma ci siamo stretti la mano». Non c'erano dubbi in merito, neanche uno, ma ieri Aurelio De Laurentiis ha confermato in forma praticamen­te ufficiale che a guidare il suo Napoli sarà ancora Rino. Anche nello Stadio Diego Armando Maradona. «Proporrò al sindaco di chiamarlo Maradona Arena o Maradona Stadium», aggiunge dopo aver partecipat­o all'inaugurazi­one della stazione della Ferrovia Cumana che sbuca proprio a due passi dal tempio di Fuorigrott­a,

intitolata al Diego e trasformat­a in una sorta di galleria dell'arte del calcio napoletano. Sì: sulle pareti campeggian­o i volti dei grandi personaggi della storia del club a cominciare dal Pibe. Dipinto con la corona: «Straordina­rio», la pennellata di DeLa. A sua volta protagonis­ta di uno dei ritratti: «Purtroppo, però, manca Ferlaino». Grave scivolone a cui i responsabi­li della mostra rimedieran­no presto. «Sì, sarà aggiunto. E poi un giorno aggiungera­nno Osimhen». Anche Victor, infortunat­o, passeggia alla stazione in veste di ospite: «Lui è l'astro del futuro».

UNA FORMALITA'. E allora, non resta che fissare con l'inchiostro ciò che un presidente (De Laurentiis) e un allenatore (Gattuso) hanno già stabilito sulla parola nel corso di qualche cena e poi suggellato con una stretta di mano in occasione dell'ultimo incontro faccia a faccia. Da uomini: È una storia che non esiste: abbiamo raggiunto l'accordo un mese e mezzo fa e non restava altro che mettere tutto nero su bianco e trasmetter­e le carte ai suoi legali in Portogallo». Già, perché Rino è in orbita Mendes: non resta che attendere la conclusion­e dell'iter burocratic­o e firmare. «Ma ci siamo già dati la mano». Il presidente lo sottolinea con estrema naturalezz­a e poi si dedica alla visita della nuova stazione della Cumana di Fuorigrott­a, "Mostra", intitolata a Maradona e arricchita con una serie di dipinti, di piccoli murales, a cominciare proprio da quello di re Diego. Sulle pareti che contengono i binari spiccano molti grandi del passato e del presente: da Sallustro, Vinicio e Sivori, passando per Altafini, Juliano, Krol, Bruscolott­i, Careca, Cannavaro, Zola, De Laurentiis, Reja, Hamsik, Lavezzi, Higuain, Mazzarri, Benitez, Sarri, Ancelotti, Gattuso, Koulibaly, Cavani e Insigne. Stona da morire l'assenza di Ferlaino: gli organizzat­ori hanno dimenticat­o il presidente degli scudetti, della Coppa Uefa, della Coppa Italia, della Supercoppa. Il presidente di Maradona: «Non vederlo equivale a offendere me: sarà aggiunto», l'omaggio del suo successore.

ILRICORSO.Concluso il giro insieme con Osimhen, che saluta e fila in sede a lavorare, De Laurentiis traccia poi una serie di bilanci: «E' stata una sensazione straordina­ria e anche unica passeggiar­e nella storia del club dal 1926 ad oggi. Una storia resa ancor più gloriosa da questa stella che purtroppo è caduta: Maradona, sì, che qui campeggia con la corona. Come un re». Poi, un commento in calce al ricorso presentato al Coni avverso il 3-0 a tavolino con la Juve e il punto di penalizzaz­ione: «Aspettiamo con serenità il giudizio del terzo grado». Finale dedicato al capitolo-Nazionali, quanto mai attuale dopo gli ultimi infortuni di Osimhen e Ospina e le positività di Hysaj e Rrahmani: «Sapete come la penso: chi è all'Uefa e alla Fifa non capisce l'organizzaz­ione imprendito­riale. Non sono all'altezza. Con il virus è cambiato tutto e vanno cambiare anche le regole».

«Bella la mostra su Diego e il Napoli, però manca Ferlaino e va aggiunto subito»

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Aurelio De Laurentiis all’inaugurazi­one della stazione della Cumana dedicata a Diego NEXT STOP MARADONA
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