Corriere dello Sport

Conte: Con noi sarà il migliore

Vittoria, equilibri, singoli: l’allenatore felice «Hakimi è con la squadra e con l’allenatore giusti» E lui: «Sto bene qui e cerco di imparare in fretta»

- di Pietro Guadagno

MILANO

Quattro successi nelle ultime 5 gare, dopo averne raccolti soltanto 3 nelle prime 10 uscite. La svolta nella stagione dell’Inter adesso la raccontano pure i numeri. E allora, se è sempre valido il detto che vincere aiuta a vincere, il vero problema in vista del match con di mercoledì sarà che non basterà battere lo Shakthar Donetsk, ma occorrerà anche che Real Madrid e Borussia Moenchengl­adbach non si facciano attrarre dal pareggio. Non è ancora il momento, però, per certi discorsi. Semmai per evidenziar­e i benefici prodotto dalla correzione di rotta nell’atteggiame­nto tattico della squadra nerazzurra. A cominciare dal fatto che, per la prima volta in stagione, l’Inter non è andata sotto a San Siro. «Siamo stati determinat­i e attenti – ha sottolinea­to Conte - I ragazzi sanno che se teniamo alta la soglia dell’attenzione, diventa difficile per tutti giocare contro di noi. Quando abbassiamo il livello di concentraz­ione, invece, gli avversari ne approfitta­no, come ha fatto anche il Bologna. Cosa è cambiato rispetto alle prime gare? Adesso alterniamo momenti di pressione alta ad altri di attesa. Stiamo lavorando per cercare un equilibrio in questo senso. Forse, in precedenza, le altre squadre ci avevano studiato, preparando­si per affrontarc­i. L’importante è che attaccanti e difensori tengano la squadra corta. Ora siamo certamente più compatti e ci sentiamo più sicuri».

RITROVATO. Delle correzioni tattiche apportate da Conte, a beneficiar­ne è stato anche Hakimi, tornato a ricevere il pallone con la fronte alla porta e non più di spalle. Così, dopo l’assist per Lukaku in Germania, ieri è arrivata la sua prima doppietta italiana. «Più campo ho, meglio è per me: la mia velocità mi aiuta per poter fare il meglio per la squadra – ha confermato il marocchino, che ha dedicato il primo gol a Abarhoun, connaziona­le scomparso questa settimana per un tumore - La gente parla, ma sono sempre lo stesso. Penso solo a lavorare e ad aiutare la squadra, cercando di adattarmi in fretta al nuovo tipo di calcio. Conte mi aiuta sempre, parla tanto con me, mi spiega quello che vuole e dove posso migliorare. Piano piano spero di poterlo accontenta­re». Il tecnico nerazzurro ne è sicuro: «Deve lavorare ancora tanto. Ma sa anche si trova nella squadra giusta e con l’allenatore giusto per diventare uno dei migliori interpreti del suo ruolo. La prestazion­e di questa sera (ieri, ndr) può fargli aumentare la fiducia». Poi esalta Lukaku: «Ha tutto, tecnica, qualità fisiche, gambe. Sembra un giocatore di football americano».

SPICCIOLI. Quello che non cambia, è il trattament­o riservato ad Eriksen, entrato solo nel recupero. Dopo l’ultima sosta, il danese ha giocato solo 3 volte, sempre negli spiccioli finali, rimanendo a guardare nelle altre 3 occasioni. E ieri sera, al fischio finale, il danese si è subito infilato negli spogliatoi, mentre i compagni si abbracciav­ano, per poi tornare in campo per il consueto lavoro supplement­are riservato ai subentrati e a chi non ha giocato. «Ho un ottimo rapporto con tutti i miei giocatori e le mie scelte le faccio solo per il bene dell’Inter, non certo guardando i volti dei calciatori», ha ribadito Conte. Coraggio… al mercato di gennaio ormai manca meno di un mese.

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GETTY Romelu Lukaku, 8 gol in 9 presenze: non era mai partito così bene
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