Corriere dello Sport

PARATICI ALL’ATTACCO «IO RIFAREI TUTTO»

Il dirigente bianconero indagato nella vicenda dell’esame di Suarez «Alla ministra De Micheli ho chiesto informazio­ni È mia amica e porre domande non costituisc­e reato»

- Di Nicola Balice

Èsereno Fabio Paratici. Su tutte le prime pagine dei giornali d'Italia c'era il suo volto ieri e non per meriti sportivi. La seconda ondata mediatica del caso Suarez ha avuto il dirigente bianconero quale nuovo principale protagonis­ta, indagato per false informazio­ni al pm Raffaele Cantone. E Paratici non si tira in ogni caso indietro, mettendoci la faccia prima della partita dello Stadium che ha visto la Juve vincere il derby all'ultimo respiro: «Su questo argomento c'è un comunicato del club che chiarisce bene la posizione mia e della Juventus, non ho altro da aggiungere, sono molto tranquillo da questo punto di vista», le parole di Paratici. Che ribadisce senza troppi giri di parole: «Se mi comportere­i nello stesso modo? Certamente sì, assolutame­nte». La posizione del club di cui parla è poi quella espressa nella nota diffusa già venerdì sera: «La Società ribadisce con forza la correttezz­a dell’operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuir­anno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevol­i».

IL MINISTRO. Ai microfoni di Sky Sport, ecco che Paratici ha avuto l'occasione di spiegare anche il motivo che lo aveva portato a chiedere informazio­ni a Paola De Micheli, ministro dei Trasporti: «Sono amico di Paola De Micheli da quando siamo ragazzi, siamo cresciuti insieme nella stessa città. Mi sembra noto che anche lei abbia già chiarito la sua posizione ieri, non c'è molto da aggiungere. Credo che non sia inopportun­o parlare con una persona che si conosce da tantissimo tempo per un'informazio­ne. Anzi, è meglio parlare con persone che ne sanno molto più di te e fare domande non è un reato».

Un piccolo salto indietro è anche in questo caso necessario per ricordare la posizione del ministro De Micheli, chiarita già venerdì sera: «Paratici, mio amico d’infanzia, mi ha contattata per avere informazio­ni su come completare la pratica per il riconoscim­ento della cittadinan­za italiana di Luis Suarez. Non avendo conoscenza della procedura specifica, ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell'Interno, Bruno Frattasi, per anticiparg­li che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juve il quale aveva bisogno di informazio­ni per completare la pratica».

PARLA SPADAFORA. Il caso Suarez terrà banco ancora a lungo, in ogni caso, le indagini della Procura di Perugia sono ancora in corso e vanno anche oltre l'esame farsa per quel che riguarda l'operato nell'Università degli Stranieri, il lavoro è rivolto anche a capire se ci siano gli estremi per individuar­e un reato di corruzione. Intanto su questo argomento si è espresso al Foglio anche il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: «Il caso Suarez è una bruttissim­a vicenda. Ma c'è un processo (in realtà al momento un’inchiesta, ndr) in corso e vorrei evitare di commentare. Vi posso offrire al massimo un gioco di parole: per chi ha a cuore il Reddito di cittadinan­za, non è il massimo vedere un'indagine al centro della quale c'è una cittadinan­za da reddito».

«Per chi ha a cuore il reddito di cittadinan­za non è il massimo vedere un’indagine su una cittadinan­za da reddito»

La battuta di Vincenzo Spadafora, 46 anni, ministro dello sport ANSA

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ANSA Fabio Paratici, 48 anni: indagato nel caso Suarez
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