Testamento, è battaglia: Claudia contro tutti i figli
SCOPPIA LA GUERRA SULL’EREDITÀ MILIONARIA DEL PIBE
- C’è chi dice 50, chi 70 oppure 80. Milioni di dollari, il valore dell'eredità di Diego Armando Maradona. Ma se ci sono dubbi sulla entità del lascito, esiste dall'altra parte una certezza: sarà battaglia tra gli eredi, non solo giudiziale. Senza esclusioni di colpi, come già si è visto nelle schermaglie della famiglia, subito dopo il 25 novembre: finora sono state più le accuse delle lacrime. C'è un testamento? Parenti di Maradona dicono di sì e l'ultimo beneficerebbe le sorelle, ma ancora non è certo. Di sicuro nel 2016, annuncio su Instagram, il Diez aveva diseredato (cambiando quello redatto nel 2012) l'ex moglie Claudia e le figlie Dalma e Giannina colpevoli di aver preso la parte di lei nelle cause su soldi, appartamenti e quant'altro la Villafane si sarebbe messo in tasca in maniera indebita. Poi, con le figlie ci sarebbe stato un riavvicinamento. In ogni caso la legge argentina protegge gli 'eredi forzosi' con i figli destinatari del 67% dell'intera eredità.
MADRE CONTRO FIGLIE. Ma la lotta per i soldi di Maradona è già cominciata. Secondo “La Nacion'”Claudia Villafane si presenterà come avente diritto nella successione e per questo motivo si metterà contro Dalma e Giannina oltre agli altri figli riconosciuti Jana, Diego Junior e Dieguito Fernando. Sempre che non se ne aggiungano nuovi dopo aver comprovato la paternità, richiesta già avviata dagli argentini Magalí Gil e Santiago Lara, ma ce ne sarebbero tre anche a Cuba e due in Spagna. La prima causa per la successione è stata presentata da Jana, imitata da Dalma e Giannina, ma possono essere sostenute anche da creditori e qui torna la Villafane che ha ancora pendente il proprio processo con l'ex marito. In quest'ultima categoria, i creditori, ci sarebbero oltre 50 tra persone ed entità che hanno denunciato Maradona per svariati motivi: secondo gli argentini, potrebbe entrarci anche il fisco italiano per la presunta “cartella” non pagata quando giocava nel Napoli.
TUTTO CONGELATO. Durante una trasmissione televisiva è stato rivelato che Maradona aveva spesse fisse per oltre 120.000 dollari al mese: «Mantengo 50 famiglie» diceva sempre El Diez. Tra Dubai, Messico, Svizzera e Stati Uniti ci sarebbero conti bancari intestati al Pelusa per circa 25 milioni di dollari, per i contratti che aveva in Venezuela, il presidente Nicolas Maduro pagava Diego attraverso istituti bancari in Europa. Ma tutto quel denaro adesso è congelato, non può toccarlo nemmeno l'avvocato Matias Morla, in quanto i poteri di rappresentante sono decaduti immediatamente dopo la morte dell'assistito. Soldi, immobili, contratti (ce ne sarebbero anche in Italia con l'amico-socio Stefano Ceci) ora fanno parte della custodia del giudice e successivamente dell'amministratore per la successione che verrà nominato. Per legge si potrà esigere da Morla un resoconto su tutti i beni (catalogazione che si presenta molto ardua) tra i quali i diritti sui marchi (una sessantina) che apparterrebbero a una società di proprietà dell'avvocato. Ciò vuol dire che nessun erede potrà sfruttare commercialmente il nome di Maradona.