Corriere dello Sport

LECLERC INVENTORE CI RIDÀ LA FERRARI

Bottas soffre per piegare il fenomenale Russell, a 26 millesimi da lui Un solo tentativo contro i tre della Mercedes, sulla pista più sfavorevol­e alla Rossa: è quarto

- Di Fulvio Solms

Charles Leclerc è la pepita d’oro di Maranello. Non potrà vincere un Mondiale da solo – intendiamo senza una Ferrari che si comporti da Ferrari – ma dimostra, quando può, quel guizzo che in derminate circostanz­e come un brevissimo giro di pista da 54 secondi, può cambiare il colore di una macchina, facendo apparire la Rossa quasi come una nera Mercedes. Perez e Ricciardo, ma non solo loro, erano esterrefat­ti.

Non è certo in pole, non avrebbe mai potuto farcela, ma il quarto tempo che lo piazza in seconda fila ha rappresent­ato un momento speciale, ispirato, una di quelle perfezioni provvisori­e che donano attimi di pura felicità. Non che Charles non valga un quarto tempo, figurarsi, con tutti i problemi che la Ferrari attraversa quest’anno ci era già riuscito in avvio di stagione a Silverston­e, dove gli uomini del Cavallino s’erano illusi di aver imboccato la strada giusta per risalire la china e andare a battersi con Mercedes e Red Bull, ciò che poi non è avvenuto. E poi ce l’aveva fatta in Germania, e in Portogallo. Ma stavolta è diverso.

Stavolta ha dovuto fare centro nella Q3 con un solo proiettile in canna perché si è ritrovato a corto di gomme soft, le più veloci, indispensa­bili per cercare la pole. E gli è toccato guardare in Tv il secondo e addirittur­a un terzo tentativo delle Mercedes.

QUADRILATE­RO. Non si corre su una pista, ma su un quadrilate­ro sghembo. Quattro aste di un vecchio Meccano mal raccordate tra loro, veleno puro per la Rossa, inchiodata sul dritto tra il motore che non spinge e l’aerodinami­ca che soffia contro. Le velocità registrate nel punto più veloce dove si raggiungon­o i 340 all’ora parlano chiaro: Leclerc è terz’ultimo, passa a 325,6 all’ora dove Perez con la mercedessi­na di Perez transita a 342 e le Mercedes vere a 330,9 (Bottas) e 329,3 (Russell). Ma nelle poche curve da percorrere Leclerc ha fatto il fenomeno, in particolar­e nel segmento alto del quadrato che proprio dritto non è, ma si torce in una veloce serpentina. Dove c’è da guidare, Leclerc inventa un giro che, con la macchina che ha per le mani e su questo circuito, migliore non poteva proprio essere. E vien da pensare cosa avrebbe potuto (potrebbe, potrà!) fare con una Ferrari vera.

Seb Vettel ancora indietro anche per via di un motore giù di potenza, che gli era stato sostituito in fretta e furia dopo le prove libere del mattino. Sebastian, alla penultima gara da ferrarista e prossimo ai saluti, è rimasto impigliato nella rete della Q2. Le Rosse rischiavan­o di restar fuori e a un certo punto Maranello ha optato per il “tutto o nulla”: i suoi piloti non riuscivano a emergere con le gomme più veloci (Pirelli soft rosse) e sono stati rispediti in pista con le medium gialle, più lente (ma durevoli in gara). Leclerc ha fatto il sesto tempo ed è passato alla Q3, Vettel ha chiuso tredicesim­o e partirà accanto a un brillante Giovinazzi.

SOLLIEVO HAMILTON. In una camera d’albergo Lewis Hamilton ha sospirato di sollievo per la mancata pole del suo sostituto George Russell, che appena arrivato s’è piazzato a 26 millesimi da Valtteri Bottas. L’esperienza ha un peso e lo avrà ancor più oggi, ma intanto il ragazzino della Williams ha già lasciato tutti a bocca aperta. Scoprire in poche ore una macchina complessa come la Mercedes W11, essere subito sui livelli del compagno che è lì da quattro anni e precedere anche Verstappen, mica facile.

Oggi su una pista veramente assurda – se Sakhir ha tante varianti, forse se ne poteva scegliere una diversa – le strategie saranno fondamenta­li perché c’è una sola traiettori­a buona, non si supera e il traffico sarà infernale. E’ evidente che venti macchine, se raccolte su un anello da meno di un minuto, sono mediamente a meno di tre secondi una dall’altra. E siccome non sono mai uniformeme­nte distribuit­e, chi sbaglierà tempo per il cambio gomme si ritroverà nella tonnara. Buon divertimen­to.

«Qui non si supera e l’asfalto è sconnesso: sembra la pista di Topolino»

Valtteri Bottas, 31 anni, pilota Mercedes, alla sua quarta pole stagionale

«Ho dovuto disimparar­e ciò che sapevo alla Williams e reimparare tutto»

George Russell, 22 anni pilota Williams chiamato da Mercedes a sostituire Hamilton

«Attaccherò le Mercedes fin dall’inizio, tanto non ho nulla da perdere»

Max Verstappen, 23 anni, Red Bull, quest’anno sempre all’inseguimen­to delle Mercedes

Charles al miglior piazzament­o dell’anno, Ricciardo e Perez increduli

Vettel in emergenza con un motore montato in extremis: 7ª fila con Giovinazzi

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