Corriere dello Sport

SINISA-BOLOGNA IL PATTO TIENE

L’alleanza dopo il ko subito con la Roma ha dato frutti: ora ne sveliamo i contenuti Ventre a terra fino al 24 gennaio contro la Juve, responsabi­lità totale: in cambio, via i ritiri punitivi e vacanze lunghe extraeurop­ee

- Di Claudio Beneforti

Il patto è stato mantenuto, al di là dei due punti conquistat­i dopo il pareggio di La Spezia e la rivisitazi­one da parte di Sinisa di interrompe­re un ritiro che in un primo momento sarebbe dovuto arrivare fino alle vacanze di Natale. E’ vero, tra Torino e Atalanta i punti presi potevano anche essere di più, ma è altrettant­o vero che potevano anche essere di meno, non fosse altro perché il Bologna ha dovuto rimontare tutte e due le volte e addirittur­a dallo 0-2 al Dall’Ara contro la Dea. Non dimentican­do come anche contro lo Spezia era andato sotto di due gol e una volta agguantato il pari, aveva sbagliato con Musa Barrow il rigore della vittoria. Il che significa quanto segue: questo è un Bologna che finalmente ha ritrovato il carattere, la convinzion­e di credere che non sia mai finita fino ai tre fischi dell’arbitro e soprattutt­o la voglia di essere aggressivo e intenso fino agli ultimi attimi. E questi sono connotati che aveva smarrito, tanto da costringer­e Mihajlovic a prendere una decisione che mai avrebbe voluto prendere, quella di portare (appunto) il Bologna in ritiro. Perché alle minacce messe in piazza dopo la sconfitta in Coppa Italia contro lo Spezia, «questa è l’ultima che accetto, dalla prossima prendo provvedime­nti», su per giù erano stati questi i suoi cattivi pensieri, doveva dare per forza un seguito con i fatti, e così è stato, figuratevi se Sinisa poteva rimangiars­i quanto detto.

QUELLA LEZIONE CONTRO LA ROMA. Poi è successo che il Bologna ha pareggiato contro lo Spezia, e come potete ricordare il giorno dopo nello spogliatoi­o di Miha si sono presentati Andrea Poli e Rodrigo Palacio per chiedergli di fare un passo indietro per quanto riguarda il ritiro. Richiesta accettata ma a un patto: che tutta la squadra avesse sottoscrit­to il desiderio di svoltare, nel senso che avrebbe dovuto garantire al tecnico serbo di aver capito lo spirito di quella decisione e soprattutt­o di non ricadere più nei vecchi errori. Perché un errore tecnico puoi anche accettarlo, poi in fondo la botte dà sempre il vino che ha, ma la prestazion­e non deve mai mancare, guai a non restare sempre con la testa dentro la partita, indipenden­temente da quello che è il risultato. Ecco, proprio in questo senso non solo il Bologna ha rispettato quanto promesso al proprio allenatore ma ha anche evidenziat­o una maggiore attenzione e applicazio­ne nella fase di non possesso palla. Perché al Torino non ha concesso niente e ciò che ha concesso all’Atalanta è figlio più dei meriti dei campioni di Gasperini che dei demeriti dei rossoblù. Che neanche sullo 0-2 hanno perso distanze ed equilibri, come era accaduto contro la Roma. Il che gli ha consentito di rimettere prima la testa fuori dal tunnel una volta finita la burrasca e poi addirittur­a di pareggiare. C’è da sperare che quella disfatta sia stata una lezione per il Bologna, nel senso che quando piove a dirotto e tira molto vento, è consigliab­ile ripararsi sia dall’acqua che dagli spifferi, magari anche abbassando­si di una ventina di metri per togliere profondità ai dirimpetta­i, e non continuare a prestare il fianco a chi tra l’altro è più forte di te in tutto.

TUTTA LA DIFESA IN VOLO. Bene, è già importante che il patto sia stato mantenuto tra la trasferta di Torino e la partita contro l’Atalanta, ma sarà ancora più importante che il Bologna continui a percorrere questa strada, e non solo perché, come ha rimarcato lo stesso Sinisa, i provvedime­nti diventereb­bero ancora più significat­ivi nel caso in cui la squadra sbagliasse di nuovo la prestazion­e. Tra l’altro, nonostante la squadra rossoblù sia chiamata ad affrontare quattro partite molto importanti (precisamen­te Fiorentina in trasferta, Udinese in casa, Genoa in trasferta e Verona al Dall’Ara) al termine delle quali potremo capire meglio quello che sarà il suo

I portavoci Palacio e Poli hanno garantito per la squadra un impegno totale

Al di là di qualche errore tecnico la determinaz­ione non è più mancata

campionato, Mihajlovic ha dato l’autorizzaz­ione a Danilo, Medel e Tomiyasu di volare rispettiva­mente in Brasile, Cile e Giappone, pur sapendo quali possono essere i rischi (compresi quelli legati al fuso orario) di un viaggio tanto lungo. In pratica, una bella fetta della difesa potrebbe anche non essere al massimo come condizione fisica a Firenze. Morale: Sinisa ha di nuovo teso la mano ai suoi giocatori (che ricomincer­anno a lavorare mercoledì 30, quando il Verona ha ripreso già ieri), ora starà ai giocatori ripagarlo. Come? Facile: continuand­o a rispettare quel patto a lungo. Meglio ancora per sempre.

Fiorentina, Udinese, Genoa e Verona: 4 tappe per capire la stagione rossoblù

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In questo campionato il Bologna ha una media di 1,07 punti a partita: 15 dopo 14 giornate. Un risultato di pochissimo inferiore di quello della scorsa stagione che, dopo 14 giornate, era di 16 punti (1,14 a gara).
Mihajlovic ha annullato dopo il pari a La Spezia il ritiro imposto la sera del pesante ko contro la Roma per effetto di un patto siglato con la squadra per cui i giocatori si sono assunti ogni responsabi­lità: la squadra così ha ottenuto anche una gestione meno rigida delle vacanze di Natale
La media punti In questo campionato il Bologna ha una media di 1,07 punti a partita: 15 dopo 14 giornate. Un risultato di pochissimo inferiore di quello della scorsa stagione che, dopo 14 giornate, era di 16 punti (1,14 a gara). Mihajlovic ha annullato dopo il pari a La Spezia il ritiro imposto la sera del pesante ko contro la Roma per effetto di un patto siglato con la squadra per cui i giocatori si sono assunti ogni responsabi­lità: la squadra così ha ottenuto anche una gestione meno rigida delle vacanze di Natale
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