SINISA-BOLOGNA IL PATTO TIENE
L’alleanza dopo il ko subito con la Roma ha dato frutti: ora ne sveliamo i contenuti Ventre a terra fino al 24 gennaio contro la Juve, responsabilità totale: in cambio, via i ritiri punitivi e vacanze lunghe extraeuropee
Il patto è stato mantenuto, al di là dei due punti conquistati dopo il pareggio di La Spezia e la rivisitazione da parte di Sinisa di interrompere un ritiro che in un primo momento sarebbe dovuto arrivare fino alle vacanze di Natale. E’ vero, tra Torino e Atalanta i punti presi potevano anche essere di più, ma è altrettanto vero che potevano anche essere di meno, non fosse altro perché il Bologna ha dovuto rimontare tutte e due le volte e addirittura dallo 0-2 al Dall’Ara contro la Dea. Non dimenticando come anche contro lo Spezia era andato sotto di due gol e una volta agguantato il pari, aveva sbagliato con Musa Barrow il rigore della vittoria. Il che significa quanto segue: questo è un Bologna che finalmente ha ritrovato il carattere, la convinzione di credere che non sia mai finita fino ai tre fischi dell’arbitro e soprattutto la voglia di essere aggressivo e intenso fino agli ultimi attimi. E questi sono connotati che aveva smarrito, tanto da costringere Mihajlovic a prendere una decisione che mai avrebbe voluto prendere, quella di portare (appunto) il Bologna in ritiro. Perché alle minacce messe in piazza dopo la sconfitta in Coppa Italia contro lo Spezia, «questa è l’ultima che accetto, dalla prossima prendo provvedimenti», su per giù erano stati questi i suoi cattivi pensieri, doveva dare per forza un seguito con i fatti, e così è stato, figuratevi se Sinisa poteva rimangiarsi quanto detto.
QUELLA LEZIONE CONTRO LA ROMA. Poi è successo che il Bologna ha pareggiato contro lo Spezia, e come potete ricordare il giorno dopo nello spogliatoio di Miha si sono presentati Andrea Poli e Rodrigo Palacio per chiedergli di fare un passo indietro per quanto riguarda il ritiro. Richiesta accettata ma a un patto: che tutta la squadra avesse sottoscritto il desiderio di svoltare, nel senso che avrebbe dovuto garantire al tecnico serbo di aver capito lo spirito di quella decisione e soprattutto di non ricadere più nei vecchi errori. Perché un errore tecnico puoi anche accettarlo, poi in fondo la botte dà sempre il vino che ha, ma la prestazione non deve mai mancare, guai a non restare sempre con la testa dentro la partita, indipendentemente da quello che è il risultato. Ecco, proprio in questo senso non solo il Bologna ha rispettato quanto promesso al proprio allenatore ma ha anche evidenziato una maggiore attenzione e applicazione nella fase di non possesso palla. Perché al Torino non ha concesso niente e ciò che ha concesso all’Atalanta è figlio più dei meriti dei campioni di Gasperini che dei demeriti dei rossoblù. Che neanche sullo 0-2 hanno perso distanze ed equilibri, come era accaduto contro la Roma. Il che gli ha consentito di rimettere prima la testa fuori dal tunnel una volta finita la burrasca e poi addirittura di pareggiare. C’è da sperare che quella disfatta sia stata una lezione per il Bologna, nel senso che quando piove a dirotto e tira molto vento, è consigliabile ripararsi sia dall’acqua che dagli spifferi, magari anche abbassandosi di una ventina di metri per togliere profondità ai dirimpettai, e non continuare a prestare il fianco a chi tra l’altro è più forte di te in tutto.
TUTTA LA DIFESA IN VOLO. Bene, è già importante che il patto sia stato mantenuto tra la trasferta di Torino e la partita contro l’Atalanta, ma sarà ancora più importante che il Bologna continui a percorrere questa strada, e non solo perché, come ha rimarcato lo stesso Sinisa, i provvedimenti diventerebbero ancora più significativi nel caso in cui la squadra sbagliasse di nuovo la prestazione. Tra l’altro, nonostante la squadra rossoblù sia chiamata ad affrontare quattro partite molto importanti (precisamente Fiorentina in trasferta, Udinese in casa, Genoa in trasferta e Verona al Dall’Ara) al termine delle quali potremo capire meglio quello che sarà il suo
I portavoci Palacio e Poli hanno garantito per la squadra un impegno totale
Al di là di qualche errore tecnico la determinazione non è più mancata
campionato, Mihajlovic ha dato l’autorizzazione a Danilo, Medel e Tomiyasu di volare rispettivamente in Brasile, Cile e Giappone, pur sapendo quali possono essere i rischi (compresi quelli legati al fuso orario) di un viaggio tanto lungo. In pratica, una bella fetta della difesa potrebbe anche non essere al massimo come condizione fisica a Firenze. Morale: Sinisa ha di nuovo teso la mano ai suoi giocatori (che ricominceranno a lavorare mercoledì 30, quando il Verona ha ripreso già ieri), ora starà ai giocatori ripagarlo. Come? Facile: continuando a rispettare quel patto a lungo. Meglio ancora per sempre.
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