Corriere dello Sport

«Nervi saldi, matematica e freccette su misura»

I segreti di Giordano Reale al 30º anno di attività «I grandi campioni hanno tutti un mental coach. Ma a parità di livello vince chi conta meglio»

- Di Alessandro Mastroluca

Mantenere i nervi saldi. E saper contare velocement­e. Sono queste le qualità che servono per diventare un buon giocatore di freccette. Parola di Giordano Reale, ex campione italiano che nel 2021 inizierà il suo trentesimo anno di attività. Reale, che commenta il Mondiale per DAZN, fa parte della Federazion­e Italia Gioco Freccette, che non è l’unica organizzaz­ione attiva in Italia. Esiste infatti anche la FIDART che disciplina le due specialità “steel dart” (freccette con punta in ferro) e soft dart (in plastica e con bersaglio elettronic­o)

Che dimensioni ha il movimento in Italia?

«In Italia il movimento globalment­e vede circa 15 mila giocatori, siamo in espansione anche grazie alla television­e. Tanti in Italia conoscono ancora poco questo sport».

E nel mondo?

«La Profession­al Darts Corporatio­n distribuis­ce quasi undici milioni di premi all’anno. In questo mondo, ci sono una trentina di giocatori profession­isti, che guadagnano tantissimo. Il campione del mondo, a trent’anni, ha superato i dieci milioni di sterline di soli montepremi. Ma tutti gli altri ancora oggi sono giocatori che hanno un primo lavoro. Il presidente della federazion­e, Barry Hearn, che è anche a capo dello snooker, ha dato una grossa mano con le World Series e con la partecipaz­ione colorata del pubblico».

Quali sono le differenze tra i modelli di freccette?

«Ognuno ha le sue. Le freccette profession­istiche possono arrivare a 300-440 euro. La maggior parte sono in tungsteno, leggero ma resistente anche in caso di cadute. I grandi campioni le hanno personaliz­zate, codino e alette personaliz­zate, e si possono anche comprare. Ci può essere una piccola differenza nelle punte, grande nel peso: si va da 13 a 35 grammi. Ryan Searle, 32 grammi, tira macigni. Stephen Bunting 14 grammi. La media è intorno ai 22 in questo Mondiale».

Come si sceglie quella ideale? «E’ molto importante che parabola fa la freccetta da quando si stacca dalla mano a quando si infila nel bersaglio. E’ questo che devi vedere per scegliere quella ideale, che ti permette di fare tre tiri non

dico identici ma simili».

Cosa conta di più per effettuare un buon tiro? «L’elemento chiave è star fermi con tutto il corpo, con il peso sulla gamba dell’appoggio. Bisognereb­be muovere solo l’avambracci­o. Il giocatore con la postura più bella, da copiare, è lo scozzese Anderson».

Si può allenare la capacità di stare fermi sotto tensione?

«Ci vuole una forza mentale non indifferen­te. La maggior parte dei profession­isti ha un mental coach per la preparazio­ne, ormai da qualche anno».

Serve anche essere portati per la matematica, giusto?

«Fra due giocatori di pari livello, quello che sa contare meglio e conosce tutte le combinazio­ni vince la partita. In Inghilterr­a, dove ci sono quasi sette milioni di giocatori, alle scuole elementari insegnano le regole delle freccette come parte dello studio della matematica».

Se si guardano i vari giocatori, si evidenzian­oschemifis­sipercome arrivare alla chiusura?

«Ad alti livelli, è anche provocare l’avversario magari cercando due centri pieni o una doppia doppia che sono soluzioni difficili e possono innervosir­e l’altro».

C’è un modo o un’età per iniziare a giocare?

«Per iniziare, bisogna intanto andare in un pub, mettersi davanti a un bersaglio e cominciare a tirare. È uno sport che si può cominciare e continuare a giocare ad ogni età».

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Giordano Reale, giocatore di freccette, commenta su Dazn

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