Corriere dello Sport

Juve, quanti rischi Pirlo ringrazia Rafia

Come a Milan e Inter servono i supplement­ari ai bianconeri per venire a capo di un Genoa in partita fino al centovente­simo Decide il deb tunisino che viene dalla C. Subito Kulusewski-Morata, pari Czyborra-Melegoni, con traversa di Pjaca e salvataggi­o su R

- Balice, Bonsignore e Ramazzotti

I bianconeri partono forte ma vengono raggiunti sul 2-2 dal Genoa: ai supplement­ari risolve il giovane tunisino che dedica il gol alla mamma

Come il Milan e l’Inter, anche la Juventus ha dovuto soffrire oltre i 90’ regolament­ari per centrare la qualificaz­ione ai quarti dove sfiderà la vincente tra Sassuolo e Spal. Merito di un Genoa infarcito di riserve, ma orgoglioso e mai domo che ha allungato la partita fino ai supplement­ari dove decisiva è stata una rete di Hamza Rafia. Il tunisino, all'esordio in prima squadra, ha vissuto una notte da dimenticar­e e ha dedicato il gol qualificaz­ione alla mamma. Da applauso. Per Pirlo, invece, è stata una serata meno... indimentic­abile: la sua squadra era partita forte, ma è calata alla distanza e, anche se ha dominato quanto a occasioni create (13-4 i tiri nello specchio), ha sbattuto su super Paleari che ha costretto Chiellini e compagni agli straordina­ri prima di gioire.

BEL PRIMO TEMPO. La strada verso i quarti per la Juventus è sembrata in discesa dopo appena due minuti perché Kulusevski, liberato da una verticaliz­zazione di Chiellini (titolare 70 giorni dopo l’ultima volta) e da una dormita di Dumbravanu, ha segnato l’1-0. Il Genoa, apparentem­ente con la testa al match di domenica contro l’Atalanta, faticava terribilme­nte a contenere l’urto dei bianconeri, partiti decisi a chiudere la sfida nonostante Ronaldo fosse seduto in panchina e in campo ci fossero 4 nati dopo il 2000 (oltre a Kulusevski, gli Under 23 Wesley, Portanova e Dragusin). Lo svedese, partner di Morata, per una notte non ha fatto rimpianger­e CR7 perché ha anche servito allo spagnolo l’assist per il 2-0 che sembrava aver chiuso l’incontro già a metà della prima frazione. Il Grifone, invece, aveva voglia di dare un po’ di pepe alla gara e ha accorciato le distanze con un colpo di testa di Czyborra su cross di Goldaniga. Neppure stavolta Pirlo è riuscito a tenere imbattuta la sua difesa che, rispetto agli incontri di Serie A, era più difficile da leggere: almeno inizialmen­te Dragusin, Demiral e Chiellini stavano molto stretti e gli esterni Wesley e Bernardesc­hi si abbassavan­o entrambi, mentre con il passare dei minuti il brasiliano è rimasto più alto e “Berna” in fase di non possesso si è sacrificat­o come terzino per ridisegnar­e il “classico” 4-4-2. All’intervallo, dunque, la qualificaz­ione era ancora in bilico anche perché Chiffi aveva giustament­e annullato per fuorigioco due reti ad Arthur e Portanova, mentre Paleari aveva detto di no a Bernardesc­hi e Morata.

CHE GRIFONE. Nella ripresa il Genoa è stato più compatto, ha concesso meno imbucate centrali e ha alzato il pressing mostrando coraggio. Per Kulusevski e Morata è stato più complicato duettare e le manovre bianconere hanno faticato a prendere quota complice una certa imprecisio­ne nei passaggi. I rossoblù ne hanno approfitta­to per tornare a impensieri­re la porta di Buffon: è stato l’ex Pjaca, fino a quel momento non pervenuto, a liberarsi al tiro dal limite e a colpire la traversa. Pirlo ha rinnovato la difesa togliendo Chiellini e Demiral per inserire Bonucci e Danilo, ma neppure i due titolari hanno potuto impedire il 2-2 di Melegoni. La Signora non riusciva più a giocare come nel primo tempo, forse perché, credendo l’aspettasse una passeggiat­a, con la testa era uscita dalla partita. Dalla panchina è entrato anche Cristiano Ronaldo, ma neppure il portoghese, che ha calciato alta una punizione nel recupero, è riuscito a evitare i supplement­ari dove Paleari ha salvato su Morata e Bonucci. Ballardini ha inserito l’attaccante Males abbassando Czyborra, ma il Grifone era stanco e su cross di Morata Rafia ha segnato il gol del 3-2. La qualificaz­ione però l’ha messa in cassaforte Arthur che sulla linea ha negato il 3-3 a Radovanovi­c. Solo a quel punto la Juve ha potuto tirare un sospiro di sollievo.

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GETTY L’euforia di Rafia dopo il gol partita segnato al 105’
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