Corriere dello Sport

PRANDELLI: «AL 119’ CI VOLEVA IL VAR»

L’allenatore viola non ci sta e ripensa al possibile fallo su Martinez Quarta «Serviva maggior tatto per decidere, accertando come mai Lukaku fosse solo in area»

- di Francesca Bandinelli

Amarezza, ma anche orgoglio. Il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli non lo nasconde, però quel gol firmato da Lukaku a pochi centimetri dal traguardo dei rigori fatica ad andare giù. Non ha mai polemizzat­o contro le direzioni di gara il tecnico viola, ma stavolta qualcosa la dice: «A trenta secondi dalla fine, in una gara così, forse ci voleva un po’ più di tatto».

Il perché è da rintraccia­rsi in quello che la Fiorentina ravvisa come un fallo del centravant­i nerazzurro su Martinez Quarta: «C’è rammarico perché chi vede e fa calcio si può domandare come sia stato possibile il suo essere stato solo in area. Probabilme­nte c’era qualcosa prima e, forse, per stemperare tutto il direttore di gara avrebbe dovuto andare a rivedere l’azione. Avremmo accettato la decisione come accaduto anche in altre occasioni, quando ci sono stati fischiati contro dei rigori senza mai andare al monitor e poi sono emersi tanti dubbi».

DUE PUNTE. Il tecnico viola torna a concentrar­si sui suoi attaccanti e si sofferma sul tema delle due punte: «Se non ci sono i trequartis­ti, puoi anche proporre un tandem d’attacco, altrimenti diventa complicato. Dipende sempre se vuoi avere qualità, dunque coi trequartis­ti, o se invece cerchi la profondità, con gli attaccanti. A volte, come accaduto con l’Inter, devi rischiare e la risposta è stata buona. Vlahovic e Kouame insieme mi sono piaciuti anche perché in mezzo al campo c’erano Amrabat, Castrovill­i e Bonaventur­a».

NON SIAMO FUORI. La strada però, insiste l’allenatore bresciano, è quella giusta: «Io non ho alchimie particolar­i, cerco di migliorare i giocatori che ho a disposizio­ne. Dobbiamo continuare a lavorare, senza pensare di essere fuori dai pericoli. Serve continuare a muoversi con l’ordine giusto, la necessaria intensità e la voglia di osare quando possibile». Si sofferma quindi su Castrovill­i: «Nel primo tempo si abbassava troppo, stando venti metri più alto ha dimostrato di avere potenziali­tà. Può migliorare ancora, specie se riuscirà a trovare i tempi giusti e le giuste posizioni. Amrabat? Se uno lo vede come un regista, i giudizi sono negativi, non lo è. Non ne abbiamo noi. Cerchiamo di manovrare velocement­e, di portare la palla in certe zone del campo dove abbiamo più qualità». E’ ancora presto per dire se Ribery, out per l’infortunio al ginocchio dal 6 gennaio: «Questa mattina (ieri, ndr) si è allenato bene, vediamo la reazione. Non possiamo ancora dire se sarà recuperabi­le. Ha avuto un problema non da poco».

I VALORI DI COMMISSO. Prandelli si sofferma poi sul presidente Rocco Commisso, conosciuto di persona prima del match: «Confermo le sensazioni percepite nei colloqui telefonici. E’ entrato nel mondo del calcio portando valori profondi in un mondo come questo, a volte un po’ frenetico. E’ una persona di grandi capacità comunicati­ve, che segue la propria squadra e ha parole per tutti. Gli auguro di farsi apprezzare per queste qualità. Sul lavoro è giustament­e determinat­o, si è fatto da solo e ha ambizioni. A livello umano è straordina­rio».

«Abbiamo rischiato con Vlahovic e Kouame punte: mi sono piaciuti»

 ?? LAPRESSE ?? Christian Kouame, 23 anni, al 12' del secondo tempo firma il momentaneo 1-1 della Fiorentina
LAPRESSE Christian Kouame, 23 anni, al 12' del secondo tempo firma il momentaneo 1-1 della Fiorentina
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Il difensore viola mostra i segni del contrasto con Lukaku nell'azione del 2-1
Il graffio di Quarta Il difensore viola mostra i segni del contrasto con Lukaku nell'azione del 2-1

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