PIRLO: POTEVAMO GESTIRLA MEGLIO
Dopo la partita di Coppa contro i rossoblù nuova sfida stavolta all’Inter E con non pochi problemi di formazione L’allenatore: «Ci siamo complicati la vita da soli peccato dovevamo sprecare meno energie» Rafia, piccolo eroe: «Il gol dedicato alla mamma»
Rafia ci crede solo alla fine. E ha una dedica bella e pronta: «Alla mia mamma, di sicuro. L’altro giorno ero in campo contro la Carrarese e adesso ho aiutato la Juventus a passare il turno. Sono contento, era importante farsi trovare pronto e aiutare la squadra». L’eroe della serata è lui, non vuole perdersi nulla, vuole godersi ogni momento. La Juve soffre e passa dopo i supplementari contro il Genoa, il merito è anche suo. Ha lottato su quel pallone, contro il tempo, contro la stanchezza. Hamza ha solo ventuno anni. La notte di festa è tutta per il piccolo eroe, il trequartista che gioca nell’Under 23 e strappa applausi e giudizi positivi. E Pirlo dice: «Ci siamo complicati la vita da soli. Peccato perché avevamo fatto bene, dovevamo gestire meglio la partita e le forze. La Coppa Italia è un nostro obiettivo. Ora dobbiamo recuperare le energie per l’Inter. Dobbiamo imparare a gestire certi momenti».
A SAN SIRO. Adesso testa all’Inter. Terminato e vinto il match di Coppa Italia di ieri sera contro il Genoa, Andrea Pirlo e i suoi uomini hanno iniziato a pensare solo al derby d’Italia di domenica a San Siro contro la formazione di Conte. Il tecnico bresciano anche contro i nerazzurri sarà in emergenza visto che per il momento restano tutti positivi al Covid Alex Sandro, Cuadrado e De Ligt. Il brasiliano si è ammalato il 4 gennaio, il colombiano il giorno successivo e quindi per entrambi i 10 giorni canonici sono trascorsi. Adesso, però, è necessario attendere il via libera del tampone al quale si sottoporranno nelle prossime ore. Perché siano disponibili almeno per la panchina dovranno inoltre sostenere i test previsti dal protocollo medico della Figc. Insomma, si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo che non è assolutamente detto si concluda positivamente almeno per la gara contro l’Inter.
DYBALA STOP. Niente recupero per la sfida contro i nerazzurri neppure per Paulo Dybala, uscito malconcio dalla vittoria di domenica contro il Sassuolo. L’argentino lunedì al J Medical si è sottoposto ad esami che hanno evidenziato «una lesione di basso grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro». I tempi di recupero previsti sono di 15-20 giorni e dunque dovrà assistere da spettatore anche alla finale di Supercoppa Italiana prevista mercoledì a Reggio Emilia. L’assenza della Joya metterà ancora più in difficoltà il reparto avanzato di Pirlo adesso ridotto all’osso: oltre a
Ronaldo, ieri sera convocato ma in panchina, e Morata, resta il solo Kulusevski che nel ruolo di seconda punta finora ha sempre fatto bene.
RECUPERI. Contro Handanovic e compagni invece saranno presenti sia McKennie sia Chiesa. Gli accertamenti strumentali ai quali si sono sottoposti anche loro lunedì hanno dato una risposta decisamente più confortante rispetto a quella di Dybala: per l’americano niente lesioni al muscolo psoas e in questi giorni è stato gestito, tra terapie e sedute differenziate, per consentirgli di superare il fastidio.
Per Chiesa, invece, il gonfiore alla caviglia conseguente alla brutta entrata che è costata il rosso a Obiang sta piano piano passando. Federico è probabilmente il giocatore più in forma della rosa di Pirlo e l’allenatore non vuole rinunciare a lui per un match importante come quello contro i nerazzurri.
E a proposito di recuperi, da segnalare quello di fatto completato ieri sera da Chiellini, che aveva assaggiato il campo anche contro l’Udinese il 3 gennaio, ma che in Coppa Italia è tornato titolare dopo 70 giorni dall’ultima volta ovvero dalla gara di Champions in casa degli ungheresi del Ferencvaros. Da allora ha accusato un problema al bicipite femorale della coscia sinistra e altri fastidi. Ora però è pronto per disputare il derby d’Italia che, senza De Ligt, lo vedrà sicuro protagonista.
Nelle prossime ore tamponi per i tre positivi: c’è attesa per il via libera