Corriere dello Sport

AREA TECNICA «Giù le mani da Saputo Se le cose non vanno bene la colpa non è sua, è mia»

«Il presidente non merita offese A Bologna farò le cose migliori della mia carriera, fidatevi»

- Di Claudio Beneforti

Deciso, determinat­o, estremamen­te fiducioso sul domani del Bologna, ieri Walter Sabatini ha voluto rassicurar­e attraverso Sky tutto il popolo rossoblù. Con il quale, ha sottolinea­to, continua ad avere un conto aperto. «Sono arrivato a Bologna per procurare gioie alla gente, e vedrete che questo succederà. Qua sto benissimo, mi sento ancora giovane, e proprio a Bologna e nel Bologna farò le cose migliori della mia carriera. Fatemi dire una cosa: avverto un clima di troppa negatività attorno al Bologna, ma noi non ci fermiamo, non ci spaventiam­o,vogliamo fare bene e nei prossimi anni saremo più competitiv­i. Dovete solo aspettarci con fiducia. Lo so che questi sono pensieri molto impegnativ­i che poi dovranno avere un riscontro anche con i fatti, ma io mi prendo tutte le responsabi­lità per ciò che dico, come ho sempre fatto nella mia vita». E ancora. «Non nascondo che abbiamo fatto anche scivoloni insopporta­bili, ma al tempo stesso abbiamo sempre proposto calcio di alto livello, e soprattutt­o ce la siamo sempre giocata con tutti, anche contro le grandi squadre nei loro stadi».

I TALENTI NON SI TOCCANO. «Mi chiedete se il Milan vuole Mattias Svanberg? Primo punto: Massara non me lo ha mai chiesto. Secondo punto: i nostri talenti non sono assolutame­nte sul mercato. Terzo punto: e questo per disposizio­ne del nostro presidente Joey Saputo». E qua Sabatini alza anche il tono della voce, guai a chi gli tocca il proprietar­io, sul quale più di una volta si è espresso in termini entusiasti­ci, «è il miglior presidente che abbia mai avuto». Leggetelo. «C’è chi si è permesso di mettere in dubbio la persona di Saputo, e allora io non ci sto, perché offendere Saputo è un’autentica infamia. Se il Bologna non sta avendo un percorso luminoso la colpa non è di sicuro del presidente, ma del comparto tecnico. Avete capito bene, Saputo non ha alcuna responsabi­lità, quelle sono mie, di Riccardo Bigon e in maniera più sfumata di Claudio Fenucci, anche perché non è lui che fa le scelte. E sottolineo anche come Saputo non ci abbia mai impedito di portare avanti operazioni di mercato. Certo, mi riferisco a quello striscione (uscito sabato sera dopo la sconfitta di Marassi contro il Genoa) che gli ha mancato di rispetto, e qua mi fermo, per non dare troppo importanza a chi lo ha confeziona­to».

Non si può dimenticar­e che fin qua Saputo ha tirato fuori quasi 200 milioni di euro per il Bologna, ma va anche detto che sia per quanto riguarda il mercato estivo che per questo invernale Saputo ha informato gli uomini dell’area tecnica di non poter fare investimen­ti per motivi di bilancio.

LA PUNTA DALL’ESTERO, CASO MAI. Come la mettiamo per la punta? All’atto pratico Sabatini fa sapere che il Bologna almeno per il momento non ha alcuna intenzione di ricorrere al mercato italiano. Ma potrebbe anche non arrivare, alla luce di quello che è il pensiero finale del coordinato­re delle aree tecniche di Bologna e Montreal Impact. «Troveremo una via di fuga altrove, non vogliamo essere vittime di ragionamen­ti altrui. Scamacca, Sanabria, Inglese sono tutti bravi attaccanti, ma noi vogliamo fare una scelta libera, e la faremo certamente». Ecco la sottolinea­tura di Sabatini che deve far riflettere su come andrà a finire per la punta. «Non passa il nostro migliorame­nto dall’acquisto dell’attaccante, abbiamo un Palacio che va ancora come una scheggia, abbiamo Sansone che sta tornando dopo l'infortunio, abbiamo Barrow che presto tornerà a risplender­e. Dove voglio arrivare? Ci aspettiamo di poter risolvere tutti i nostri problemi di oggi con le risorse che abbiamo già in casa».

«Troppa negatività intorno alla squadra Il mercato? Abbiamo tante risorse in casa»

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Sinisa Mihajlovic (sin) e Walter Sabatini coordinato­re dell’area tecnica

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