Corriere dello Sport

«Pellegrini è il simbolo della Roma»

Il nuovo ds assicura che l’idea sarà sempre evitare la perdita dei calciatori importanti «Non sono una superstar, lavoro per i Friedkin e per la Roma: c’è un piano a medio-lungo termine che mira a portarci le vittorie»

- Maida

Il dg Pinto si presenta «Lorenzo incarna il nostro progetto

I big resteranno»

Nella prima apparizion­e pubblica non nomina mai il derby, che sarà anche il suo battesimo da direttore sportivo della Roma. Del resto il progetto che sta impostando, come ripete più volte, è «a medio-lungo termine», si basa sulla condivisio­ne delle idee e non prevede rivoluzion­i immediate. Tiago Pinto giura di non ambire al ruolo di «superstar», ma di puntare molto «sul gioco di squadra con tutti coloro che già lavorano alla Roma. Non ci sarà mai un acquisto di Tiago Pinto o un piano di Tiago Pinto, ma sempre e solo della Roma». Se le parole contano qualcosa, è finito il tempo delle personaliz­zazioni e della fenomenite da scrivania.

EQUILIBRIO. Entrato puntualiss­imo nella sala conferenze di Trigoria, in completo grigio con il nodo della cravatta leggerment­e allentato, già si esprime in un buon italiano ma chiede di rispondere alle domande in portoghese «per essere più chiaro». E nella chiacchier­ata virtuale con i giornalist­i sembra in effetti molto a suo agio. Spigliato. Preparato. Non lascia alcun argomento inevaso, anche se non può fornire tutte le risposte. A cominciare dal tema principale: come farà la Roma a ritrovare un equilibrio finanziari­o e al tempo stesso crescere di competitiv­ità? «In un periodo molto particolar­e per la pandemia (lui stesso ha avuto il Covid, ndr) tutti i club dovranno reinventar­si. La nostra strada è uno sviluppo sostenibil­e, che ci porti un giorno a vincere. Non so quanto ci vorrà.

Ci sono club che hanno investito tanto per vincere subito e non ci sono riusciti. Posso dire che proveremo a migliorare ogni giorno, con ambizione. Il processo è fondamenta­le non solo per raggiunger­e dei titoli ma anche per durare nel tempo».

STOP AI SACRIFICI. La novità principale, rispetto alle abitudini della gestione Pallotta, sarà la strategia di mercato: «Il calcio è in un momento delicato, il problema finanziari­o riguarda il sistema. E c’è la regola del fair play Uefa da rispettare. Ma punteremo sempre a trattenere i nostri migliori giocatori, perché è attraverso la qualità che si vincono i trofei». Il simbolo di questo manifesto programmat­ico è Pellegrini: «Lorenzo incarna perfettame­nte il nostro progetto. Giovane, forte, attaccato alla maglia. Presto parleremo del suo contratto».

I RUOLI. Chiama i Friedkin sempre per nome, «Dan e Ryan», ed è pronto a coinvolger­li in ogni decisione: «L’ultima parola sarà sempre della proprietà. Io sono stato chiamato a dirigere il comparto sportivo. Ed è ovvio che porterò il mio contributo, altrimenti non avrei lasciato con molto dispiacere il mio Benfica. Ma ci sarà sempre un confronto, una sinergia, nell’interesse della Roma». Con Fonseca poi «non sarà un problema la lingua... (ride, ndr). Ma a parte questo, l’ho sempre ammirato per mentalità e stile. Mi piaceva già nel Paços de Ferreira». Non sono previsti altri ingressi nella sua area: «Stiamo bene così. Se poi ci sarà bisogno di potenziare il reparto scouting, che è fondamenta­le, lo faremo. Tutti insieme». L’idea è seguire l’evoluzione del mondo: «La figura del direttore sportivo è cambiata. Tanto più in questo periodo, che impone restrizion­i ai viaggi. Io non ho giocato a calcio e mi fido dell’occhio esperto di chi conosce i calciatori ma mi baso anche sulle statistich­e, sui dati che raccolgo. Ci vuole equilibrio sul doppio binario: risorsa umana e supporto tecnologic­o».

PRIMI PASSI. I tifosi vorrebbero qualche acquisto già a gennaio. E Fonseca pure. Tiago Pinto è già operativo: «Siamo alla finestra, per questa sessione di mercato e anche per luglio. Cercheremo di trovare le soluzioni che aiutino la Roma a essere migliore. Ma devo ripetermi: il nostro ragionamen­to deve essere di ampio respiro». Riecco la password: «Medio-lungo termine. E’ inevitabil­e».

«Pellegrini incarna il nostro progetto Mercato? Vediamo cosa si potrà fare»

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LAPRESSE Lorenzo Pellegrini, 24 anni, 127 presenze e 13 gol in gialloross­o. Il suo contratto scade nel 2022
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