Inzaghi: «Lazio da corsa e cuore dei nostri tifosi»
«Serviranno tanta aggressività e zero errori. Roma ottima, ma la mia squadra non è inferiore»
nzaghi ha chiesto cuore, personalità e corsa alla Lazio. E’ l’undicesimo derby della carriera da allenatore (un altro record: Zoffi si era fermato a dieci compresa un’amichevole), ne ha vinti tre e cerca il poker per la svolta. Lo ha preparato come si trattasse di una finale, cercando di scansare le pressioni e allontanare qualsiasi cattivo pensiero. «Sappiamo tutti cosa rappresenta. Tutte e due le squadre rischiano», ha risposto Simone, sapendo benissimo di forzare il concetto. Perché rischia più la Lazio della Roma. Il ritardo in classifica pesa e questa partita è diventata un incrocio da brivido. Una vittoria consentirebbe di risalire e colorare in modo diverso il campionato, ma un ko significherebbe uscire di scena con largo anticipo dalla corsa Champions e la stessa riflessione non vale per la Roma, terza a sei punti dalla vetta. Dentro la sofferenza i segnali dati con Fiorentina e Parma vanno confermati. «A livello di motivazioni sarebbe importantissimo e quest’anno tre vittorie di fila in campionato non ci sono mai state, sappiamo il ritardo in classifica, ma il focus deve restare sulla partita». Il derby andrà interpretato con umiltà. Ecco la direzione indicata da Simone senza considerare i precedenti con le big della Serie A (Inter, Juve, Napoli) in cui non è mai mandre cata la prestazione. «La stagione dice questo e in questi giorni ho visto gli occhi dei miei ragazzi, sanno cosa ci giochiamo. Sarà un derby anomalo e senza tifosi, ma saranno accanto a noi con il cuore e sarà lo stesso cuore che dovremo mettere noi in campo». L’Olimpico vuoto, come non era mai accaduto. Simone ha sospirato. «Peserà tantissimo l’assenza dei tifosi come sono mancati dal post Covid in poi. Noi e i nostri tifosi eravamo un binomio vincente, ma le altre squadre sono nella stessa situazione. Dobbiamo abituarci, è cambiato per tutti il calcio».
INTENSITA’. Servirà uno sforzo fisico superiore per contrastare il centrocampo giallorosso, più dinamico e allestito con quttro giocatori rispetto ai tre (Milinkovic, Leiva, Luis Alberto) della Lazio. «Li conosciamo. Stimo Fonseca. Ottima squadra, ottime individualità, stanno facendo bene, ma non siamo inferiori. Dovremo avere corsa, aggressività, determinazione, eliminando gli errori. Bisogna essere bravi a limitare i giocatori più importanti. Stiamo preparando la partita nei minimi dettagli, come credo stia facendo la Roma. Ci sono stati due giorni in più per porre attenzione a tutte e due le fasi, con o senza palla». Dopo quasi un anno è stato reinserito in lista e tornerà in panchina Lulic, recuperato da appena una settimana. «Siamo tutti contenti perché è il nostro capitano, è stato fuori undici mesi, ha sofferto tantissimo. Ora sta molto meglio, sta rientrando nel migliore dei modi, è un punto di riferimento all’interno dello spogliatoio e spero che già dal derby possa darci il suo contributo in campo».
«La svolta? Ho visto gli occhi dei ragazzi e sappiamo cosa ci stiamo giocando»