Corriere dello Sport

Ora il capitano va a caccia del primo trofeo

- di Guido D’Ubaldo

Isegreti del derby glieli hanno rivelati Totti e De Rossi, che ha fatto in tempo ad avere come compagni. Di Daniele è diventato anche amico, ma anche Francesco lo sente ancora. Edin Dzeko ha ereditato da loro la fascia, lui che è nato a Sarajevo e non a Ostia o a Porta Metronia. Ma oggi è il degno capitano di questa Roma, che vuole tornare in Champions e si avvicina al derby in una strana vigilia nella quale il calore dei tifosi filtra solo attraverso i social. Dzeko siede alla destra di Totti sul podio dei più grandi goleador gialloross­i di tutti i tempi. A sinistra, in seconda posizione, c’è Roberto Pruzzo, che il 6 aprile 1986 guidava la classifica dei marcatori e alla sue spalle c’erano Rummenigge, Platini e Maradona. Dzeko è arrivato a quota 114 (85 in campionato, 2 in Coppa Italia e 27 nelle coppe europee) in 240 presenze e il Bomber del secondo scudetto è sempre più vicino, a 138 reti. Ma ad Edin i conti non tornano, perchè rispetto ai primi due in classifica lui con la maglia gialloross­a ancora non ha vinto niente. I suoi numeri sono da grande attaccante, perchè è riuscito ad arrivare sul podio senza praticamen­te battere i rigori (solo tre al suo attivo sui quattro calciati) e con ben 52 assist al suo attivo. Da quando è arrivato a Roma ha cambiato due presidenti, cinque direttori sportivi e cinque allenatori. Ha avuto tre capitani davanti a sé, tre Totti, De Rossi e Florenzi. Roma per lui non è solo un approdo profession­ale. Qui sono nati i suoi tre figli, in questi anni è stato tentato dal Chelsea, dall’Inter e da ultimo dalla Juventus, ma alla fine è sempre rimasto, senza vantaggi economici e con prospettiv­e sportive non dello stesso livello. A Roma gli manca solo di vincere un trofeo, gli manca davvero.

IL DERBY, QUESTO CONOSCIUTO. Contro la Lazio è stato spesso decisivo. L’ha affrontata in dodici partite e ne ha vinte sei, tre gol e un assist all’attivo. Nella Roma è diventato l’uomo dei record e la sua storia non avrà fine: il contratto che scade nel 2022 sarà prolungato per un’altra stagione, per spalmare l’ingaggio (anche questo da record) di sette milioni, bonus compresi. Tiago Pinto ha messo in agenda un incontro anche con l’agente di Dzeko e nel nuovo accordo ci potrebbe essere anche un futuro da dirigente nel club gialloross­o.

INSOSTITUI­BILE. A settembre aveva le valigie pronte, aveva già caricato la macchina a Trigoria. La frattura con Fonseca dopo la sconfitta contro il Siviglia sembrava insanabile, invece Dzeko è tornato ad essere il punto di riferiment­o anche per l’allenatore, oltre che per i compagni. Pellegrini è diventato uno dei suoi migliori amici, sono anche vicini di casa, a Casal Palocco. La febbre del derby la sente dentro, eppure la sua storia in gialloross­o è fatta di alti e bassi. Edin è un centravant­i che ama fare il regista offensivo, in qualche partita si spegne, ma per Fonseca resta insostitui­bile, nonostante la crescita di Borja Mayoral, che dopo la doppietta realizzata a Crotone è tornato in panchina.

Tre reti contro i biancocele­sti sa essere decisivo anche con gli assist

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