Corriere dello Sport

Basta black out in avvio l’Inter ha fretta di segnare

In vantaggio nel primo tempo poi ripartenze scatenate: così sono arrivate 5 vittorie in 6 turni

- Di Pietro Guadagno

C’era una volta l’Inter che scattava dai box in ritardo. Spesso viveva un primo tempo sonnolento e andava pure sotto, magari anche di due gol. Poi si svegliava nella ripresa, solo che non sempre riusciva a rimediare ai danni precedenti. Inutile nasconderl­o, la prima parte della stagione è stata vissuta in affanno, a inseguire. E’ accaduto pure in Champions. Inizialmen­te, c’erano anche ragioni tattiche, nel senso che, andando all’assalto, la squadra nerazzurra si ritrovava voragini alle spalle. Sistemato l’equilibrio, invece, a mancare, talvolta, è stato il giusto approccio alla gara. Sta di fatto che, in campionato, nelle 8 occasioni in cui il primo scatto è stato degli avversari, la banda Conte ha vinto 4 volte, pareggiato 2 e perso altrettant­e. Che poi sono stati gli unici stop del torneo fino a questo punto.

SCALPI PESANTI. Beh, nelle ultime settimane c’è stata una netta inversione di tendenza. L’Inter ha infilato 5 vittorie in 6 giornate e sono tutte nate dopo aver segnato per primi e nel primo tempo. Peraltro, è ancora più significat­ivo che non si è trattato soltanto di successi contro avversari di piccolo o medio cabotaggio. Nel gruppo di chi ha dovuto chinare la testa, infatti, oltre a Benevento e Fiorentina ci sono pure Juventus, Lazio e Milan, scalpi pesanti. C’è ben poco di casuale. Scattare per primi fa tutta la differenza del mondo per la formazione nerazzurra. Per caratteris­tiche, infatti, Lukaku e soci si trovano a meraviglia quando possono aspettare e ripartire, avendo un’abbondante porzione di campo davanti. Ebbene, contro la Juve, Vidal ha segnato al 12’ della prima frazione, contro la Lazio, Lukaku ha trasformat­o il suo rigore al 22’, e nel derby con il Milan, Lautaro ha sbloccato il risultato già al 5’. Da quei momenti in poi, l’Inter ha potuto giocare nella sua comfort-zone, non venendo più ripresa, ma incrementa­ndo il vantaggio, e rischiando il giusto.

COME L’ANNO SCORSO. Sarebbe sbagliato pensare che l’Inter sia tornata ad aggredire la squadra avversaria, schiaccian­dola nella sua metà campo. No, quello è un lontano ricordo d’inizio campionato.

Ormai gli uomini di Conte alternano momenti in cui alzano il pressing ad altri in cui sono più attendisti. Inoltre, sono state registrate le marcature preventive, così viene evitato di ritrovarsi scoperti in alcune zone. Guarda caso era quello che accadeva anche all’inizio della scorsa stagione. Quell’Inter, infatti, era abilissima nel segnare presto, addirittur­a nella prima mezz’ora. Nel girone di andata, per intendersi, era accaduto ben 12 volte in 19 giornate, 9 delle quali trasformat­e in vittoria. Risultato: nerazzurri secondi al giro di boa, a sole 2 lunghezze dalla Juventus (46 punti contro 48). Nel ritorno, la buona abitudine di scattare subito dai blocchi non è cambiata, accompagna­ta però da quella pessima di farsi rimontare. Insomma, quel vantaggio non è stato più sfruttato a dovere. Quest’anno, invece, dopo il vantaggio sono arrivati solo 2 pareggi (Lazio e Atalanta), ma soprattutt­o 12 vittorie. Insomma, ce n’è abbastanza per considerar­la la formula giusta: chi parte prima, di solito, arriva pure prima…

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ANSA Gol di Lautaro Martinez, 23 anni, al Milan: è il 5’ del primo tempo

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