Krause deciso: «Il Parma difenderà la A sino alla fine»
IL PRESIDENTE IERI IN COMUNE PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TARDINI: «LO STADIO SARÀ RINNOVATO»
- Tanta amarezza nel clan gialloblù il giorno dopo l’ennesima rimonta subita. Il 2-2 con l’udinese, seguendo le sconfitte con Bologna e Verona, allontana ancora di più la salvezza. Stavolta però la partita ha offerto tante note positive. Per almeno un’ora è stato grande Parma. La squadra sembrava aver ritrovato la verticalità dei bei tempi, faceva girar palla con velocità, i terzini si inserivano. Poi è bastata una disattenzione e la fatica s’è fatta sentire come una zavorra micidiale. E lì sono emersi i limiti della panchina, perché nessuno dei cinque cambi via via effettuati da D’Aversa ha inciso positivamente, anzi, Alves e Laurini, appena entrati hanno lasciato parecchio a desiderare nell’azione del 2-2. Il presidente Krause domenica ha prima gioito poi sofferto in tribuna mentre ieri ha incontrato in Municipio il vice-sindaco Marco Bosi per fare il punto sul progetto del nuovo Tardini: «Siamo una squadra che ha come radici la passione e la resilienza - ha detto il patron - Stiamo affrontando delle difficoltà, ma ci impegneremo fino in fondo per mantenere la categoria. A prescindere da questo voglio dire chiaramente che, indipendentemente da come terminerà la stagione, ci impegniamo ad andare avanti con il rinnovamento del nostro stadio. Il Tardini è iconico, e la sua ristrutturazione è significativa non solo per noi ma per l’intera città di Parma. Era importante per me comunicarlo personalmente al sindaco e al vicesindaco».
DELUSIONE. Certo la delusione domenica è stata forte perché la vittoria manca da novembre. «Abbiamo pagato un po’ di fatica e anche una certa dose di sfortuna - ammette Krause - ma mancano 15 partite e ho fiducia nei mezzi della nostra rosa, Speriamo il riscatto inizi da La Spezia sabato». La squadra intanto ieri è già tornata in campo a Collecchio. D’Aversa probabilmente riammetterà in gruppo i ‘’reprobi’’ Kurtic e Gervinho, fuori rosa domenica per aver trasgredito alle regole interne. «Mi attendo da loro, che sono tra i nostri elementi più rappresentativi, la massima professionalità anche fuori dal campo. In questo momento serve tutto» aveva spiegato il tecnico crociato. E così come 17 anni fa l’infortunio di Adrano consentì a Gilardino di esplodere a suon di gol, vuoi vedere che l’estromissione di Gervinho (nel D’Aversa-bis aveva sempre giocato e per intero tutte le partite) potrebbe lanciare il giovane romeno Mihaila, molto vivace contro i friulani. E altri giovani aspettano una chance. Tra loro Dennis Man, anche lui romeno e, come Mihaila, esterno d’attacco. Poi l’olandese Zirkzee e il greco Zagaritis, per parare solo di quelli arrivati a gennaio. In realtà D’Aversa non ci fa un gran conto perché, ha spiegato «non è facile per una serie di problemi, dalla lingua alle conoscenze tattiche al rodaggio nel calcio italiano, che un giovane straniero possa incidere subito appena arrivato».
«Speriamo di fare punti a La Spezia» E D’Aversa reintegra Gervinho e Kurtic