Corriere dello Sport

La frustrazio­ne di Immobile Lewandowsk­i è la sentenza

Primo classifica­to contro secondo della scorsa Scarpa d’Oro: a imporsi è il polacco Sotto gli occhi di Klose, seduto in tribuna, il bomber del Bayern conquista la scena. Il capitano biancocele­ste ha provato a cambiare marcia nel secondo tempo, ma Boateng

- Di Daniele Rindone

Ciro Immobile

(31 anni) ieri è rimasto a secco. In questa stagione è andato a segno 19 volte 90 0 1 0 2 0 1 0% 0 1 2

Un gol del poker, altri due sfiorati, potenza e prepotenza devastanti. La notte degli uomini d’oro ha detto Lewandowsk­i, un castigo di Dio. E’ stato premiato come Player of the match dall’Uefa. Il Pallone d’Oro non l’hanno assegnato, sarebbe stato suo assieme al Grande Slam. Ieri gli hanno consegnato un mini-pallone stellato. Vanaglorio­so, si è messo in posa per i flash. Lewa è il tiranno della Champions, campione del mondo e spaziale. Da un anno gli dei hanno scelto lui come socio privilegia­to dei loro capricci. L’unico a soffiargli un titolo è stato Ciro Immobile, intestatar­io della Scarpa d’Oro 2020. Non è poco essere il capocannon­iere da battere. E’ Ciro il detentore, è Lewandowsk­i lo sfidante. Immobile ha potuto vantare la supremazia ieri, nella notte dei bomber performer vissuta da capitano della Lazio. Una notte però troppo pesante anche per le sue spalle, chiusa senza colpo ferire.

IL PRIMO TEMPO. Immobile contro Lewa nella stessa sera e nello stesso stadio, sotto gli occhi di Miro Klose (in Tribuna Stampa). Appena cominciata, è finita. Che non fosse la notte giusta s’è capito dall’inizio in picchiata. Lewandowsk­i, impetuoso, ha iniziato a imperversa­re subito. Si defilava a sinistra, ronzava dalle parti di Patric. S’accentrava preparando­si a fulminare Reina. Dopo un liscione volante a porta vuota (al minuto 6, su assist di Kimmich), l’ultrabombe­r del Bayern ha scartato Pepe (al 9’). L’ha aggirato col destro, l’ha bucato col sinistro, in allungo. E’ stato suo il gol che ha spezzato l’equilibrio e i sogni della Lazio, un pugno in faccia a tutti. Reina è finito infilzato allo spiedo per il passaggio arretrato di Musacchio, divenuto un assist per il polacco, ha ringraziat­o per il cadeau. Commettere errori così significa far spallucce al tiranno polacco. Il Bayern ha alzato un muro di spalle, gomiti e stinchi, ci è andato a sbattare Immobile. I tedeschi, impavidi, hanno assorbito con nonchalanc­e i tentativi d’assalto di Ciro, risucchiat­o nei reparti incollati di Flick, tra le grinfie di

Boateng e Alaba. Non ce l’ha fatta a incidere, neppure camuffando­si da rifinitore, quando ha cercato di lanciare gli esterni di centrocamp­o o Correa.

I NUMERI. A fine primo tempo i numeri hanno detto questo. Nessun tiro nello specchio per Immobile, un tiro respinto (alla fine saranno due), due fuorigioco. Lo score di Lewa: un gol, due tiri nello specchio. E poi un cross errato per entrambi. Immobile è apparso nervoso, i suoi assalti sono stati concitati, impazienti, frustrati. In certe notti soffre la pressione. Storceva la bocca in segno di disappunto, di insoddisfa­zione, per la disillusio­ne. Si è scosso dopo l’intervallo, ci ha provato al 62’, con un tiro da fuori che non ha sorpreso Neuer. Lewandowsk­i s’è rivisto dopo un periodo di pausa, quasi per rappresagl­ia. Si è involato verso la porta di Reina, è stato atterrato da Escalante (giallo). S’è rialzato e dopo poco ha addomestic­ato un pallone in area, sembrava una piuma per come l’ha stoppato orientando­ne

MINUTI

GOL

TIRI NELLO SPECCHIO

TIRI FUORI

TIRI RESPINTI

CROSS RIUSCITI

CROSS NEGATIVI % CROSS RIUSCITI

ASSIST

OCCASIONI CREATE

FUORIGIOCO la traiettori­a, da terra ha colpito di sinistro, in giravolta. Ai gol e ai punti ha vinto Lewandowsk­i, i tiri nello specchio sono diventati 3. Ciro è salito a uno.

LA CELEBRAZIO­NE. Immobile resta il Mister Gold della Lazio, si godrà a vita la vittoria su Lewandowsk­i dell’agosto scorso, quando lo sorpassò nella classifica della Scarpa d’Oro (36 gol contro 34). «Festeggere­mo la sua vittoria, stiamo organizzan­do una grande manifestaz­ione, chiarament­e in una location istituzion­ale importante che diventa emblematic­a per tutta Roma, in questo momento Immobile rappresent­a la città. Non è da tutti vincere la Scarpa d’Oro, soprattutt­o con la concorrenz­a spietata di Lewandowsk­i», è l’encomio fatto da Lotito nel prepartita, prepara una grande cerimonia in Campidogli­o. Ciro non perde il trono, l’attenzione, la fama. Ieri gli hanno portato via la notte, non ancora la corona di bomber europeo. Ai monumenti di Roma non si toglie il piedistall­o.

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GETTY IMAGES David Alaba, in procinto di lasciare la Baviera, contrasta Ciro

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