Kroos: Comincia ora la Champions
Non si piange addosso, Zizou. Sa perfettamente che le assenze con cui deve fare i conti sono pesanti, ma il suo Real Madrid non può avere alibi e lui, con grande coerenza, non li ha mai cercati anche nei periodi più complicati. Questo è uno di quelli, non tanto sotto il profilo dei risultati (4 vittorie di fila) quanto per i nove giocatori di cui stasera, a Bergamo, dovrà fare a meno. Sono nomi importanti, importantissimi in certi casi. Il Real non può contare su Sergio Ramos, leader indiscusso della difesa madridista, ma nemmeno su Benzema, fantastico terminale su cui si appoggia gran parte della manovra offensiva dei Blancos. Formazione dunque obbligata, con Mariano Diaz in attacco e Nacho a sostituire il capitano in difesa. Poi un nutrito gruppo di canterani in panchina per un totale di 19 convocati di cui tre portieri.
PER VINCERE. «Abbiamo preparato bene la partita con i giocatori che ci sono» ha spiegato Zidane, che non firmerebbe per il pari, ci mancherebbe: «Giochiamo sempre per vincere e non siamo venuti a Bergamo per accontentarci». Nelle ultime due edizioni il Real Madrid è uscito sempre agli ottavi: prima con l’Ajax, ma c’era Solari in panchina, poi con il Manchester City. Ora sulla strada dei 13 volte campioni d’Europa c’è l’Atalanta, società che ha meno tradizione europea, ma di cui Zidane non si fida affatto: «Gasperini mi piace, me lo ricordo quando ero alla Juve e lui allenava la Primavera. La sua Atalanta è una squadra forte fisicamente e molto offensiva. Abbiamo visto tutti cos’ha fatto nell’ultimo anno e ora hanno inserito 2-3 giocatori per migliorare la rosa. Sarà una bella partita, ma complicata, da affrontare come una finale». «COMINCIA ORA». L’ha studiata l’Atalanta, Zidane. Ha fatto vedere video su video ai propri calciatori, che al di là di qualche incrocio con le rispettive nazionali non si sono mai scontrati con i ragazzi di Gasperini. L’obiettivo primario è prendere in mano il centrocampo, così come spesso gli capita viste le condizioni straripanti in cui si trova l’immarcescibile trio Modric-Casemiro-Kroos. Due anni fa, a Madrid, non li voleva vedere più nessuno e li davano per pensionati. Oggi, con un’altra Liga in bacheca e con prestazioni da fuoriclasse, si sono riguadagnati la stima e la fiducia di tutto l’ambiente. «Viviamo un buon momento di reparto - ha spiegato Toni Kroos - Molte partite si vincono o si perdono proprio a centrocampo. Se noi stiamo bene, la squadra ne beneficia». E loro stanno bene, tirano la carretta da mesi visto l’infortunio di Valverde e non perdono colpi. Ancora insieme, appassionatamente, per un unico obiettivo: «Ci aspetta una gara difficile contro un buon rivale che conosciamo poco, non avendolo mai affrontato, ma abbiamo visto di cosa sono capaci. La Champions, per me, comincia ora - lo slogan del tedesco - Sarà come una finale». Il solito, intramontabile mantra, tatuato nell’anima del Real Madrid.
Zidane a Bergamo con 9 indisponibili In panchina spazio a tanti canterani