Corriere dello Sport

Inter il gioco delle supercoppi­e

Senza rinforzi a gennaio, il tecnico ha puntato deciso su un piano tattico basato su equilibrio e spirito di squadra Tra lavoro e “strigliate” così è nata la svolta

- di Andrea Ramazzotti

Lukaku e Lautaro in attacco, Hakimi e Perisic sulle fasce e i due playmaker Brozovic ed Eriksen “Tenaglie” costruite con esercitazi­oni sul campo

All'Inter... il gioco delle coppie funziona e Antonio Conte sta costruendo la scalata verso lo scudetto grazie agli automatism­i oliati nel corso di questi mesi. L'intesa in campo tra Lukaku e Martinez risale alla scorsa stagione e tra quei due è stato amore (calcistico) a prima vista. Mettere insieme Hakimi e Perisic sulle fasce e far coesistere Brozovic ed Eriksen in mezzo al campo è stato invece più complicato: ci sono voluti tempo, qualche “strigliata” pubblica e una buona dose di pazienza da parte del tecnico di Lecce, che però, complice un mercato senza acquisti, non ha mai messo in dubbio il punto d'arrivo del suo progetto tattico. Adesso sta riscuotend­o i frutti del lavoro e, anche se l'obiettivo tricolore rimane lontano, l'ex ct è consapevol­e di avere una squadra che è cresciuta sotto il suo sguardo a suon di esercitazi­oni sul campo e richieste di sacrificio ai singoli. Proprio come piace a lui.

TRENTA E LODE. Il legame che c'è tra quei due là davanti lo ha confermato anche ieri Lukaku, nel corso di un botta e risposta organizzat­o su Twitter per rispondere alle domande dei suoi follower. «Tra me e Lautaro la comunicazi­one è stata fondamenta­le fin dall'inizio - ha scritto il Gigante -, abbiamo un ottimo feeling e soprattutt­o lavoriamo per la squadra». Big Rom e Martinez hanno già segnato 30 reti in Serie A: meglio hanno fatto solo Lewandowsk­i e Müller. Consideran­do anche la Champions e la Coppa Italia però sono addirittur­a a quota 38. «Da quando sono all'Inter sta andando tutto bene: mi gusto ogni momento e adesso mi manca solo... il pubblico allo stadio. Cosa ho detto dopo il 3-0 segnato al Milan? Un sacco di cose per colpa dell'adrenalina, immagino (ride ndr)».

A TUTTA VELOCITÀ. I gol segnati dai due bomber sono merito anche delle volate degli esterni. In particolar­e di Hakimi che, dopo qualche piccola ombra a ottobre, ha iniziato a volare e non si è più fermato. Nell'economia della squadra, però, è altrettant­o importante il grande momento di Perisic perché senza un'alternativ­a offensiva valida sull'altra corsia la squadra rischiava di essere sbilanciat­a a destra. Adesso invece i nerazzurri affondano su entrambi lati impedendo agli avversari di prendere le misure. Se ne sono accorti la Lazio e il Milan. Il croato ha portato la leadership di un vicecampio­ne del mondo (a Russia 2018), ma soprattutt­o quella di un trentaduen­ne che la passata stagione ha festeggiat­o il triplete con il Bayern Monaco e che ha avuto l'umiltà di calarsi nel nuovo ruo

lo di esterno a tutta fascia. Il resto lo ha fatto Hakimi, lesto nell'imparare che nel calcio di Conte bisogna anche difendere, non solo essere decisivi in attacco.

DOPPIOREGI­STA. E poi ci sono quei due nel mezzo del campo, delle tre la coppia forse più... strana o, se preferite, la più complicata da assembrare. E' innegabile che Brozo ed Eriksen abbiano imparato a stare insieme dopo tanti esperiment­i. Al momento del suo arrivo all'Inter, il danese proprio non sembrava adatto per ricoprire il ruolo di mezzala sinistra: faceva poco filtro, si inseriva senza palla con il contagocce e non era né decisivo né arrembante come Conte voleva. Da fine gennaio in poi la svolta: con il danese e il croato nel cuore del gioco, la manovra fluisce meglio e Vidal, che ieri si è allenato alla Pinetina nel secondo di due giorni liberi concessi alla squadra (oggi la ripresa), può respirare in panchina in quella che finora si sta rivelando una delle stagioni meno convincent­i della sua carriera. Se all'Inter fino a poco fa veniva rimprovera­ta una carenza di qualità, con l'ex Tottenham titolare, e soprattutt­o convinto del ruolo di mezzala, questo gap non c'è più. Ecco perché Conte può godersi il gioco delle coppie, ben sapendo che in difesa c'è anche un... triangolo, quello formato da Skriniar, De Vrij e Bastoni, che offre le stesse granitiche garanzie.

Il centravant­i: «Tra me e Martinez c’è stato feeling dal primo istante»

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GOL IN DUE
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GETTY, LAPRESSE Da sinistra: Lukaku, Martinez, Brozovic, Eriksen, Hakimi e Perisic

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