Corriere dello Sport

«Ciao Mauro, eri più forte delle ingiustizi­e»

- Di Adriano Ancona

MILANO - C'erano compagni di squadra, amici di una vita e anche molti tifosi tra le centinaia di persone presenti: tutti accomunati dal sincero affetto verso Mauro Bellugi. «Non è stato un gioco alla pari: troppe difficoltà e troppi rigori contro. Ma hai lottato come un leone. Le tue bellissime gambe da campione adesso non ti servono perché, sono sicura, dove sei ora hai già le ali»: le parole della figlia Giada, sull'altare della Basilica di Sant'Ambrogio, hanno commosso tutti sul finire della cerimonia funebre ieri mattina.

ESEMPIO PER I GIOVANI. Mauro Bellugi si è spento sabato scorso a 71 anni, e per l'estremo saluto non è mancato un tocco di nerazzurro. Quelli del resto sono i colori del suo cuore e di una carriera fatta soprattutt­o di uno scudetto con la maglia dell'Inter: la sciarpa è stata posizionat­a sul feretro dai rappresent­anti della Curva Nord. Immancabil­e anche lo striscione («Buon viaggio Bellugi, eroe nerazzurro»), quello già comparso domenica davanti allo stadio di San Siro, prima del derby. La dirigenza interista si è presentata al gran completo, assieme al dottor Volpi. «Aveva un grande senso di appartenen­za verso questi colori, Mauro dev'essere un esempio soprattutt­o per i giovani», ha detto l'a.d. Marotta, accompagna­to da Oriali, Ausilio e Antonello. Alla cerimonia officiata da monsignor Carlo Faccendini («Ai funerali di Mario Corso, lo scorso luglio, Mauro mi aveva bonariamen­te preso in giro per la mia fede milanista», ha ricordato) e dal frate francescan­o Roberto Ferrari, già padre spirituale dell'Inter («Tanti hanno potuto apprezzarl­o per l'accoglienz­a dignitosa di una malattia tremenda», ha detto durante l'omelia) si sono visti anche ex compagni di squadra dell'epoca di Bellugi - erano gli anni Settanta - come Beccalossi, Muraro, Ferri e Oscar Damiani (nel Napoli).

INTER E NAZIONALE. Oltre a simboli dell'Inter più recente quali Bergomi e Galante, oppure Claudio Gentile e Roberto Bettega che con Bellugi hanno condiviso la maglia della Nazionale. In prima fila anche l'ex presidente Moratti, assieme alla moglie Milly. Presente anche Federica, la moglie di Paolo Rossi - scomparso nel mese di dicembre, a sua volta compagno di Bellugi nell'Italia - e tifosi nerazzurri illustri come Ignazio La Russa e Enrico Bertolino. In chiesa è stato esposto anche il gonfalone del Bologna, portato dai ragazzi del settore giovanile.

A salutarlo l’Inter, il Bologna, i compagni in azzurro e la moglie di Paolo Rossi

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ANSA Il feretro di Mauro Bellugi fuori della Basilica di Sant’Ambrogio

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