GATTUSO-ADL IMPRESA O ADDIO
Il presidente dopo Verona ha contattato Benitez Spalletti, Allegri e Sarri Ribaltare la sconfitta dell’andata contro il Granada e andare avanti in Europa League metterebbe il tecnico al riparo dall’esonero
Il futuro in pochi giorni: ormai una costante, per Gattuso. Una specie di assioma, sì: è da Verona, ancora fatale o giù di lì per un milanista doc, che il presente di Rino, della squadra di Rino, non riesce proprio a slegarsi dal futuro. In un solo concetto: si parla dell'avversario che arriva, in questo caso del Granada, ma il fattore prevalente, quello da copertina per intenderci, è la programmazione del Napoli che verrà. E sia chiaro: non è una forzatura e neanche una mancanza di rispetto sistematica, tutto sommato è soltanto lavoro - tecnica, tattica e partite - ma nel momento in cui De Laurentiis ha dialogato innanzitutto con Benitez, e poi con Allegri, Spalletti e addirittura Sarri, il presente è automaticamente diventato il futuro. Con il rischio di trasformarsi in passato: sì, il gruppo deve necessariamente invertire la rotta al volo, già domani con il Granada, e soprattutto rialzare la testa dopo le prestazioni estremamente deludenti con l'Atalanta e proprio in Andalusia, altrimenti in caso di tracollo il presidente anticiperà il divorzio con Rino. Un divorzio comunque difficilmente evitabile: da queste parti tira aria di rifondazione. Rifondazione totale, in panchina e dietro le scrivanie: un po' di idee qua e là, italiane e straniere, e poi di colpo l'emozione di un revival che fungerebbe anche da antidepressivo per un popolo (di tifosi) degradato ai toni del grigio direttamente dall'azzurro: Sarri, ancora lui, ma soltanto per il futuro più remoto. Già: al momento, infatti, alla Juve non è arrivata alcuna richiesta di risolvere il contratto che li tiene legati fino al 30 giugno, ma chi sa e chi conosce è convinto che lui, il Che con la tuta che a Torino indossava la cravatta, quella tuta l'ha conservata in un cassetto. E tornerebbe.
L'IMPRESA. E allora, il presente. Che oggi, cioè domani al Maradona, va letto così: il Napoli cerca l'impresa con il Granada per rimettere in piedi i sedicesimi di Europa League, di certo non compromessi ma certamente complicati dal 2-0 incassato poco meno di una settimana in Spagna; o quanto meno dovrà dare l'idea di volerci provare. Sì: la squadra dovrà giocare, produrre e soprattutto lottare molto più di quanto è accaduto in Andalusia, a Bergamo e nell'ultimo periodo. Una parentesi difficilmente spiegabile e comunque sintetizzabile così: quattro sconfitte nelle ultime cinque partite (due volte con l'Atalanta e poi con il Granada e il Genoa). Un'attenuante esiste, anche bella grossa: gli infortuni, le assenze. Ma al di là delle problematiche reali è un altro aspetto ad aver colpito nel segno, destando innumerevoli perplessità e preoccupazioni (di perdere ancora la Champions): la sensazione di una squadra scollata, arrendevole, a tratti molto confusa. La situazione è molto semplice, nella sua complessità: domani in Europa League, secondo obiettivo stagionale a rischio, il Napoli dovrà dare segni di vita. E magari vincere con uno scarto ampio: missione possibilissima, in altri tempi neanche lontani, che oggi ha assunto i contorni dell'impresa.
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L FUTURO. Nell'ipotesi malaugurata di un'altra sconfitta, anzi di un altro tracollo, De Laurentiis potrebbe decidere di anticipare i tempi della rivoluzione: via Gattuso subito e dentro un sostituto. Il nome più plausibile continua a essere quello di Rafa, Benitez, l'unico ad essere andato
Nel caso invece di un tracollo azzurro il divorzio di giugno verrebbe anticipato
Sul carro in corsa potrebbe salire Mazzarri: obiettivo il pass Champions
al di là di una telefonata esplorativa con il presidente (a differenza di Allegri, per esempio). Difficilissima l'ipotesi Spalletti, mentre Sarri resta un discorso per giugno. L'alternativa? Un traghettatore, magari un motivatore in cerca di motivazioni modello Mazzarri. Uno che, per intenderci, sia pronto ad assumersi il rischio di arrivare in panchina con la prospettiva di salutare tra qualche mese senza il traguardo Champions. Proprio come accadde a Gattuso un annetto fa.