Corriere dello Sport

GATTUSO-ADL IMPRESA O ADDIO

Il presidente dopo Verona ha contattato Benitez Spalletti, Allegri e Sarri Ribaltare la sconfitta dell’andata contro il Granada e andare avanti in Europa League metterebbe il tecnico al riparo dall’esonero

- Di Fabio Mandarini

Il futuro in pochi giorni: ormai una costante, per Gattuso. Una specie di assioma, sì: è da Verona, ancora fatale o giù di lì per un milanista doc, che il presente di Rino, della squadra di Rino, non riesce proprio a slegarsi dal futuro. In un solo concetto: si parla dell'avversario che arriva, in questo caso del Granada, ma il fattore prevalente, quello da copertina per intenderci, è la programmaz­ione del Napoli che verrà. E sia chiaro: non è una forzatura e neanche una mancanza di rispetto sistematic­a, tutto sommato è soltanto lavoro - tecnica, tattica e partite - ma nel momento in cui De Laurentiis ha dialogato innanzitut­to con Benitez, e poi con Allegri, Spalletti e addirittur­a Sarri, il presente è automatica­mente diventato il futuro. Con il rischio di trasformar­si in passato: sì, il gruppo deve necessaria­mente invertire la rotta al volo, già domani con il Granada, e soprattutt­o rialzare la testa dopo le prestazion­i estremamen­te deludenti con l'Atalanta e proprio in Andalusia, altrimenti in caso di tracollo il presidente anticiperà il divorzio con Rino. Un divorzio comunque difficilme­nte evitabile: da queste parti tira aria di rifondazio­ne. Rifondazio­ne totale, in panchina e dietro le scrivanie: un po' di idee qua e là, italiane e straniere, e poi di colpo l'emozione di un revival che fungerebbe anche da antidepres­sivo per un popolo (di tifosi) degradato ai toni del grigio direttamen­te dall'azzurro: Sarri, ancora lui, ma soltanto per il futuro più remoto. Già: al momento, infatti, alla Juve non è arrivata alcuna richiesta di risolvere il contratto che li tiene legati fino al 30 giugno, ma chi sa e chi conosce è convinto che lui, il Che con la tuta che a Torino indossava la cravatta, quella tuta l'ha conservata in un cassetto. E tornerebbe.

L'IMPRESA. E allora, il presente. Che oggi, cioè domani al Maradona, va letto così: il Napoli cerca l'impresa con il Granada per rimettere in piedi i sedicesimi di Europa League, di certo non compromess­i ma certamente complicati dal 2-0 incassato poco meno di una settimana in Spagna; o quanto meno dovrà dare l'idea di volerci provare. Sì: la squadra dovrà giocare, produrre e soprattutt­o lottare molto più di quanto è accaduto in Andalusia, a Bergamo e nell'ultimo periodo. Una parentesi difficilme­nte spiegabile e comunque sintetizza­bile così: quattro sconfitte nelle ultime cinque partite (due volte con l'Atalanta e poi con il Granada e il Genoa). Un'attenuante esiste, anche bella grossa: gli infortuni, le assenze. Ma al di là delle problemati­che reali è un altro aspetto ad aver colpito nel segno, destando innumerevo­li perplessit­à e preoccupaz­ioni (di perdere ancora la Champions): la sensazione di una squadra scollata, arrendevol­e, a tratti molto confusa. La situazione è molto semplice, nella sua complessit­à: domani in Europa League, secondo obiettivo stagionale a rischio, il Napoli dovrà dare segni di vita. E magari vincere con uno scarto ampio: missione possibilis­sima, in altri tempi neanche lontani, che oggi ha assunto i contorni dell'impresa.

I

L FUTURO. Nell'ipotesi malaugurat­a di un'altra sconfitta, anzi di un altro tracollo, De Laurentiis potrebbe decidere di anticipare i tempi della rivoluzion­e: via Gattuso subito e dentro un sostituto. Il nome più plausibile continua a essere quello di Rafa, Benitez, l'unico ad essere andato

Nel caso invece di un tracollo azzurro il divorzio di giugno verrebbe anticipato

Sul carro in corsa potrebbe salire Mazzarri: obiettivo il pass Champions

al di là di una telefonata esplorativ­a con il presidente (a differenza di Allegri, per esempio). Difficilis­sima l'ipotesi Spalletti, mentre Sarri resta un discorso per giugno. L'alternativ­a? Un traghettat­ore, magari un motivatore in cerca di motivazion­i modello Mazzarri. Uno che, per intenderci, sia pronto ad assumersi il rischio di arrivare in panchina con la prospettiv­a di salutare tra qualche mese senza il traguardo Champions. Proprio come accadde a Gattuso un annetto fa.

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(in Coppa) e successiva­mente i ko con Granada (Europa League) e Atalanta
Ultima gioia temporale: fine gara di Napoli-Juve vinta dagli azzurri con un gol dal dischetto di Lorenzo Insigne In precedenza le sconfitte contro Genoa e Atalanta (in Coppa) e successiva­mente i ko con Granada (Europa League) e Atalanta
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