Gravina riparte dal Calciosociale
AL CORVIALE DI ROMA IL PRIMO ATTO DOPO LA RIELEZIONE
- Dalla politica alla strada, dai palazzi del potere alla periferia. Due anni e mezzo fa Gabriele Gravina incontrò il sottosegretario allo sport, Giancarlo Giorgetti, scegliendo Palazzo Chigi come sede della sua prima visita istituzionale. Ieri, a nemmeno 24 ore dalla vittoria elettorale in Figc contro lo sfidante Sibilia, si è recato di persona al Corviale, quartiere a sud-ovest della città di Roma, insieme alla sindaca Virginia Raggi e al segretario del Settore Giovanile e Scolastico della Figc, Vito Di Gioia.
CALCIOSOCIALE. Il motivo? Al Corviale, contesto urbano problematico, c'è un maxi-edificio lungo quasi un chilometro che contiene 1200 famiglie, tristemente noto alle cronache a causa di abusivismo e illegalità. Lo chiamano "Il Serpentone" ed è stato sempre paragonato alle "Vele" di Scampia. Nel 2009, grazie all’impegno di volontari, istituzioni, aziende e cittadini, a pochi metri dal "mostro di cemento" è nato il "Campo dei Miracoli", un centro sportivo aperto a tutti. Qui Massimo Vallati e il suo staff praticano il “Calciosociale” e fanno rotolare il pallone nel segno dell’inclusione. Atleti normodotati e diversamente abili possono far parte della stessa squadra, così come uomini, donne, bambini, richiedenti asilo e rifugiati. Nel Calciosociale non c’è bisogno di arbitro, si rispettano i valori del fair play e la partita non finisce mai al 90’, ma prosegue con momenti di riflessione e formazione. Vince chi si impegna di più, chi crea più coesione, chi cura meglio le relazioni.
MODELLO DA ESPORTARE. Sembra un universo etico distante da un mondo denso di discriminazioni e disuguaglianze. Eppure è reale. Così la Figc, cogliendo l’urgenza del messaggio educativo, ha finanziato la costruzione di un campo a 11 e attraverso il Settore Giovanile e Scolastico sta sviluppando un protocollo ad hoc per esportare il "modello Corviale" in altre realtà del Paese. L’idea di Gravina è raggiungere altri quartieri difficili da nord a sud, trasformando il gioco del calcio in uno strumento di coesione e sviluppo. La metodologia di Calciosociale entrerà nelle Scuole Calcio Figc e verrà creato un nuovo riconoscimento per le società che aderiscono alla proposta.
GRAVINA-RAGGI. «Crediamo molto in questi valori – ha dichiarato Gravina – questa bella esperienza diventerà una best practice a livello nazionale. La dimensione sociale del calcio, così tanto trascurata in passato, oggi è una priorità. Ho voluto fortemente far visita a questa realtà come primo impegno dopo la mia rielezione». «Educhiamo i giovani all’impegno e alla cittadinanza attiva – spiega la prima cittadina, Virginia Raggi – insegniamo loro a collaborare dentro al campo e fuori, rispettandosi l'un l'altro e imparando i valori dell'inclusione e della solidarietà. Calciosociale permette di partecipare attivamente alla creazione di una comunità migliore».
Si gioca nel segno dell’inclusione Il presidente: Serve un modello diffuso